
Enzo Milioni di film ne aveva già scritto qualcuno e dietro la MdP ci era finito per La Belva Col Mitra (seconda unità di ripresa); stava per arrivare la sua grande occasione, il primo film da regista, con Valentina Cortese, Dirk Bogarde e Gabriele Ferzetti, una pellicola d'autore, di livello. Tutto pronto per il primo ciak, il primo costosissimo ciak, questo fu almeno ciò che ritenne il produttore, che fermò il progetto e chiese (leggi: impose) a Milioni di far soldi prima con qualcosa di più commerciale, in modo da coprire le ingenti spese del film "d'autore". Non di rado un titolo del cinema bis italiano è nato anche così.
Contento o meno, Milioni accetta e scrive Eyes, un giallo con tonalità paranormali e delle doverose concessioni commerciali. Compulsa la sua libreria, ne deriva spunti e intrighi, e colora il tutto con elementi a buon mercato (molto erotismo anche). Il titolo dovrà poi essere cambiato poiché proprio in quei giorni esce nelle sale Gli Occhi Di Laura Mars (scritto da Carpenter) e diventerà così più prosaicamente La Sorella Di Ursula, anche se Ursula stessa (Barbara Magnolfi) è un personaggio decisamente più centrale della sorella Dagmar (Stefania D'Amaro). La vicenda vede le due donne stabilirsi presso un hotel sulla costiera ligure (che però nei fatti è quella amalfitana) per una vacanza distensiva a seguito del suicidio del padre, tradito ed abbandonato dalla moglie. Il soggiorno sarà tutto fuorché rilassante; una catena di efferati omicidi (oggi si direbbe femminicidi) vengono commessi a stretto giro di posta, per altro con modalità terribili. Le vittime vengono deflorate per poi morire dissanguate.
L'albergo è popolato di molti personaggi particolari, oltre agli ospiti ed al direttore un po' ruffiano (Vanni Materassi) e sua moglie (Anna Zinnemann), c'è la cantante del night Stella Shining (Yvonne Harlow) e il torbido e misterioso Filippo (Marc Porel). In questo clima, Ursula è preda di inquietudini, angoscia e malessere, funestata da visioni profetiche sul male che la circonda ed ossessinata dallo spirito del padre appena defunto. - SPOILER: mentre lo spettatore segue il dipanarsi di storie di droga e prostituzione che soggiacciono al lusso del suggestivo albergo a picco sul mare, parallelamente anche gli omocidi proseguono, preludendo ad un inevitabile sovrapposizione. Ed invece l'assassino nulla h a che vedere con i traffici illegali che si svolgono all'hotel. Filippo è in realtà un ispettore della narcotici venuto a smascherare la dirigenza del posto e il terribile assassino altri non è che Ursula stessa, completamente stravolta dalla perdita del padre, nel nome e per conto del quale sente di agire ogniqualvolta punisce donne intente a fare l'amore. L'uccisione avviene mediante una scultura di legno (arredo personale di Enzo Milioni) la quale, nella debita prospettiva, assume le beffarde e boccaccesche sembianze di un fallo punitivo.
Il film ha successo al cinema, dura diversi mesi, Milioni porta milioni al suo produttore Armando Bertuccioli ma questi ne vuole un altro, prima di aprir cassa per la storia d'autore con la Cortese e Bogarde. Milioni accetta nuovamente e scrive e gira Quello Strano Desiderio. Entrambi i film verranno insertati di scene hard, fatto che - per quanto riguarda Ursula - ha particolarmente indisposto la Magnolfi. Milioni sostiene di aver subito la scelta del Produttore ed aver anzi preteso che i fotogrammi aggiunti venissero espunti; la Magnolfi, anche recentemente (in La Paura Cammina Con I Tacchi Alti, di Stefano Iachetti), sostiene invece che Milioni fosse consapevole e d'accordo con Bertuccioli. Sta di fatto che il suo film d'autore Milioni non lo girerà mai, dopo aver tenuto sulla corda per un anno gli attoroni del suo ipotetico cast. La Magnolfi, devastata dalla perdita del compagno Morel (morto in Marocco per droga), non si rivedrà al cinema fino all'85 (con Inferno In Diretta di Deodato) e comunque sostanzialmente interromperà lì la sua carriera.