Messalina, Messalina!

Messalina, Messalina!
Messalina, Messalina!

Tra Una Squadra Antifurto ed una Antitruffa, Bruno Corbucci gira questo Messalina, Messalina! e si porta dietro Tomas Milian. Lo spunto del film pare nacque perlopiù dalla necessità di ottimizzare le spese del Caligola di Brass (le cui traversie produttive furono come è noto molto molto penose ed onerose). Franco Rossellini prese quindi pezzi di set, scenografie e costumi che per via della guerriglia instaurata con la censura rischiavano seriamente di non approdare nemmeno nelle sale con il Caligola e le sfruttò per questa pellicola affidata a Bruno Corbucci, tant'è che nei titoli di testa ci si affretta a precisare che tutto il lavoro di Danilo Donati (scenografo e costumista del film di Brass) è stato utilizzato senza il consenso di Donati. Fatta questa premessa, va detto che Messalina, Messalina! è uno strano oggetto difficile da maneggiare e catalogare. L'impianto di base sembrerebbe essere quello di una commedia sexy con ambientazione storica (nello stesso anno escono anche Per Amore Di Poppea di Mariano Laurenti e Nerone di Castellacci e Pingitore) e battute molto grevi e scurrili, tuttavia l'approccio narrativo è particolarmente morboso e lascivo, tanto da spostare l'asse di rotazione del film verso il genere prettamente erotico, pur con tante scenette demenziali e comicarelle. La spinta di Anneka Di Lorenzo (Messalina) è fortissima, pure lei per altro era nel Caligola, assieme a Lori Wagner, che qui è Agrippina. La cosa buffa è che entrambe recitano esattamente lo stesso personaggio del film di Brass (ce le aveva messe Bob Guccione dopo l'abbandono di Brass, per una scena lesbo), altro evidente spunto fornito a Rossellini per gettarsi in quest'avventura produttiva a basso costo. Mentre la Wagner fa bella figura ma sempre vestita, la Di Lorenzo ha sempre la mercanzia in bella mostra e pare decisamente a proprio agio nuda, assi più che ammantata di veli e monili. Del resto Penthouse di Guccione aveva già abbondantemente ospitato le sue lussureggianti curve.

Ma lo slalom tra i generi del film di Corbucci non si ferma qui poiché sul finale c'è una virata pazzesca in chiave gore che letteralmente da niente sconquassa il film. Sangue, decapitazioni, mutilazioni come in un orgia di violenza inaudita, anche se tale parentesi osserva un tono talmente grottesco e weirdo (Bombolo scuoia una grassona e poi, lordato di sangue, si lamenta che la donna fosse piena come una cisterna) da non arrivare mai veramente a schifare lo spettatore, magari a stupirlo si, anche perché è letteralmente un pezzo appiccicato con lo sputo al resto del film. All'interno di questa fiumana splatter si inserisce addirittura una parentesi degna dei film di Bud Spencer e Terence Hill con Giancarlo Prete e Sal Borgese che se le danno di santa ragione evocando le zuffe della celebre coppia del cinema italiano per famiglie. Non si sa che pesci prendere insomma con questo Messalina, Messalina!, sballottati da un genere all'altro; come se non bastasse, arriva poi Tomas Milian nei panni di un guitto da taverna, sempre al verde ed in cerca di gonzi da beffare per accaparrarsi vino e soldi. Ai suoi danni viene organizzato uno scherzo che non può non richiamare alla mente Il Marchese Del Grillo di Monicelli (che poi deriva da Svetonio, il poveraccio a cui vengono fatti vestire per un giorno i panni di un imperatore nel caso di Corbucci, di un marchese in quello di Monicelli)... e però quel film esce nelle sale nel 1981, dunque a pensar male si fa certamente peccato ma vuoi vedere che Alberto Sordi un'occhiata a questa commediaccia sconcia di Corbucci gliel'aveva pure data? C'è anche Lino Toffolo, nei panni di un veneziano che si scontra con gli usi ei costumi romani, rinverdendo un po' l'eterno campanilismo italiano e l'inconciliabilità dei settentrionali con i meridionali. Toffolo non ha un buon ricordo del film, che in effetti aveva una comicità molto più rozza di quella lunare e un po' stralunata dell'attore veneto. Generoso anche l'apporto di Vittorio Caprioli, balbuziente imperatore e marito scemotto della infoiata Di Lorenzo.

Un tormentone del film è la riduzione di frasi idiomatiche ad elenchi di lettere puntate (come S.P.Q.R.), quindi ad esempio F.I.C.T. sta per fatti i ca**i tuoi! Se col Caligola Rossellini aveva avuto delle difficoltà non è che Messalina sia da meno, anche qui la censura pretende il taglio di svariati metri di pellicola, diversi dialoghi devono essere rivisti ed edulcorati, ed alcune scene erotiche fanno scalpore (ad esempio un doppio approccio lesbo e gay che finisce soppresso, anche se la versione finale del film ne mantiene un cenno). Materialmente Messalina, Messalina! esce prima nelle sale rispetto al Caligola, che in prima battuta ci arriverà solo nel '79, ma ugualmente con il divieto ai minori di 18 anni. In alcune versioni estere le scene erotiche rispuntano fuori con meno tagli. Purtroppo sia la Di Lorenzo che la Wagner pagheranno carissima la partecipazione al Caligola, da quel momento in poi per loro ci saranno solo richieste di stampo pornografico, la Wagner come attrice si eclisserà (passando dal porno), mentre il corpo della Di Lorenzo verrà trovato nudo il 4 gennaio del 2011, riverso su una spiaggia a San Diego, con la schiena ed il collo spezzati. La Polizia non ha mai definitivamente stabilito se sia trattato di suicidio o addirittura omicidio. Una fine davvero triste, un prezzo troppo alto per la sua bellezza.

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