Mario Imperoli è stato un regista ma anche un produttore, di quelli un po' arruffoni, tutto devoto al cinema di genere, popolare, da botteghino, fondato sul sistema delle cambiali per cui i soldi forse neppure c'erano realmente ma giravano continuamente, entrando e uscendo dalla scatola del Monopoli e permettendo attraverso una certa abilità manageriale di costituire il finanziamento per girare sempre nuove pellicole. Di tanto in tanto però succedeva che il meccanismo s'inceppava e un film rimaneva a metà, col set abbandonato a se stesso ed il cast tecnico ed artistico che non sapeva più che pesci prendere, si continuava? Si tornava a casa? Andava tutto a monte? Succede a Ezio Alovisi, documentarista che scrive un soggetto e si industria per mettere assieme il necessario a far partire un eventuale film. Trova sponsor, location, mestieranti. Propone il tutto ad Imperioli il quale accetta ma, pressato da altre esigenze produttive, chiede ad Alovisi di trasformare il suo film (la storia di una coppia che scappa da tutto in barca e si rifugia nell'esotismo della Grecia) in un giallo, un racconto con ricatti, nudità, qualche morto ammazzato ed un colpevole da scoprire. Tutto deve essere riadattato e molto in fretta. Alovisi accetta, riscrive il film assieme ad altri sceneggiatori (Vito Bruschini e Mario Brenta, non-giallisti proprio come lui) e inizia le riprese in quel di Ostuni. Dopo tre settimane di girato però Pantalone non paga più e il film si arena. Prende le redini direttamente Imperoli in persona che termina il progetto. Tuttavia Istantanea Per Un Delitto non uscirà mai al cinema e bisognerà aspettare i tardi anni '80 perché venga perlomeno editato in VHS, per il mercato dell'homevideo.
Luca (il divo dei fotoromanzi Luis La Torre) è un playboy che se la intende con la bella e altezzosa Mirna (Erna Schürer). Lei improvvisamente chiude il loro rapporto senza tante spiegazioni. Lui si intestardisce, la pedina, la filma e poi la ricatta sulla base di ulteriori incontri che Mirna ha avuto dopo la fine della loro relazione. Partito per una vacanza, Luca lega con due modelle, Claudia (Monica Strebel) e soprattutto Stefania (Lorenza Guerrieri), con la quale inizia una nuova relazione, fino a che Stefania non scompare nel nulla e salta fuori un filmino che ritrae Luca intento a usare violenza sulla donna (anche se in realtà si tratta di un gioco consensuale che i due hanno inscenato sulla spiaggia). Chi sta perseguitando Luca? Claudia decide di aiutarlo a far luce su cosa sia accaduto all'amica Stefania, sempre nel dubbio che Luca possa essere tanto una vittima quanto il colpevole, nonché un potenziale millantatore.
Già scorrendo la trama non viene esattamente difficile immaginare chi faccia cosa e perché, ed infatti il film va esattamente in quella direzione. Diciamo che più che incaponirsi sul who-done-it può risultare interessante prestare attenzione ad altro, come ad esempio alle location suggestive che incorniciano tutta la parte balneare del film. Si parte da Roma ma poi ci si sposta in Puglia, tra Ostuni e le Grotte di Castellana. Sede della residenza vacanziera dei personaggi è un avveniristico villaggio dal taglio particolare, che in qualche maniera richiama le linee e i contrasti cromatici che Alovisi doveva aver immaginato per un'ambientazione ellenica. Mura bianche e geometriche, merlate come quelle di un castello medievale, che si stagliano facendo da contraltare a cieli azzurri e al blu del mare. Poi ci sono gli occhi incredibilmente verdi della Schürer e quelli magneticamente cerulei della Strebel, le architetture impossibili delle grotte di Castellana ed un sole sempre a picco che splende ed illumina in modo abbacinante la scena. Questo era dovuto anche al ricorso di una particolare pellicola che richiedeva un abbondantissimo uso di luce, tant'è che anche in esterno la troupe doveva integrare con l'apporto ulteriore dell'illuminazione artificiale (lo si nota ad esempio nel primo piano della Schürer al poligono di tiro, quando sembra la Madonna di Lourdes tanto è contornato di luce il suo volto). Istantanea Per Un Delitto viene datato tra il '74 e il '75 ma stando alle fonti (Nocturno e Alovisi) venne girato nel 1970, dunque anticipando di pochissime settimane l'uscita nelle sale de L'Uccello Dalle Piume Di Cristallo, considerato istituzionalmente l'iniziatore del cosiddetto filone del giallo all'italiana; questo rende se non altro interessante la pellicola da un punto di vista storiografico, sebbene come valore intrinseco, in tutta onestà, non è che mi abbia appassionato poi particolarmente. Non lo definirei un film epocale come valore artistico, pur lasciandosi seguire e risultando nel complesso gradevole. In particolar modo non mi sono piaciute alcune scelte di montaggio soprattutto nella prima parte, estremamente rapide, a tratti confuse, che danno al racconto un carattere poco incisivo, ma è esclusivamente una mera questione di gusto. Carine le musiche di Franco Bixio eseguite dai Motowns.