La Cameriera

La Cameriera
La Cameriera

Gli anni '70 hanno avuto cameriere che seducevano i villeggianti (Anna Maria Rizzoli), cameriere nere (Carla Brait), quelle senza malizia (la Frajese, ma siamo già nel 1980 per la verità), o semplicemente cameriere, come Daniela Giordano a casa Petralia, ne La Cameriera di Roberto Bianchi Montero. Non è dato sapere perché il film sia ambientato in Puglia quando la storia è tipicamente sicula, con la baronia dei Petralia che è in disgrazia e sta per essere acquisita dal ramo americano degli affari del barone Ruggero (Mario Colli), il quale per non dover mettere in piazza i disastrati libri contabili deve soccombere al matrimonio con la vedova Rosalia (Carla Calò), ex moglie del suo socio defunto, in caccia di titolo nobiliare. A servizio a casa Petralia c'è Marietta (Daniela Giordano), una veneta tutta pepe e tutta gambe (del resto stiamo parlando di Miss Italia 1966) con l'abitudine di indossare lo stretto necessario. Poi c'è Massimino (Enzo Monteduro), sciocco figlio di Ruggero, inetto in tutto e quindi anche con le donne. Ma alla visione delle terga di Concetta (Annamaria Tornello), figlia di Rosalia, perde la testa e matura l'ossessione di convolare a nozze con lei, senza sapere che la dolce ragazza esercita la professione più antica del mondo in un bordello di Gallipoli (frequentato dal padre per altro). Nonostante gli intrecci familiari, tutti cercano costantemente di ottenere i favori di Marietta, la quale è fidanzata è non intende concedersi. L'unica volta che quasi cede per fare una buona azione (Ruggiero in preda ad un'allucinazione la scambia per la propria moglie morta), quasi manda all'altro mondo il barone per un attacco di cuore. - SPOILER: Alla fine le duplici nozze di padre e figlio metteranno fine alla telenovela e Marietta lascerà il paese, tra gli sguardi allupati dei concittadini che riceveranno come souvenir d'addio un paio di mutandine della ragazza lanciate a mo' di bouquet da sposa.

La Cameriera ha tutti i cliché della commedia sexy col retrogusto di stereotipi siculi. Davvero incomprensibile l'ambientazione pugliese se non per esigenze di produzione. In sé  e per sé il film è stupidino e concede molti nudi, tuttavia sorprende in un paio di momenti quasi drammatici, entrambi legati alla stessa ragione, ovvero la moglie di Ruggero, Yvette (Rosemarie Lindt), una ballerina del Folies Bergère parigino. Dapprima il barone ricorda come si sono conosciuti ed il grande amore che ne è conseguito, romanzando alquanto le parti meno romantiche al cospetto di Donna Rosalia. Poi si confonde spiando la Giordano che danza allo specchio sulla musica di Yvette e indossando il suo costume di scena, tant'è che le salta addosso ma, evidentemente emozionato, quasi ci rimane secco. Colli interpreta un genuino senso di nostalgia e amarezza per la perdita della moglie, di cui il barone era sinceramente innamorato, anche perché la francese aveva notevoli arti amatorie a quanto pare. Fatto sta che quei due momenti spezzano un po' la monotonia della commedia sexy tutta uguale e costringono anche la Giordano a cambiare registro mentre il barone si accascia a terra dopo aver accarezzato il suo corpo. La Cameriera ha qualche eco di Calore In Provincia (sempre di Montero, sempre con Monteduro) e de L'Infermiera Di Mio Padre (che mette insieme di nuovo Monteduro e la Giordano).

Trailer ufficiale

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