Mezzo Destro Mezzo Sinistro – 2 Calciatori Senza Pallone

Mezzo Destro Mezzo Sinistro – 2 Calciatori Senza Pallone
Mezzo Destro Mezzo Sinistro – 2 Calciatori Senza Pallone

Mezzo Destro Mezzo Sinistro sarà l'ultimo film che Andrea Roncato e Gigi Sammarchi gireranno con Sergio Martino come coppia comica e come protagonisti, oltre a chiudere la ideale trilogia iniziata nell'83 con Acapulco e proseguita l'anno dopo con Se Tutto Va Bene Siamo Rovinati. Il duo è anche ne L'Allenatore Nel Pallone, ma solo Roncato parteciperà al terribile sequel del 2008 (così come, sempre orfano di Gigi, sarà pure in Graffiante Desiderio di Martino nel 1993, pellicola decisamente fuori corda per Andrea). Il successo clamoroso riscosso da L'Allenatore Nel Pallone (che segue di un anno il calcistico Paulo Roberto Cotechiño Centravanti Di Sfondamento con Alvaro Vitali), porta i fratelli Martino a rimanere sul rettangolo da gioco e immaginare una sorta di spin off. Tant'è che in Mezzo Destro originariamente era prevista la presenza di Lino di Banfi nei panni di Oronzo Canà, il quale sarebbe dovuto subentrare a stagione in corsa all'allenatore Gianni Ciardo per guidare verso la salvezza la neopromossa Marchigiana (ruolo poi andato a Leo Gullotta). Le eco tra i due film non finiscono qui, le magliette della Marchigiana sono praticamente quelle della Longobarda, con un diverso sponsor cucito sul petto (anche un po' maldestramente) ed entrambe hanno un nome "regionale", sul modello della Lazio. In tutti e due i casi il Presidente è un vulcanico e passionale industriale sui generis. Borlotti (Camillo Milli) nell'84 doveva badare alle voglie lussuriose della consorte Licinia Lentini, Beccaceci (Silvio Spaccesi) invece è alle prese con lo sponsor, Milena Vukotic, perennemente infoiata dei bei calciatori, Andrea Roncato in primis, tanto da comprometterne il rendimento sul campo. Martino non abbandonerà del tutto l'idea di una fusione tra i due film, tant'è che ne L'Allenatore Nel Pallone 2 la Longobarda dovrà giocarsi lo spareggio all'ultima giornata proprio contro la Marchigiana.

Al di là del citazionismo e dei riferimenti interni nonché calcistici (anche in questo caso la pellicola abbonda di cameo di veri protagonisti del mondo del calcio, dai giocatori ai giornalisti televisivi dell'epoca, un tuffo al cuore quando compare il volto di Paolo Valenti), Mezzo Destro Mezzo Sinistro è il capitolo meno divertente della collaborazione tra Martino e Gigi e Andrea. Il film è stanco, privo di grandi spunti comici e con una sceneggiatura ridotta ai minimi termini. Quanto c'era da dire sul calcio era stato ampiamente esaurito con Banfi nell'84 (e infatti il sequel di quel film sarà ancora più avvilente, ancorché realizzato in un tempo enormemente distante dall'originale), né evidentemente il connubio tra regista e coppia di comici sembrava ancora gravido e fecondo di spunti. Gigi e Andrea girano a vuoto, quasi frastornati, cercando di riempire paurosi vuoti di sceneggiatura con movenze e battute (spuntate) a ripetizione. Tutto è sin troppo monotono, scialbo e prevedibile. Altrettanto prevedibilmente si presentano, a scadenza regolare, delle belle figliole col preciso compito di tenere viva l'attenzione. Si parte con Sophie Berger in giarrettiera (moglie di un arbitro), che Andrea ovviamente deve deflorare; poi c'è Isabel Russinova, giornalista alla quale Andrea fa il filo da subito e che capitolerà solo nel finale; quindi è il turno di Loredana Romito, impiegata come braciola di manzo (è una prostituta che deve intrattenere Gullotta). In mezzo a questo tris di reginette si infila la Vukotic, che naturalmente aggiunge una sfumatura comica all'aspetto sexy. E proprio la Vukotic è forse la cosa più riuscita del film (insieme allo spassoso Spaccesi, sempre prodigo di battute ed epiteti assai creativi), grazie ad un mestiere di livello infinitamente più alto rispetto al genere di pellicole che spesso si è trovata ad interpretare.

L'epilogo per la verità prova a sfoderare una carta inaspettata, inserendo nel contesto comico-demenziale una parentesi non dico drammatica, ma meno stupidina. Martino accentua la componente identitaria, facendo leva sul sentimento nazionale (popolare) dell'italiano medio. Siamo in Germania per la finale della Mitropa Cup, la Marchigiana sfida il Francoforte e le tifoserie si provocano a colpi di sfottò razzisti (non ci viene risparmiato nemmeno Toto Cutugno col suo inno "L'Italiano"). Proprio questa ferita aperta trasformerà Andrea in un eroe tricolore. Le musiche a cura dei fratelli De Angelis riadattano molti temi già percorsi dal nostro cinema comico dell'epoca (da Bomber a Il Diavolo E L'Acquasanta e L'Allenatore Nel Pallone). Buffo che Pino Insegno (qui 26enne) sia doppiato, proprio lui che è uno dei più importanti doppiatori italiani. L'attore mette in mostra anche delle discrete doti calcistiche, contrariamente a Gigi e soprattutto ad Andrea, visibilmente goffo nei palleggi e nei movimenti in campo Il film ha avuto locandine diverse, con i due protagonisti emiliani in primo piano, dribblati ora da Maradona, ora da Rumenigge.

Trailer ufficiale

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