Kamikazen – Ultima Notte A Milano

Kamikazen – Ultima Notte A Milano
Kamikazen – Ultima Notte A Milano

Prima del periodo in cui Gabriele Salvatores signoreggiava nel cinema italiano, grossomodo tra il '91 ed il '97, sparato nel gotha dei grandi grazie ovviamente all'Oscar conquistato da Mediterraneo, e schiantatosi al suolo con l'ambiziosissimo Nirvana, schernito a torto o a ragione dall'impreparato pubblico italiano (impreparato perché un film di fantascienza da noi è una roba da alieni, appunto), il regista, meneghino d'adozione ma partenopeo di nascita, aveva diretto già 4 pellicole, la seconda delle quali, Kamikazen - Ultima Notte A Milano, succedeva alla trasposizione shakespeariana del Sogno Di Una Notte Di Mezza Estate. Neppure Kamikazen è farina del sacco di Salvatores, non come soggetto perlomeno, ispirandosi alla piece di Trevor Griffiths Comedians. Dalla Manchester dell'opera del drammaturgo inglese ci spostiamo nella Milano anni '80 di Salvatores e dei mille cabarettisti che poi sarebbero esplosi nelle tv commerciali di Berlusconi. Rivisto oggi il film ha prevalentemente quel tipo di fascino lì, l'elemento amarcord, il riconoscere faccia dopo faccia tutti quegli attori e comici che poi ci hanno fatto compagnia negli anni successivi, chi al cinema, chi in tv, chi a teatro. Ci sono proprio tutti eh. Il via lo dà Abatantuono (già deterrunciellizzato) e poi vengono giù come coriandoli tutti quelli del Derby e di Zelig. La storia è funzionale alla platea di interpreti. Un impresario mascalzone costringe i suoi clienti ad una serata presso un localaccio di spogliarelli, millantando la presenza di un talent scout della mitica trasmissione Drive In. Per questo motivo stavolta è lui a farsi pagare dai comici e non viceversa. Mette su un gruzzolo di 500 mila lire, ed altrettante ne pretende dal gestore del locale per la serata offerta con i "migliori artisti su piazza". Quel milione di lire gli serve per pagare lo strozzino che gli ha consigliato un pessimo cavallo da corsa, Kamikazen (nomen omen). - SPOILER: sorprendentemente però il talent scout di Drive In quella sera ci sarà davvero.

L'impianto è corale ma non omogeneo né particolarmente fluido: si tratta piuttosto di una serie di situazioni ed episodi a compartimenti stagni, in cui ogni attore ha il suo quarto d'ora di attenzione, qualcuno anche più di altri, ad esempio Paolo Rossi ed Antonio Catania. Il tono non è platealmente ridanciano, anzi perlopiù si avvertono parecchia malinconia ed amarezza, ed in ogni caso il registro del racconto (dovuto all'inclinazione della maggioranza dei comici coinvolti) è perlopiù grottesco e surreale. Più che le battute interessa il clima, appiccicoso (una delle estati più torride registrate a Milano, con ben 38 gradi) e notturno, poiché Salvatores segue in quasi tempo reale la notte che precede alla grande esibizione. Cosa fa quel manipolo di uomini, ognuno con una storia alle spalle, tutti però con poche speranze, pochi soldi, e qualcuno forse anche con poco talento. Sembrano tutti già dei relitti, delle vittime della Milano da bere, impietosa e cinica, che cannibalizzava i deboli per esaltare i forti, secondo un inesorabile processo craxian-darwinistico. Si fa fatica a riconoscere Raul Cremona (è il malavitoso che ossessiona Catania) e c'è pure il cameo dello stesso Salvatores (è il cliente della prostituta). l'improbabilissima impresaria di Drive In sarebbe Mara Venier, che si prende molto sul serio, e che tra i '70 e gli '80 tentò anche la carriera di attrice, con scarsa fortuna. Le altre presenze femminili del film sono Maria Luisa Santella (moglie di Bisio, depressa perché grassa) e Laura Ferrari, una spostata con cui ha a che fare Paolo Rossi, e che concede l'unica fortiva tetta che fa capolino nel film. Le musiche sono di Fred Buongusto e i dialoghi sono di Michele Mozzati e Luigi Vignali, al secolo Gino e Michele, anche loro poi presenza fissa della comicità di marca Mediaset. Prendete il pallottoliere e cominciate a contare: Aldo, Giovanni, Giacomo, Bebo Storti, Silvio Orlando, David Riondino (lui toscano però), Nanni Svampa, etc., etc..

Trailer ufficiale

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