La Maschera Di Fu Manchu

La Maschera Di Fu Manchu
La Maschera Di Fu Manchu

Il dottor Fu Manchu vanta decine e decine di testi letterari, pellicole cinematografiche, ore di programmazione televisiva e radiofonica, strisce di fumetti a lui dedicati. E' stato tra i primi super criminali, se non il primo assieme al Professor Moriarty, nemesi di Sherlock Holmes. Fu Manchu ha dalla sua l'aggravante di essere un terrore "globale", capace di travalicare i confini cinesi ed asiatici, per atterrire tutto l'Occidente, privilegio che Moriarty non ha avuto. Lo ha creato nei primi del Novecento Sax Rohmer (al secolo Arthur Sarsfield Ward), britannico come Sir Arthur Conan Doyle. Tuttavia i diritti sul personaggio se li accaparrò per prima la Marvel Comics. Da Li Cheng Yen (avversario di Hercule Poirot) al Dottor No di James Bond, da Lo-Pan di Grosso Guaio A Chinatown a Ming di Flesh Gordon, sono tanti i personaggi più o meno direttamente ispirati a Fu Manchu.

Al cinema si contano una discreta serie di rivisitazioni; la prima pellicola è del 1923 (The Queen Of Hearts, di Coleby), le ultime - ad oggi - sono di Jesus Franco, passando per la parodia di Peter Sellers (Il Diabolico Complotto Del Dottor Fu Manchu, 1980), il Fu Manchu di Tarantino interpretato da Nicholas Cage nel finto trailer Werewolf Women Of The SS contenuto in Grindhouse, 2007) e la serie di film con Christopher Lee protagonista (1965 - '67). Prima del celebra Dracula della storia del cinema, il testimone di "pericolo giallo" lo aveva raccolto Boris Karloff, reduce dai successi di Frankenstein. Fu lui ad interpretare nel '32 La Maschera Di Fu Manchu, da molti ritenuto il miglior film mai fatto sul villain creato da Rohmer.

In Italia il dvd lo edita Sinister, un pessimo dvd, con problemi di audio nella traccia italiana (veri e propri vuoti pneumatici lunghi secondi) e qualche fotogramma che s'incanta a ripetizione. 68 minuti dal montaggio fulminante ed iper realistico, diretti da Charles Brabin e da Charlews Vidor (quest'ultimo Charles non accreditato), su soggetto proprio di Rohmer. La MGM sforna un budget enorme per il periodo, ben 300 mila dollari (a fronte di un costo medio di circa 100 mila per un prodotto che poteva già considerarsi più che dignitoso). Nonostante il target squisitamente commerciale e popolare della pellicola, lo sforzo produttivo è di prim'ordine ed infatti le scenografie sono lì a testimoniarlo. Rivisto oggi, praticamente un secolo dopo, il film fa un'estrema tenerezza tanto è anacronistico e naive (pur celando sottotraccia una certa ironia, ad esempio nelle elaborate scene di tortura). Da un attore londinese chiamato ad interpretare un cinese (e quindi pesantemente truccato, praticamente alla pari di Frankenstein o dell'Uomo Lupo) ai suoi sgherri nerboruti, perfetti per agitare palme sulle rive del Nilo, abbastanza inspiegabili dalle parti della tomba del mongolo Genghis Khan (che in effetti è in tutto e per tutto un tumulo egizio); dai ritrovati scientifico-magico-alchemici di Fu Manchu alle su menzionate scenografie teatrali chiaramente decontestualizzate ed inverosimili. Dall'adunanza dei leader asiatici (una fiumana di rozzi villici agitatori di torce e corpi contundenti) all'evidente razzismo strisciante dei dialoghi. Tutto inchioda questo film alla sua epoca di appartenenza, anche se buona parte del suo fascino risiede proprio in questo anacronismo vistoso, che paradossalmente lo colloca addirittura fuori dal tempo, in una sorta di età mitica.

Da menzionare anche la temibilissima figlia di Fu Manchu, Fah Lo See, continuamente denigrata dal severo padre, che la definisce inutile, indegna, eccetera, interpretata da Myrna Loy (affermatasi poi come "cattiva" hollywoodiana), forse più perversa e infida del genitore (a proposito, la mamma?) poiché meno esplicita nelle intenzioni ma altrettanto diabolica negli effetti e nelle azioni. Karen Morley interpreta Sheila Barton, una versione candida e ariana (bianca, benestante e nobile) di Fah Lo See, praticamente il suo alter ego opposto e rovesciato (che poi sostanzialmente è l'antesignana della bambolina bionda di King Kong). Finanziariamente il film fu un successone, anche grazie alla presenza di Karloff; la sua storia in homevideo è stata travagliata, poiché a causa di proteste prima cinesi poi giapponesi, alcune scene "offensive per gli asiatici" sono state tagliate attorno al 1992, per poi essere recuperate solo di recente. Nel bislacco dvd Sinister, nonostante mille altre mancanze, ci sono.

Trailer ufficiale

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