La Signora Dell’Orient Express

La Signora Dell’Orient Express
La Signora Dell’Orient Express

Un aspetto che mi ha sempre fatto simpatia della ruspante Malisa Longo è che anche a distanza di anni, passata la stagione del cinema di genere, smessi i panni dell'attrice richiestissima in tante produzioni italiane e internazionali, la Longo non abbia mai abiurato ad una parte sostanziosa della sua filmografia, quella più schiettamente erotica. Ancora oggi, se andate online sul sito dell'attrice veneta troverete elencate tutte le sue pellicole, compresi quei titoli che altre sue colleghe, "imborghesitesi", hanno fatto finta di dimenticare, omettendole dal proprio palmares. Nella lunga lista trova posto anche la produzione spagnola La Signora Dell'Orient Express, firmata da Franco Lo Cascio, e nella quale la Longo appare in cartellone col nome di Melissa Lang.

Nel 1989 due coniugi sulla quarantina intraprendono un esotico viaggio a bordo dell'Orient Express. Tra i due il menage matrimoniale langue; il marito (Tomás Picó) appare demotivato e depresso, la moglie (Malisa Longo) che invece sentirebbe ancora ardere il desiderio e la passione dentro di sé, si sta adeguando di conseguenza. Una labile fiammella è tenuta in vita dai morbosi istinti voyeuristici di lui, assecondati con un certo "altruismo" dalla bella moglie, disposta ad esaltare le proprie tendenze ninfomani. La fauna che popola i vagoni dell'Orient Express è alquanto bizzarra, c'è una coppia di sposini che in realtà cela sotto le mentite spoglie del viaggio di nozze la professione del furto e del ladrocinio, un tenore goffo e bambinesco assistito dalla sua segretaria tuttofare, una misteriosa e solitaria danzatrice del ventre, uno studentello in viaggio premio per la promozione ottenuta, un militare di ritorno dal congedo, un produttore di alcolici scozzese fissato con il golf ed infine due anziane comari pettegole.

Secondo la nota filosofia brassiana (a partire da La Chiave in poi), l'adulterio, la trasgressione ed il tradimento possono in determinati frangenti unire anziché dividere una coppia, e i nostri due protagonisti frustrati lo capiscono piuttosto rapidamente, poiché se da una parte lui cerca di spingere continuamente la consorte nelle braccia di altri uomini per poi farsi raccontare ogni dettaglio pruriginoso, lei - sulle prime recalcitrante - scopre che le voglie del marito possono essere assai piacevoli da condividere se portate alle estreme conseguenze. In un'escalation di giochi erotici, la Longo arriva finalmente a consumare svariati amplessi con i viaggiatori del treno (e non solo, concedendosi anche una pausa in un bagno maschile di una stazione durante una sosta). I rapporti di forza tra moglie e marito diventano finalmente chiari, lui ha bisogno delle scappatelle della moglie, lei è disposta ad offrirsi ad altri pur di accontentare il marito e riceverne in cambio le attenzioni.

- SPOILER: ma attenzione, tutto il viaggio è stato soltanto un sogno bollente della Longo, la quale si sveglia nel proprio letto matrimoniale proprio il giorno della partenza, l'attende un viaggio in aereo col marito. Dunque, visti i consigli portati dalla notte, perché non rinunciare al volo e prenotare immantinente due biglietti ferroviari?

La pellicola è molto cheap, girata su un treno fintamente in movimento, del quale si sentono tutti i rumori e i suoni d'ambiente, ma che non vibra, non dondola; così come durante gli amplessi della Longo, quando la MdP stacca sul suo primo piano, appare evidente come la testa della donna debba trovarsi in tutt'altro luogo, decollata dal corpo che nel frattempo viene assaltato dall'amante di turno. La Longo comunque si concede generosamente, indossa tanta lingerie e le sue nudità sono all'ordine del giorno. Non solo le sue, per altro. La Signora Dell'Orient Express è sostanzialmente un sottoprodotto del cinema di Tinto Brass, poco fantasioso e molto fiducioso sulla propria riuscita quasi esclusivamente mediante il corpo della Longo (qui 39enne e ancora decisamente "in forma"). Certo non un erotico geniale o particolarmente inventivo, anzi direi piuttosto ordinario e grossolano, che trova la sua ragione d'essere unicamente nei momenti caldi delle attrici coinvolte. Onore alla Longo di ieri, che si è cala nei panni della sceneggiatuta (più che altro se li è levati), e a quella di oggi, che non si è avventurata in imbarazzanti maquillage artistici e pentimenti "autoriale".

Trailer ufficiale

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