Merletto Di Mezzanotte

Merletto Di Mezzanotte
Merletto Di Mezzanotte

Tra una commedia romantica e l'altra, la fidanzatina d'America Doris Day si impegna in una sceneggiatura ispirata da uno spettacolo teatrale (Matilda Shouted Fire, di Janet Green), prodotta dalla Universal assieme alla compagnia del marito, la Arwin Productions. Doris è la star indiscussa della pellicola ma non si tratta di un film confortevole per la bionda più spumeggiante degli Stati Uniti, tant'è che durante la lavorazione il set  è costretto a fermarsi per un malessere che si traduce addirittura in un collasso per l'eccessivo stress legato all'interpretazione del personaggio di Kit, una donna che in effetti passa la maggior parte del tempo ad urlare, piangere, disperarsi ed avere paura. Non esattamente la chiave recitativa della Day, la quale tuttavia si rivela perfettamente in parte, infondendo un cromatismo del tutto convincente alla sua brava mogliettina in perenne attesa che il marito (Rex Harrison), faccendiere charmant, sbrighi tutte le sue riunioni d'affari. Kit viene perseguitata da uno stalker che minaccia di ucciderla. Riceve telefonate, viene braccata, spinta sotto un autobus, inseguita nella nebbia londinese, eppure nessuno sembra crederle. I fatti accadono  sempre quando è sola o lontana da testimoni, e per altro a causa del suo crescente stato d'ansia ed agitazione i racconti che elabora si fanno sempre più concitati e contraddittori. Lei stessa arriva a dubitare della propria sanità mentale. Fino a che, all'ennesima telefonata, anche il marito ascolta finalmente la voce del maniaco dall'altro capo della cornetta.

L'impostazione di Merletto Di Mezzanotte è chiaramente hitchcockiana (con particolare riferimento a Delitto Perfetto), con il senso di persecuzione, la minaccia incombente e allo stesso tempo sfuggente, senza volto. Kit vive un senso di solitudine che acuisce il suo terrore, si sente messa in discussione dal marito, ogni sua certezza vacilla. David Miller assieme al suo direttore della fotografia Russell Metty sceglie inquadrature che alimentano la frustrazione della donna, come il taglio di luci ed ombre nella scena dell'ascensore o nella colluttazione nel buio dell'appartamento. Gli occhi blu della Day illuminano lo schermo e più in generale tutti i suoi vestitini (ma anche quelli di Myrna Loy), la nebbia britannica, il caminetto acceso nel suo bell'appartamento, gli interni della banca di Harrison, sono tutti dettagli che creano un clima caldo ed ospitale, inevitabilmente retrò per uno spettatore odierno, perfetto per rovesciare di punto in bianco la situazione e trasmettere quel senso di inquietudine e malvagità che spingono la pellicola thriller ai confini del noir, anche per via di certe scoperte dal sapore assai amaro. Ci sono false piste che naturalmente servono a confondere lo spettatore, anche se tutto sommato la matassa si sbroglia abbastanza facilmente. Non importa, personaggi, ambientazione e suspense rendono ugualmente godibilissima la visione, assieme alla pregevole interpretazione del cast, a cominciare proprio dalla deliziosa Doris Day. A proposito del collasso l'attrice disse di essersi ispirata a quanto accadutole con il primo marito, il trombonista Al Jorden, che un bel giorno la tirò fuori dal letto mentre era malata e incinta, lanciandola contro una parete. La Day disse di non aver recitato in modo isterico (riferendosi alla scena in cui urla e piange sulle scale a seguito della telefonata del maniaco a cui risponde Myrna Loy) ma di essere stata letteralmente isterica durante la recitazione a causa di questi suoi dolorosi ricordi, tanto da cedere emotivamente. Subito dopo Merletto Di Mezzanotte Doris dichiarò di non voler mai più recitare in un altro thriller, e così fu fino al suo ritiro dalle scene.

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