La Regola Del Silenzio

La Regola Del Silenzio
La Regola Del Silenzio

Il Codice Del Silenzio ce lo ha insegnato Chuck Norris, La Regola Del Silenzio invece ce la racconta Robert Redford, col suo nuovo thriller un po' legal un po' liberal, ma comunque polposo nelle sue dure ore di durata, ed infarcito di attorissimi, anche se perlopiù ridotti a piccoli ruoli, come Susan Sarandon (sempre eccellente), Nick Nolte (imbolsito), Julie Christie, Sam Elliot (figaccio imbiancato), Brendan Gleeson (faccia di gomma), Richard Jenkins, Syanley Tucci, Chris Cooper. Il palcoscenico se lo giocano Redford e il sempre più emergente Shila LeBeouf, che piace a tutti i registi di livello (Radford, Bay, Spielberg, Stone) e che, per carità, è bravo, ma del quale evidentemente qualcosa continua a sfuggirmi.

La Regola Del Silenzio è un film che sfiora la politica ma non ci si butta dentro a capofitto; con le dovute differenze potrebbe essere per gli americani quello che per noialtri sarebbe un film sul brigatismo, o comunque sullo stragismo degli anni di piombo. Negli anni '60 la guerra in Vietnam non era popolarissima nei Campus dello Zio Sam e molti studenti dalla civile protesta passarono alla incivile violenza, tra questi i cosiddetti Weathermen, che arrivarono a piazzare bombe in luoghi istituzionali e rapinare banche. Per trentanni alcuni di loro sono sfuggiti alle autorità, ricreandosi una vita e diventando cittadini integrati con famiglie, lavoro, case ed automobili. E si SPOILERA subito: Redford è uno di questi, costretto improvvisamente alla fuga per l'arresto della ex attivista, oggi casalinga e madre di famiglia, Sarandon. L'F.B.I. pezzo dopo pezzo comincia a stringere il cerchio, scovando i vari componenti del movimento. Redford in particolare è ritenuto co-autore di una rapina che costò la vita ad una guardia, ma in realtà faccia d'angelo non ha mai fatto parte del commando, si è solo limitato a condividere (e neanche troppo) le idee radicali dei suoi compagni. Oggi solo un'altra attivista dei Weather Underground potrebbe scagionarlo, e convincerla è proprio l'aspetto più problematico, visto che la signora rimane legata ai vecchi schemi rivoluzionari e soprattutto Redford è braccatissimo giorno e notte.

La prima parte del film è nettamente migliore della seconda (ma questo in genere succede nel 90% dei thriller), ovvero quando la costruzione dell'intrigo è in atto e lo spettatore viene a conoscenza per grado di fatti, eventi e personaggi. Il bello de La Regola Del Silenzio è che anche il ruolo più miserrimo è retto da attori coi controcazzi, il brutto è che poi però vorresti vederli ancora in scena, mentre alcuni personaggi vengono appena abbozzati, introdotti e poi cannibalizzati dal plot. Mi è piaciuto molto il fatto che Redford non si sia posto come il buono della situèscion fin dal primo fotogramma, però l'illusione è durata poco, perché che sia innocente lo capisci in breve tempo, e allora siamo un po' alle solite, col cavaliere bianco che si deve scagionare (un po' lo schema de Il Fuggitivo). Redford però non è Dolph Lundgren e garantisce qualche spunto in più, anche se la sua faccia oramai concorre con quella di Tommy Lee Jones per il campionato dei rugosi di cartapecora in disfacimento. Non è neppure molto credibile che un 76enne abbia una figlia di 11 anni, però vabbè, ci crediamo e fa lo stesso. Redford ci tiene a sottolineare che lui rimane gggiovane, e allora è tutto un correre, anche se il fisico sembra sul punto di cedere da un momento all'altro. Splendide le musiche di tale Cliff Martinez, danno veramente qualcosa in più alla storia. Forse non è il film più riuscito di Redford (sbrigativo e poco credibile il ripensamento in quattro e quatt'otto di Julie Christie, così come il fatto che il giornalista LeBeouf scopra tutto facilmente mentre l'F.B.I. da trentanni faccia buchi nell'acqua), ma quelle due ore si seguono con interesse grazie ad un buon senso del ritmo, ad una regia sobria ed elegante, a bravi attori e a dialoghi mai stupidi, mica poco visto che sono 4 elementi affatto ovvi in molti thriller contemporanei.

Trailer ufficiale

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