L'Insegnante Va In Collegio è il secondo titolo che segue le gesta dell'insegnante Fenech, situato nel mezzo tra il primo omonimo (1975) e il successivo L'Insegnante Viene A Casa (sempre del 1978). Dopo questa "trilogia", la cattedra passerà alla Rizzoli e poi alla Cassini (in realtà, tutte pellicole del '78, praticamente contemporanee, senza contare le professoresse, le liceali, le ripetenti, le supplenti, eccetera). Nel film di Laurenti la Fenech è una professoressa di Inglese che, per intercessione dello zio preside e prete, si insedia in una classe di ragioneria del pugliese, piena zeppa, come è ovvio, di studenti allupati e bighelloni. Tra questi il solito Alvaro Vitali a fare le prove generali prima di pierinizzarsi. Tutto il film è una catena di montaggio di cliché del filone, c'è Gianfranco D'Angelo che fa il solito prof di educazione fisica nevrotico e destrorso (con tanto di baffetti hitleriani), c'è il prof cecato e scorreggione (Carletto Sposito), c'è il preside rigoroso (Dino Emanuelli), e ci sono gli studenti sessomaniaci, che trascorrono il tempo giammai a studiare, bensì ad organizzare scherzi ai professori beoti, e a sognare copule fantasmagoriche con donne discinte e libidinose.
Uno degli studenti (Leo Colonna), il belloccio della situazione, si innamora perdutamente della Fenech, ma deve arginare i pruriti irrefrenabili del padre, Renzo Montagnani, industriale del nord nascostosi al sud per scappare all'anonima sequestri, che mira insistentemente proprio la Fenech, nonostante una moglie ed un'amante anche piuttosto mignotta (Niki Gentile). E poi c'è Lino Banfi, segretario tuttofare dell'industriale, nonché cugino della Gentile, che organizza e disfa, sempre a proprio vantaggio e mai a vantaggio del padrone Montagnani. Partecipazione immancabile di Jimmy il Fenomeno, spazzino con la BMW. Naturalmente abbiamo un paio di docce (anzi tre) con seni ben insaponati, e non manca nemmeno uno strip della Fenech molto accattivante anche se, tutto sommato, L'Insegnante Va In Collegio si rivela uno dei titoli più casti del genere. Poco sexy e molto comico, tuttavia le battute in cui ho riso apertamente sono centellinate, quasi sempre affidate al trio Montagnani/Banfi/Vitali. Sul finire, Laurenti riesce addirittura a far recitare all'intero cast uno sgangheratissimo Otello shakesperiano, con battute in romanesco e stracci in faccia, più trash di così non si poteva. La Fenech, che ve lo dico a fare, è di una bellezza e di una sensualità devastanti ed il film, lungi dall'essere memorabile, ha comunque un ritmo scoppiettante. Rimane un mio cult personale, visto che su ebay sono riuscito addirittura a trovare la maglietta con la locandina stampata sopra.