Kyashan - La Rinascita l'ho visto recuperandolo nella magnificenza protonico-quantico-fotonica del bluray, un film così lo vedi al cinema o in blueray, altrimenti meglio Porky's. I fanz della serie animata ci si sono ammazzati sopra, chi ha avuto orgamis multipli, chi ha vomitato succhi gastrici per settimane intere, chi pensava, chi sperava, chi credeva, chi è morto sul colpo; insomma, reazioni contrastanti ma sempre eclatanti, come si addice ad un film che si propone di portare per la prima volta su grande schermo un pezzo di cuore della gioventù degli adulti che erano ragazzini negli anni '80. Kiriya, fotografo di fama e regista videoclipparo, decide di non riproporre pedissequamente lo "storyboard" del cartone ma, ovviamente citando tutto il citabile, e mantenendo le linee guida dell'anime, si prende le sue libertà, e crea un film con una sua storia, una sua morale, una sua filosofia. Il fatto è che per parlare di Kyashan - il film, bisogna dividere a compartimenti stagni: forma e contenuto.
Eh si, perché, se anche la pellicola avesse raccontato la vicenda di una coniglietta di Playboy che va in vacanza alle Maldive con Briatore, lo scarto sarebbe stato minimo, visto che il grosso del film è "come" è stato realizzato. Visivamente rutilante, esteticamente estremo, fonde 8954 stili diversi, dalla computer grafica ai disegni, dal colore al bianco e nero e al seppia, dalla definizione dell'immagine perfetta alla grana iper brufolosa, dall'animazione tradizionale al vattelappesca 6.0 barrabis. Il cinema lì dentro c'è per sbaglio, per il rotto della cuffia, più che altro è onanismo da fotografo avantgarde al quale danno in mano il giocattolo e lui lo sperimenta, lo sfrutta, lo espande e lo manipola alla ennesima potenza. Kiriya fonde tecniche e stili, crea un mondo che puzza di artefatto lontano un miglio, talmente urlato, urticante per le nostre cornee, barocco a livelli ipertrofici da causare momenti di nausea e saturazione incontrollabili. Roba da giapponesi, verrebbe da dire, nel senso che se le suonano e se le cantano, roba che possono digerire giusto loro. Tuttavia non si può negare che si rimane basiti al cospetto di una tale devastazione visiva, un fascino perverso fa breccia (insieme al mal di testa che inesorabile inizia a bombardare dopo la prima mezzora di esposizioni alle radiazioni Theta-Omega che la tv emana). Aggiungeteci che il film dura i suoi 141 minuti belli freschi, roba che Kyashan è un personaggio da Guerra e Pace.
La storia...beh la storia.....è quella classica con un po' di licenze poetiche che Kiriya si prende, mettendo e levando personaggi, citando, evocando, alludendo, il tutto assoggettato alla sua idea di film, che si conclude negli ultimi minuti con un pistolotto pacifista e "volemose-benista" sempliciotto e forse pure più nauseante delle montagne russe sulle quali siamo stati sballottati per oltre 2 ore. Da bravo europeo rozzo e cinghiale ho fatto anche fatica a distinguere alcuni personaggi (perché, mi sia consentito: ...alcuni di questi attori giapponici hanno la faccia uguale, nonostante il look disperatamente fighèscion). Kyashan è un film esagerato, che mette in mostra tutta l'argenteria di famiglia, tutta, fino all'ultimo cucchiaino per il dessert, e se da una parte viene da dire "mejcojoni!" mentre lo guardi, dall'altra pensi che il prossimo dvd che infilerai nel lettore sarà al massimo Una Vacanza Del Cactus, con Bombolo, Cannavale e la Rizzoli. Che vi devo dire, il film può piacere, che si tratti di Kyashan cambia poco, Kiriya avrebbe potuto narrare le gesta di un qualsiasi "eroe" tormentato con un altro nome, non ci saremmo accorti della differenza. Fosse durato un'ora meno, avesse avuto musiche meno pretenziose, una sceneggiatura meno enfatica e accorata, e non richiedesse 3 visioni per notare tutti i più piccoli miliardesimi infinitesimali dettagli che ci sono in ogni inquadratura, forse sarebbe potuto essere un mezzo capolavoro. Assurdo che tra gli extra del bluray, tra le cinquecento interviste al cast, i trailer, i teaser e gli spaccamaroner, non ci sia uno straccio di documentario sugli effetti speciali e su come è stato girato il film. Mah, valli a capire 'sti cineasti sperimentali....