Lei È Troppo Per Me

Lei È Troppo Per Me
Lei È Troppo Per Me

Lei È Troppo Per Me è un titolo un po' idiota, ma in originale sarebbe She's Out Of My League, quindi siamo lì. Ecco, volevo solo dire che è uno dei film più divertenti che abbia visto da un bel pezzo a questa parte. Sghignazzavo proprio di gusto col passare dei minuti! E pensare che non gli davo molte chance. La storia è quella di un tizio, presentato come il re degli sfigati, l'imperatore dei nerd, l'ultimo in classifica dei maschi virili del pianeta, che inspiegabilmente viene corteggiato dalla donna perfetta, Molly, bionda, tutta curve, il paginone centrale di Playboy, ricca, laureata, inserita nel jet set. E' il dramma. Perché uno schianto totale così (un 10) si interessa a lui (un 3), dove sta la magagna? Le situazioni comiche sono all'ordine del fotogramma. La compagnia di amici sgangherati e sfigatissimi del protagonista è tutto un programma; la sua famiglia è letale per i vostri muscoli addominali (da piegarsi!) e le gaffe fantozziane in cui lui si va a infilare valgono oro. Ci rispecchiamo un po' tutti in Kirk, perché quell'imbranataggine prima o poi ci ha riguardato, quel senso di inadeguatezza, di inferiorità ci appartiene. Kirk è intelligente ma non si applica, è pigro, rinunciatario, ha mancato clamorosamente la palestra negli ultimi 25 anni e si rassegna al meno peggio (la sua fidanzata storica è una "nana" malefica, come lui stesso la definisce).

Lei È Troppo Per Me mi è piaciuto perché è politicamente scorretto ma non esagera, non si compiace, a suo modo è garbato. Insomma, non è Tutti Pazzi Per Mary, che tutti adorano ma che a me fa schifo. Non è un film trash (c'è solo un'analogia pecoreccia con Tutti Pazzi Per Mary, che in effetti è l'unica caduta di tono, ma la si perdona volentieri, anche perché il fatto costituisce poi uno snodo narrativo importante); è un film sentimentale, a suo modo anche delicato, ma è sfrontato e genialoide nelle situazioni e negli irresistibili dialoghi. Fondamentale: al contrario delle robe con Jennifer Aniston e Hugh Grant, non è un film per ragazze, ma è evidentemente rivolto ad un pubblico maschile. E' anche ovvio che nella realtà niente del genere potrebbe mai avverarsi, ma chissene, quei 104 minuti reggono che è un piacere. Menzione speciale per Schizzo, l'amico fraterno di Kirk, interpretato alla grandissima da T. J. Miller, ragazzo che mi auguro di rivedere presto. Lo stesso Jay Baruchel (Kirk) è autore di una prova fantasmagorica. Molly è Alice Eve, anche lei merita senza ombra di dubbio.. La sua amica Patty (Krysten Ritter) poteva essere un bel personaggio, ma è solo abbozzato, e non sviluppa tutte le sue potenzialità. Proporrei uno spin off su di lei.

Trailer ufficiale

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