
Quando la moglie è in vacanza, d'estate, può succedere che nell'appartamento al piano di sopra venga ad abitare Marilyn Monroe e, oggettivamente, si apre un periodo difficilissimo per qualsiasi marito viva sotto quel soffitto. Ne sa qualcosa Tom Ewell, che fa i salti mortali per rimanere ligio nei comportamenti e nei pensieri. The Seven Year Itch (letteralmente "il prurito del settimo anno") è il film con molteplici articoli determinativi maiuscoli: IL film che consacra definitivamente la Monroe come icona sexy più sexy di tutti i tempi, La commedia romantica più famosa, divertente ed importante di tutti i tempi, IL film più celebre degli anni '50, e contiene LA scena più iconica di sempre con protagonista Marilyn Monroe, quella della grata della metropolitana che fa svolazzare la vaporosa gonna bianca e scopre le gambe di Marilyn. Quella immagine è diventata il simbolo per eccellenza di Norma Jean Baker, o meglio, del suo alter ego, Marilyn Monroe, ritratta in ogni dove, come metafora del suo sex appeal, della femminilità e di Hollywood stessa. Tuttavia quella scena costò carissima a Marilyn. Venne girata il 15 settembre 1954 alle 02:00 all'incrocio tra la 51° e Lexington Avenue, New York. O meglio, in quella notte, a quell'ora, in quel luogo, venne effettivamente girata una scena, ma non sarà poi quella che finì nel film.
Migliaia di persone erano accalcate dietro le transenne, mentre Billy Wilder cercava di portare a casa un ciak decente. Marilyn e Tom Ewell provarono e riprovarono, quella gonna si alzò molte volte, troppe per Joe DiMaggio, allora marito della donna più sexy del mondo, che in disparte, mani in tasca e volto corrucciato, assisteva a quel teatrino glamour, sentendosi umiliato nel profondo. Dal pubblico arrivavano commenti poco eleganti su quel che c'era da vedere; Marilyn aveva provato la sequenza al chiuso e, per sicurezza, indossava un doppio paio di mutandine. All'aperto però, sotto le potentissime luci del set, le trasparenze erano meno prevedibili, ed il vento proveniente dalla grata era talmente intenso da sollevare il vestito bianco fino alla testa dell'attrice, col risultato che il suo corpo dalla vita in giù venne completamente scoperto, e questo non una volta ma mille. Quella notte segnò il divorzio tra Joe e Marilyn; al mattino successivo il campione di baseball era già tornato a Los Angeles in aereo, mentre Marilyn aveva il volto tumefatto, e l'anima distrutta. Al danno si aggiunse la beffa, poiché lo schiamazzo del pubblico rese impossibile l'utilizzo delle scene, così il cast dovette tornarci sopra in studio, ricostruendo il set e ripetendo la sequenza (che vide le gambe della Monroe scoperte appena fino alle ginocchia). Facile immaginare con che spirito Marilyn dovette farlo; tuttavia chi, guardando Quando La Moglie E' In Vacanza, potrebbe affermare che la recitazione della Monroe in quella scena non sia perfetta, spontanea, genuina e solare come se il mondo attorno a lei fosse incrollabilmente felice?
L'ostacolo principale per il film fu l'allora vigente codice Hays, quell'autoregolamentazione che gli Studios si erano dati per paura di subire censure ancora peggiori da parte delle autorità governative. Il codice era terribile, rigidissimo, escludeva un milione e novecentonovantanove cose dentro una pellicola, niente sesso, ma neppure riferimenti all'adulterio o a qualsiasi eventualità ritenuta immorale, sconcia, non dignitosa ed edificante. La commedia teatrale di George Axelrod, della quale erano stati acquistati i diritti per una versione cinematografica, riassumeva praticamente tutto ciò che il codice non tollerava. Al teatro le maglie erano estremamente più larghe, parolacce, sesso e tradimenti si potevano portare sul palco. La sfida per Axelrod e Wilder, che adattarono la pièce teatrale per il grande schermo, fu quindi quella di passare attraverso le spire del temibile Hays. Ma come fare un film sul sesso adulterino senza poter parlare di sesso ed adulterio? Mimando, alludendo, ammiccando, usando tonnellate di ironia. Ecco che nel film ci sono continue metafore di qualcosa che si infila dentro qualcos'altro rimanendo incastrato, vedi il dito di Ewell nella bottiglia di champagne tenuta dalla Monroe, il dito del piede della Monroe nuda che rimane bloccato dentro il buco del rubinetto della vasca da bagno, e così via. The Seven Year Itch fondamentalmente era la storia di un marito che tradisce la moglie mentre questa è in vacanza con il figlio, e del senso di colpa che ne scaturisce mettendo l'uomo in situazioni buffe e ridicole. Nel film di Wilder diventa qualcosa di più simile ad un povero Cristo con la fede al dito che cerca disperatamente di non cadere ai piedi di una Dea del sesso che lo tenta continuamente, riuscendovi ma al prezzo di sforzi sovraumani. In una prima stesura l'adulterio veniva consumato, ma certamente ciò non sarebbe stato permesso dal codice Hays, si ripiegò quindi su continue allusioni e intendimenti aleatori, lasciando lo spettatore un po' nel dubbio, tra una dissolvenza e l'altra.
