La Bionda Esplosiva

La Bionda Esplosiva
La Bionda Esplosiva

Dal 1955 al 1956 a Broadway Jayne Mainsfield recita in Will Success Spoil Rock Hunter?, una commedia  di gran successo. Frank Tashin ne adatta il testo per un film hollywoodiano portandosi dietro titolo e protagonista femminile ed aggiungendoci molto del proprio, tant'è che poi dichiarerà che questo è il film che più lo ha soddisfatto in carriera, avendo avuto la completa libertà di scriverlo come voleva. La Bionda Esplosiva - il titolo italiano - mette insieme due binari, una critica satirica verso il mondo del Mass Media e della pubblicità (in ultima analisi, il consumismo) e una critica più bonaria ed affettuosa - diciamo una parodia - verso il personaggio di Marilyn Monroe, o perlomeno dello stereotipo di donna incarnata da Marilyn, biondissima, glamour, vaporosa, enorme nelle forme, effervescente ma anche un po' effimera proprio come le bollicine dello champagne, che lì per lì mettono di buon umore ma poi se assunte in quantità eccessiva lasciano un gran mal di testa. Rockwell Hunter (Tony Randall) è un creativo di una ditta di "commercial", è uno di quelli che inventa gli slogan; l'azienda in cui lavora (il cui nome chilometrico fatto di una serie di cognomi dirigenziali è impronunciabile) rischia il fallimento per la perdita di un cliente facoltoso, la Stay Put rossetti (...anche a voi è venuto in mente Stay Puft di Ghostbusters?). Rock ha meno di 24 ore per inventarsene una delle sue e mantenere il posto. L'idea gliela fornisce la figlia, fan sfegatata di Rita Malowe (Jayne Mansfield), l'attrice più alla moda del momento; quale bocca se non quella della Marlowe ("tutta da baciare") potrebbe salvare la ditta? Grazie a stratagemmi fortunosi e a coincidenze Hunter riesce ad avvicinare la donna ed a stringere con lei un patto all'insegna dello scambio di favori, lei farà la campagna pubblicitaria per i rossetti e lui si fingerà il suo fidanzato, per ingelosire quello vero (un buzzurro scimmiesco che non a caso lavora con gli oranghi). La fidanzata di Rock, Jenny (Betsy Drake), non la prenderà benissimo.

La storiella di La Bionda Esplosiva è semplice semplice, senza tante complicazioni, come dovevano essere le commedie americane di fine anni '50; ciò che rende il film divertente è il "come" tutto viene dato in pasto agli spettatori. Addirittura dalla comparsa del logo 20th Century Fox si comincia a sorridere, accanto alla monumentale scritta degli studios con la musica faraonica c'è un piccolo Tony Randall impegnato a suonare tutti gli strumenti - cosa tocca fare oramai agli attori - ci dice, annunciandoci il film e presentandolo in modo buffonesco (non ricorda nemmeno il titolo e per sbaglio ne cita un altro della Mansfield, Gangster Cerca Moglie). A metà c'è anche l'intervallo tra primo e secondo tempo, sempre orchestrato da Randall (la qual cosa mi ha fatto venire in mente il "the middle of the film" che i Monty Python inseriranno nel loro Il Senso Della Vita). I 93 minuti di pellicola sono pieni di trovate, buffi balletti, battute a ripetizione, mosse, faccette e cinguettii della Mansfield, o meglio di Rosetta Calavetta (naturalmente la stessa doppiatrice di Marilyn), che si impegna al massimo per riprodurre il classico stridio della Mansfield. Randall è un autentico mattatore, ma non sono da meno il suo sodale Henry Jones (spassosissimo, un'autentica spalla comica) e la segretaria della Mansfield, l'attempata ma saggia e sempre piacente Joan Blondell. I siparietti sul bagno aziendale, simbolo di potere e status quo della realizzazione professionale, sono spassosissimi, così come anche la Drake ha un personaggio assai divertente e l'attrice nata a Parigi (poi terza moglie di Cary Grant) è molto abile nel non scomparire al cospetto della Mansfield e delle sue forme giunoniche, impresa quasi impossibile che viene attuata anche grazie ad una gustosa imitazione che ad un certo punto la Drake fa proprio della Mansifeld. Poi dirà: "indossare quei golfini così attillati mi faceva sentire nuda".

Si gioca anche molto con la filmografia di Jayne, citando in modo più o meno subliminale altri suoi film, ed anche I Peccatori Di Peyton, libro che la Mansfield legge immersa nelle bolle in una faraonica vasca da bagno, un libro (e poi un film) che pare abbia ispirato molto l'attrice per la costruzione del suo alter ego hollywoodiano. La Bionda Esplosiva diverrà uno dei suoi film emblematici, se non il più importante della sua carriera, in quanto quello che la fece esplodere definitivamente. Altro espediente divertente è il ricorso a finti spot disastrosi nei quali il prodotto venduto fa chiaramente a cazzotti con l'attore o lo slogan che lo pubblicizza, sempre in chiave di stigmatizzare i falsi miti televisivi e del marketing. Alla fine Rita riuscirà a coronare il suo sogno d'amore con l'unico vero uomo che abbia sempre amato, né Rock e nemmeno il buzzurro, bensì la sua prima cotta, nientemeno che Groucho Marx, spiritosissimo anche se fa un certo effetto che quasi tutti i compagni che vengono messi accanto ad una bomba di erotismo come la Mansfield abbiano parecchi anni in più di lei e che l'unico quasi coetaneo (di 4 anni più vecchio della Mansfield) sia proprio il povero Mickey Hargitai, Mister Universo nel 1955, dipinto come una specie di troglodita tutto muscoli e zero cervello (che per altro la Mansfield sposerà in seconde nozze nel 1959). Cameo di Barbara Eden (la Jeannie di Strega Per Amore), nel ruolo di una segretaria innamoratissima di Randall  (l'ennesima), il quale per tutto il film deve scappare da centinaia di donne infoiate, senza alcun merito se non quello di essere il "tenerone" prescelto dalla Marlowe, altra sottolineatura salace di quanto lo star system ragioni per costruzioni astratte ed assurde, inducendo idolatrie completamente artefatte ed immotivate.

Trailer ufficiale

Galleria Fotografica