La Vendetta Di Malice

La Vendetta Di Malice
La Vendetta Di Malice

Nanni Montomoli e Giacomo Bronzi sono Nanni Montomoli e Giacomo Bronzi, ovvero due registi toscani che interpretano due registi toscani che devono realizzare un nuovo film dopo innumerevoli pellicole, tutte rigorosamente di genere. Che poi il genere è sostanzialmente uno, quello che prevede sangue e carnazza, a discapito di sceneggiature solide, grande fotografia e cast artistici di livello. I due hanno sempre omaggiato il filone trash dei decenni benedetti del cinema commerciale italiano e, almeno finora, non hanno avuto alcuna remora nel perseverare sempre più in basso, con attrici disposte a tutto, dialoghi fallimentari e situazioni abbastanza borderline (il finto film su cui li vediamo lavorare ad inizio del vero film, quello che stiamo guardando noi come spettatori - si lo so, pare la gag di Spaceballs su quando stanno accadendo le cose dentro al film, ma portate pazienza ancora un po' - vede l'attrice in tenuta fetish bdsm con tanto di palla in bocca che rincorre accorata il suo amante incappucciato, spinato e borchiato come un boia). Accade che un po' per esigenze di finanziamenti, un po' per le critiche della aiuto regista che smaschera una volta per tutte la pochezza artistica dei due "autori", Montomoli e Bronzi si convincono che è ora di darsi al cinema impegnato, di trasmettere, comunicare, esprimere, criticare, prendere posizione insomma, e non solo limitarsi a rappresentare la realtà (quella peggiore e più a buon mercato per altro).

Stesa la sceneggiatura di un mattone atroce che prevede tutti i luoghi comuni cari a ben pensanti e critici con la cifra intellettuale a doppio zero, ed ottenuti i finanziamenti, i nostri vengono colti da un momento di lucidità e cambiano nuovamente idea, preferendo tornare al proprio rassicurante cinema di genere anziché snaturarsi in nome di un'autorialità ipocrita e non sentita nel profondo. Radunato il consueto cast di fedeli attrici giovani e piacenti, inscenano una ghost story piena di sacche di sangue ed efferati uccisioni, ma sul più bello.... - SPOILER: in un turbinio citazionistico cinefilo, nel bel mezzo dell'inversione del "continuum spazio temporale", i due registi vengono catapultati inaspettatamente dentro la storia che loro stessi hanno creato. Malice (Giulia Gianni), la protagonista, la loro attrice feticcio, ha sconvolto la realtà, modificando il finale del film (come vendetta per essere stata accantonata al tempo della gestazione del film "impegnato"), ergendosi a Tristo Mietitore della situazione. Montomoli e Bronzi devono pagare le proprie colpe, compresa quella di aver sempre realizzato lavori orrendi mortificando le attrici coinvolte.

Questo film indipendente toscano a basso budget me lo ha consigliato Roger Fratter, il quale ne ha curato anche l'edizione. Si noterà che ad un certo punto, quando i due registi guardano la tv sconsolati per la schifezza che si vedono costretti a girare in nome dei finanziamenti, sono proprio degli estratti da alcune opere di Fratter a farli rinsavire e a insinuare il tarlo del dubbio riguardo alla propria scelta. Gli ambienti esoterici, il sangue e le nudità dei film di Fratter svolgono un effetto catartico e liberatorio che riporta i due sulla "retta" via del disimpegno cialtrone. La Vendetta Di Malice è un film estremamente divertente e ben scritto, che gioca con il cinema citandolo da dentro e fuori. Il set è un set, i protagonisti sono gli autori, i quali sostanzialmente interpretano loro stessi (un loro film si chiama effettivamente La Stanza Di Malice, sempre con la Gianni); ogni dialogo, costruito ad arte, specie quando sbeffeggia le aspettative di certa critica, snocciola citazioni provenienti da grandi e piccoli cult del cinema. L'elenco è pressoché infinito (Fantozzi, Arancia Meccanica, Blade Runner, La Notte Che Evelyn Uscì Dalla TombaIl Corvo, Callaghan, Venerdì 13, Twin Peaks, Ritorno Al Futuro). Addirittura nel monologo finale, prima dell'ultima uccisione "in stile anni '70", viene apertamente ciato un filotto composto da: Sette Scialli Di Seta Gialla, La Polizia Incrimina, La Legge Assolve, La Bestia Uccide A Sangue Freddo, Giornata Nera Per L'Ariete, Uomini Si Nasce Poliziotti Si Muore, Milano Calibro 9, Sette Note In Nero, La Dama Rossa Uccide Sette Volte, La Morte Uccide Con I Tacchi Alti, Goodbye E Amen.

Molto intrigante il momento in cui il film inizia materialmente a vivere mentre i due creatori ne delineano la trama, con un avanti e indietro che trasforma la visione in qualcosa di metacinematografico e con gli attori che possono continuamente svariare di registro. Notevole l'assurdo corto circuito finale con i due registi che girano un film nel quale due registi girano un film all'interno del quale entrano letteralmente di persona, proprio come i veri Montomoli e Bronzi (....serve un'aspirina per il mal di testa?). Le locadine appese alle pareti si sprecano, un'attrice legge un libro su Kubrick e gli stessi titoli dei dvd dei vecchi film della coppia sono storpiature di pellicole celebri ("Se Mi Lasci Ti Sbudello", "Banana Meccanica"... quest'ultimo a sua volta già usato per una parodia hard del 2002 con Maurizia Paradiso). Ecco, si può dire che questo aspetto è un pregio ed un limite al contempo del film, poiché si vive davvero quasi esclusivamente di citazionismo, tuttavia è innegabile a mio parere che il giochino risulti divertente, vuoi per la recitazione molto ironica, vuoi per le facce giuste ad incarnare i dialoghi, vuoi per quel sapore disincantato che aleggia su tutta la vicenda, resa tanto leggera quanto incisiva. Chiaro che l'aspetto squisitamente tecnico del film ne tradisca i natali proletari ed arrangiati, ma anche questo sta nelle premesse, pretestuoso aspettarsi i fotogrammi di Avatar (citato pure lui). Bella anche la chiusa sui cui scorrono i titoli di cosa, a suo modo poetica e distaccata rispetto al tono delle immagini che l' hanno preceduta.

Trailer ufficiale

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