Quel che accade di sicuro, perché lo vediamo sullo schermo, è che Richard Sherman (Ewell) e "la ragazza" (Marilyn non ha nome nel film), qualche bacetto se lo scambiano, tra i due c'è molto magnetismo, e se il prode marito non avesse opposto una fiera resistenza, molto probabilmente la dolce inquilina del piano di sopra si sarebbe concessa. A Marilyn non importa neppure aveva un nome in sceneggiatura, la sua fisicità va oltre, esiste in modo ingombrante dentro il il fotogramma che dovrebbe contenerla; il rischio temuto da Axelrod era che al suo solo comparire in scena avesse oscurato ogni cosa, Ewell, sceneggiatura, commedia, tutto quanto. Quando La Moglie E' In Vacanza è la storia di Richard Sherman non della tizia che lo tenta, eppure nel momento in cui fu Marilyn la prescelta per il ruolo, i termini della questione dovettero inesorabilmente rovesciarsi. Tuttavia la Monroe non era solo il suo corpo (unico al mondo), ma anche un talento comico innato, dei tempi di recitazione perfetti, un'attrice di straordinario talento. Wilder racconta che i ciak furono un'agonia - non è il solo ad aver dato simili testimonianze - la Monroe era distratta, non ricordava le battute e i dialoghi sembravano denti cavati di bocca; al contempo, come per miracolo, quando era il momento, tutto filava liscio come l'olio, e la prova offerta dalla Monroe risultava superlativa, incredibilmente vera e convincente.
Per la promozione del film vennero affissi cartelloni di decine e decine di metri che ritraevano la Monroe nella sua scena cult, con la gonna all'aria e la bocca rossa d'amore. Il traffico cittadino si fermava a contemplare quelle gigantografie felliniane, le donne provavano invidia, gli uomini sentivano il cuore sciogliersi come dentro un vulcano. Marilyn sentiva amore ed odio per quella donna ritratta sui palazzi; era l'immagine di una star che ce l'aveva fatta, che aveva conquistato il mondo intero e che sarebbe rimasta per sempre nella storia, ma era anche l'immagine di un oggetto, un corpo attraverso il quale nessuno pareva in grado di vedere una sensibilità, un'umanità, una fragilità. Ewell era il protagonista della commedia teatrale, ed in un primo tempo Wilder si era orientato sul giovane Walter Matthau per la parte di Richard. Esistono ancora i suoi provini e sono meravigliosi, Matthau sarebbe stato un perfetto goffo e impacciato marito. La Fox però non si fidava di un esordiente in un ruolo tanto importante, ed alla fine Wilder decise di andare sul sicuro, affidandosi direttamente al Richard originale. Pure il doppiaggio italiano contribuisce ad alimentare il sottotesto erotico già presente di suo nel film; la pianta che Marilyn fa cadere nel giardino di Ewell è un pianta di pomodori (in inglese "tomato" è un termine gergale per indicare una bella ragazza), ma nella versione italiana diventa una pianta di patate, col buffo non-sense di pomodori belli rossi che pendono dai rami. Quando poi la Monroe suona il campanello di Ewell si presenta così: "Salve! Sono io, si ricorda? La patata del piano di sopra." Il film è talmente entrato nella storia del costume che gli psicologi hanno adottato la definizione "seven year itch" per intendere il calo del desiderio all'interno di una relazione monogama dopo i classici sette anni.