La Bimba Di Satana

La Bimba Di Satana
La Bimba Di Satana

Papà Andrea nel '79 aveva diretto Malabimba, appena tre anni dopo Mario Bianchi gira un remake del film, avvalendosi pure lui di Mariangela Giordano praticamente nello stesso ruolo, la suora focosa. La trama è quasi identica, cambia la punteggiatura in sceneggiatura. Ciò che diverge è il cast (tranne, come detto, la Giordano) ed il risultato finale poiché, sebbene Malabimba non fosse esattamente L'Esorcista di Friedkin, al cospetto dell'operetta di Bianchi jr lo diventa con tutti i crismi. La Bimba Di Satana è orrendo comunque lo si rigiri. Si d'accordo le atmosfere, quelle ci sono, molto bello il tema musicale principale (quasi degno dei Goblin) accreditato a Berto Pisano e Elsio Mancuso, qualche idea folgorante sorprende, ad esempio l'espressione urlante di Jaqueline Dupré trasfigurata e usata come sfondo rosso sangue per i titoli di testa, molto potente; le solite zoomate esterne del solito castello di Balsorano (ma gli interni sono di Palazzo Braschi a Roma), e certamente la Giordano ha un fisico scultoreo, ma per tutto il resto non ci salva neppure Mastercard.

Suor Giordana (Sol nel film), è abbronzatissima, tanto che al pube ha chiaramente i segni del costume, indossa delle autoreggenti (ma non il reggiseno), ha una chioma da far invidia ad un parrucchiere e la pelle levigatissima, come suora insomma non c'è male. Vero, nel film si capisce che non è proprio consacrata al 100% bensì è prossima a prendere i voti (che non sia devotissima lo si capisce anche da altro....), però insomma, il gioco "zozzonerie in abito monacale" è piuttosto scoperto. Aldo Sambrell, suo contraltare nel film, è una sorta di Bombolo cattivo, che si inietta droga in vena, presumibilmente morfina, che in realtà sarebbe destinata al fratello muto e paralitico (il prono attore Alfonso Gaita) per lenire "i dolori". Poi c'è la "bimba", una ragazzotta ampiamente prossima alla maggiore età, ovvero la Dupré (al secolo Nicole Badei di Ostia), una sorta di bellezza alla Sabrina Siani meno volgare. Quanto a recitazione è una statua di marmo, impressionante come dall'inizio alla fine del film abbia ininterrottamente la stessa espressione (salvo l'urlo dei titoli di testa). Gli attori sono terribili ed hanno in bocca dialoghi ancora più stupidi e terribili. Marina Hedman, moglie di Sambrell nel film, si tiene occupata anche con altro oltre ai dialoghi. E' possibile verificarlo nella versione hardizzata del film (circolata come Orgasmo Di Satana), leggermente più lunga della soft, di per sé attestata sugli 80 minuti circa. A lungo regista e produttore (Gabriele Crisanti, tanto per babbo Andrea quanto per il figlio Mario) hanno negato l'esistenza della copia gemella a tripla X, poi saltata regolarmente fuori, mi pare di ricordare attorno al 2007. Il che era piuttosto prevedibile, considerando il cast coinvolto, il nome di Bianchi e l'impianto generale della pellicola. Del resto già Malabimba aveva fatto lo stesso percorso.

- SPOILER: Se non fosse per il sacrificio della Giordano sul finale, nel film morirebbero solo i personaggi maschili, per altro con uccisioni una più ridicola dell'altra, il dottore (Giancarlo Del Duca) che si autopugnala con un siringone da allegro chirurgo, Gaita che cade in una buca e Sambrell che si scatafascia da un parapetto come un bambino goffo. Le tre protagoniste fanno il bello ed il cattivo tempo, tutte e tre più nude che vestite, la Hedman esclusivamente nuda.

La Giordano ricorda poco e malvolentieri questa pellicola, soprattutto per l'insistenza delle scene erotiche; rimane assai più legata a Malabimba il quale, ancorché erotico, era comunque un film dignitoso. Forse deve averla pensata diversamente Sambrell, che nella scena con la Hedman ha una evidente compartecipazione più o meno volontaria a livello inguinale. Nemmeno sui nomi dei personaggi si sono spesi troppo, poiché ad esempio la Hedman (madre) si chiama Maria e la Dupré (figlia) si chiama Miria, praticamente un anagramma, giusto per non confondere lo spettatore. Imbarazzante la scena in cui il maggiordomo di casa Joe Davers si dimena a mo' di posseduto nella cripta di famiglia, finendo con lo staccare a morsi il collo ad una gallina (segue poi tutto un rituale su una sorta di mummia sul cui "seno" indugia ripetutamente). Un film davvero brutto, trash, che si ricorda esclusivamente per le grazie della Giordano. Siamo sotto il minimo (del minimo) sindacale.

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