
Curiosa la parabola di John Derek, attore (malvolentieri) abbastanza gettonato tra gli anni '40 e '50, marito in sequenza di Ursula Andress, Linda Evans e Bo Derek (e di una ballerina russa prima di tutte e tre), noto per essere stato estromesso (come protagonista) da Il Colosso Di Rodi poiché pretese di far licenziare Sergio Leone e sostituirlo alla regia, ed evidentemente le cose andarono a finire diversamente. Ogni sua interpretazione - a quanto dichiarato da Derek - è sempre stata "buona la prima", poiché i registi sapevano che anche facendogli ripetere la scena molte volte lui l'avrebbe rifatta sempre nello stesso modo, con la stessa intonazione vocale, non avendo particolari doti. Dopo quattro regie negli anni '60 di stampo prevalentemente drammatico (due delle quali con la Andress ed una con la Evans come protagoniste), vola con l'allora moglie Evans e la sedicenne Mary Cathleen Collins a Mykonos per girare C'era Una Volta Un Amore (che non uscirà fino al 1981, con il titolo originale cambiato in Fantasies). Durante le riprese Derek intreccia una relazione con la ragazza minorenne, a seguito della quale la Evans fa ritorno negli Stati Uniti. I due invece rimangono in Europa fino al compimento del diciottesimo anno di età della Collins per evitare noie legali in patria. Si sposarono che la Collins aveva 20 anni ed assunse il nome di... Bo Derek. Nel 1979 esce Love You! film abbastanza destabilizzante, anche e soprattutto per la carriera di John Derek. A tutti gli effetti una pellicola pornografica, anche se ne circolano da sempre due versioni, una più edulcorata che rende il film una storia erotica, e quella integralmente hardcore. Bo co-produsse il film e - a quanto raccontato dalla protagonista Annette Haven - assistette il marito costantemente sul set.
La sceneggiatura credo constasse di una paginetta o poco più; due coppie vengono lasciate per tre giorni su di un'isola paradisiaca e disabitata. Qui romperanno ogni tabù e costringimento sociale, dando sfogo al libero amore tra coppie e tra sessi (solo femminili in questo caso). La storia è incorniciata da un prologo ed un epilogo che nella versione erotica non hanno praticamente alcun senso, se non costituire una messe di ulteriore materiale soft-porno, del tutto decontestualizzato dalla "trama" principale. Love You! è un'operazione meno grossolana e volgare di quanto si possa immaginare. Intanto l'intero cast è composto da quattro attori dediti al circuito a luci rosse ma ciò nonostante assolutamente in grado di recitare, nel vero senso della parola (talento spesso del tutto assente nei film pornografici). La Haven nel '79 si era già consacrata come una diva del genere, ancorché ritenuta tra le più eleganti e di classe (anche lei ha una storia personale che sarebbe tutta da raccontare); Wade Nichols (al secolo Dennis Posa) era omosessuale, bisessuale per esigenze professionali, e pubblicò anche un disco prodotto dai Village People; Lesllie Bovee diventò una delle star più accreditate del porno dopo aver lavorato come hostess alla TWA e dopo aver fatto la consueta trafila come stripper e go-go dancer; anche Eric Edwards ha avuta una solidissima e nutrita carriera nel porno. Con questi quattro corpi Derek costruisce 85 minuti di film che incantano innanzitutto per la fotografia. Love You! (il titolo deriva dal fatto che le due coppie si ripetono incessantemente di amarsi reciprocamente) può essere considerato la quint'essenza del cinema esotico-erotico, la sublimazione di quel filone, elevato a potenza in tutti i cliché previsti dall'ambientazione. Epurato dalle scene di sesso, si potrebbe parlare quasi di un documentario (girato per altro in California). I dialoghi sono alquanto scadenti e banali, decisamente non il punto forte dello script, ma credo anche che nessuno si aspettasse il contrario.
Inizialmente sono i due uomini a spingere per quella esperienza libertina, mentre le due compagne (la Haven in particolar modo) sembrano frenate da mille inibizioni. Quando dopo la prima notte la Haven finalmente cede, lasciandosi amare sia dalla Bovee che dal suo uomo (Edwards), Nichols cade in una specie di pentimento depressivo, mentre la Haven rinasce a nuova vita. I ruoli si capovolgono, le due donne insistono in ogni modo perché i mariti abbandonino qualsiasi remora. Accade la notte successiva, quando finalmente si realizza quel circolo hippie di amore libero che svincolerà per sempre i quattro individui dai recinti morali e sociali che ci opprimono da secoli. Si può dire quello che si vuole ma Love You! è un film incredibilmente e spigliatamente sexy; lo spettatore sente epidermicamente la carica erotica delle scene, magnetiche ed eccitanti. Derek assembla immagini e situazioni quasi irresistibili, sebbene sin dall'inizio sia perfettamente chiaro dove si vada a parare. Come detto, il merito è certamente della fotografia intrigante, delle locations, di una discreta prova recitativa degli attori (intendo al netto del sesso), e della realizzazione di una fantasia che può tranquillamente accomunare la maggior parte delle persone. Un ruolo lo hanno anche le musiche, spesso e volentieri tendenti all'esotico-orientale, intingendo la vicenda di vibrazioni (subliminali) vagamente asiatiche. Derek riesce a dare la sensazione di non star guardando un film hard, o perlomeno qualcosa che va molto oltre il recinto hard, aprendo dimensioni immaginifiche assai più ricche e gratificanti esteticamente. Nonostante gli spazi ampi ed aperti (fino all'orizzonte), tanto nella realtà quanto nella mente dei protagonisti, si ha una fortissima sensazione di intimità, quasi come se si fosse sull'isola a condividere quella parentesi magica fuori dal tempo insieme a loro, raccolti in un fazzoletto di terra che per una manciata di ore è l'universo intero, dove tutto si compie. Anche i momenti espliciti non sono mai fantasmagorici, roboanti o circensi, bensì estremamente naturali, come molto probabilmente accadrebbe tra persone realmente interessate solo ad amarsi e scambiarsi un sentimento di unione reciproca.
Voci dicono che negli anni successivi, quando Derek iniziò a dirigere la moglie Bo in pellicole "ortodosse" come Tarzan, L'Uomo Scimmia, Bolero Extasy e I Fantasmi Non Possono Farlo (tutte comunque molto ammiccanti all'erotismo), cercò contestualmente anche di far sparire dal mercato Love You! ed ogni possibile riferimento scritto a quel film, per affrancarsi come regista "normale". Nel '95 diresse anche due videoclip di Shania Twain. Morì tre anni dopo di infarto e tutt'oggi Love You! rimane un film epifanico e di non facilissima reperibilità, nonostante qualche passaggio televisivo anche in Italia, sistematicamente censurato in abbondanza... senza tuttavia essere riusciti ad imbrigliarne il fascino e lo stile.