L’Amante

L’Amante
L’Amante

Titolo abbastanza anonimo e qualunque per una pellicola che in originale si chiamava A Lady Without Passport e che certamente inquadrava maggiormente la situazione, pur rimanendo sempre sul generico. Anno domini 1950, il secolo esattamente spaccato a metà, produzione americana, ambientazione cubana (ma il film è girato in Florida). Non è passato neanche un decennio da Casablanca e si vede, le atmosfere sono quelle ed in qualche misura pure la storia riverbera eco evidenti del titolo trionfante agli agli Academy Awards del 1943. Sostanzialmente un noir, anche se "light" ed edulcorato dalla storia d'amore (d'altri tempi) tra i due protagonisti, Marianne Lorress (Hedy Lamarr) e Peter Karczag (John Hodiak).

Lei è un'austriaca scampata ai campi di concentramento nazisti che nel dopoguerra si rifugia clandestinamente a Cuba, nella speranza di approdare poi negli Stati Uniti. Lui è un ispettore dell'Immigrazione americana spedito a Cuba proprio per stroncare il traffico di migranti, gestito sul posto dal losco Palinov (George MacReady). Inizialmente Marianne sarà l'esca a cui Karczag si appoggia, ma in breve tempo tra i due sarà amore vero e il poliziotto dovrà riuscire nel duplice tentativo di portare a termine la propria missione preservando la donna amata. Breve (appena 74 minuti) e conciso, soprattutto nei primi minuti, durante i quali sapientemente viene presentata la storia senza sprecare un dialogo, un'inquadratura, un fotogramma. tempi perfetti, geometrici, sintesi ineccepibile, un autentico manuale del cinema per quanto riguarda "come iniziare un film e introdurre allo spettatore personaggi ed informazioni necessarie senza perdersi in chiacchiere". Il trio di protagonisti qui fa il film; Hodiak ha una faccia che non si dimentica, non bellissimo (vagamente somigliante a Fernandel) ma estremamente espressivo, elegante e carismatico; MacReady ha il physique du role del cattivo, infido, sfuggente, anguilloso. La Lamarr è un film nel film, non solo bellissima e ineccepibile come attrice, ma un personaggio quasi più nella vita reale che dietro la macchina da presa.

Forse non tutti sanno che (recitava La Settimana EnigmisticaHedwig Eva Maria Kiesler, aka Hedy Lamarr, viennese di nascita e naturalizzata americana per sfuggire al nazismo (come il suo personaggio nel film), è la prima attrice che la storia ricordi ad aver recitato completamente nuda in un film (il cecoslovaccio Exstase, 1933), ma soprattutto è stata una grande inventrice. Assieme al pianista, compositore e scrittore George Anthell sviluppò (brevetto numero 2292387) un sistema di guida a distanza per siluri (!) che oggi è alla base della tecnologia wireless. La sua biografia è un vero e proprio romanzo che merita di essere letto. Al suo cospetto, L'Amante sembra essere un romanzetto d'appendice, tuttavia invece si tratta di un gradevolissimo film, ancorché derivativo (come detto, da Casablanca) e inserito senza grossi sussulti nel codificato filone del noir sentimentale. Va già tutto d'un fiato grazie alle superlative prove attoriali tanto del cast principale quanto dei comprimari, grazie ai suggestivi scorci della finta Cuba, grazie alle atmosfere assolutamente magnifiche e coinvolgenti. Meravigliosa in tal senso la parte finale caratterizzata dalla caccia di Karczag a Palinov nelle nebbiose paludi americane, ed altrettanto d'effetto la scena dell'esibizione della ballerina Nita Bieber in un localaccio de L'Havana; Karczag si presenta all'entrata, un movimento della macchina da presa apre l'inquadratura abbracciando tutto il bar, parte la musica e la Bieber si esibisce in un vorticoso piroettare ipnotico, in quell'esatto istante il tempo si ferma e si capisce di essere davanti ad una di quelle scene iconiche che rendono unico ed indimenticabile il cinema.

Trailer ufficiale

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