
Bruno Gaburro, di cui ci siamo già occupati in occasione di Il Letto In Piazza e Il Peccato Di Lola (regista anche dei due Abbronzatissimi e di molti altri titoli, perlopiù erotici, nonché compagno di Erica Blanc) firma a metà anni '80 un trittico di pellicole che mettono insieme velleità letterarie derivanti da Fogazzaro e Lawrence, e suggestioni cinefile carpite al solito Brass de La Chiave (come accadrà anche a Massaccesi per pellicole come L'Alcova o Il Piacere) e al Jaeckin de L'Amante Di Lady Chatterley. Malombra (1984), Maladonna (1985) e Penombra (1987) - questi ultimi due inframezzati da Lola - hanno un'identità comune, anzi, nel caso di Penombra si tratta addirittura di un film sostanzialmente di montaggio, che per buona parte mette assieme un sunto dei due titoli precedenti e poi riutilizza outtakes con Paola Senatore (che interpreta due sorelle ambivalenti, una buona e una cattiva). Malombra è un adattamento dell'omonimo romanzo di Fogazzaro (già rivisitato da Mario Soldati nel '42), naturalmente libero e in chiave arditamente erotica; lo stesso cast appena un anno dopo si impegna in Maladonna, che per altro ha la particolarità di essere l'ultimo vero film di Paola Senatore prima del passaggio al cinema hard, motivo per il quale Penombra ebbe tutte le difficoltà di gestazione che poi ha avuto (ed uscì in sala dopo che l'attrice aveva già girato due pellicole con Arduino Sacco nel quale mostrava tutto il mostrabile, rendendo Penombra un film da educande).
Osvaldo Reininger (Maurice Poli) è un latifondista che ha sposato Maria (Paola Senatore), strappandola al suo amore precedente e trapiantandola forzatamente dalla città alla campagna. Maria non ha mai dimenticato il suo Alessio (Dan Stephen) e si annoia a morte nella tenuta Reininger, dove si consola come può, amoreggiando con la servetta compiacente (Claudia Cavalcanti). Improvvisamente Alessio torna a farsi vivo e Maria riallaccia la relazione con lo spasimante; anche Osvaldo conosce una donna che attira le sue attenzioni, è Claudia (Paola Corazzi), residente in una locanda poco distante e trascurata dall'odioso marito. Le nuove presenze destabilizzano la già precaria unione dei coniugi Reininger. - SPOILER: Alessio e Claudia sono complici; l'amante di Maria è tornato unicamente per impossessarsi dei possedimenti di Osvaldo, strappargli le terre e rivenderle ai banchieri incassando soldi a palate. Claudia però si innamora veramente di Osvaldo ma confesserà il suo tradimento troppo tardi; nel frattempo, durante un drammatico confronto, Maria verrà uccisa accidentalmente da Alessio, dopo aver scoperto la verità. Il tragico epilogo riporterà però una nuova serenità, Osvaldo e Claudia possono ora coltivare il loro amore.
Gaburro dirige con calma e affettazione, dà alla storia un ritmo blando, in linea con i costumi e le scenografie primo Novecento; il film sconta una certa lentezza, che viene poi improvvisamente spazzata via dalle scene arroventate che vedono la Senatore protagonista. Amori eterosessuali, omosessuali, interclassisti e persino solipsistici, non ci viene fatto mancare niente e con dovizia di particolari anatomici della Senatore ritratta veramente da ogni angolazione possibile. Nonostante sia stato sottolineato come l'attrice fosse arrivata a questo film un po' appesantita fisicamente, la sua statuarietà rimane fuori discussione, così come la sua sensualità. Le sue curve di burro sanno coinvolgere tanto i partner sul set quanto gli spettatori davanti allo schermo, in un tripudio di erotismo torrido e raffinato al contempo. La supporta la ninfetta Cavalcanti, che al confronto con tanta abbondanza ci rimette un po', ma d'altro canto aggiunge quel brio lolitesco che arricchisce le situazioni peccaminose (sebbene sempre coniugate con un adeguato sentimentalismo languido, coerente col periodo e la scaturigine letteraria). Pessimo Dan Stephen, tronista da produzione di quarta categoria in stile Ninì Grassia, davvero fuori parte. Maladonna, le cui musiche un po' melense sono curate da Stelvio Cipriani, non è un capolavoro e convoglia tutti i suoi motivi di interesse nei momenti erotici con la Senatore, tuttavia risulta a mio parere gradevole e si lascia guardare con piacere. Di lì a poco l'attrice capitolina vedrà purtroppo chiusa definitivamente la propria carriera e sconvolta la propria esistenza, sconquassata dalla (dis)avventura nell'universo impietoso del cinema hardcore, e dall'arresto e conseguente carcerazione per detenzione e spaccio di stupefacenti.