Io Semiramide

Io Semiramide
Io Semiramide

Primo Zeglio, attivo dietro la macchina da presa sin dalla prima metà degli anni '40, è stato un precursore di tanti suoi colleghi che qualche decennio dopo si cimentarono nel cinema di genere, attraversandone diversi di generi. Ha diretto pellicole di fantascienza, di azione, spaghetti western, adattamenti storici e peplum come nel caso di questo Io, Semiramide. Sebbene infatti la regina in questione fosse sovrana del popolo assiro (IX secolo A.C.), il film di Zeglio pare in tutto e per tutto un capitolo della estesa filmografia sull'antica Roma, fatti salvi i nomi esotici dei personaggi. I costumi di scena, le arrmi dei soldati, le acconciature dei personaggi, gli interni principeschi dei palazzi reali e le dinamiche relazionali ripercorrono il classico stile dei  cosiddetti "sandaloni", costringendo lo spettatore a risintonizzarsi in modo autonomo sulla percezione che stiamo assistendo ad una vicenda che riguarda Babilonia più che Roma (ma sarebbe potuto essere l'Egitto di Cleopatra come l'Italia ostrogota sotto Teodorico). Per il volto ed il corpo di Semiramide viene scelta la bellissima Yvonne Furneaux, fattezze francesi perfettamente in grado di catturare magneticamente l'attenzione; attorno a lei un codazzo di attori e caratteristi italiani che si industriano ad incarnare il più possibile le trame oscure dei complotti di palazzo che si compiono alla spella della regina. Il film è una ricostruzione storica sui generis, naturalmente idealizzata, romanzata ma soprattutto molto romantica, poiché perlopiù centrata sulla storia d'amore tra Semiramide e il re dei Dardani Kir (John Ericson), fustacchione che avrebbe potuto interpretare senza problemi un indomito gladiatore romano. Le vicende storiche passano davvero in secondo piano in questa pellicola realizzata in uno sgargiante colore cinemascope, dove le figure glamour che scorrono nei fotogrammi contano più delle loro azioni, indifferentemente sovrapponibili a qualsiasi altro film dello stesso genere realizzato in quegli anni.

Interessante l'evoluzione del personaggio di Semiramide, inizialmente presentata come una serpe infida e avida di potere, una Messalina dagli occhi di ghiaccio e dai pensieri di morte, che progressivamente si scioglie e quasi si redime attraverso l'amore per Kir, diventando una solida democratica che libera gli schiavi, concede grazie ai condannati a morte, onora i patti e intende addirittura mettere sul proprio trono accanto a sé un sovrano di un altro popolo. Di contro, è l'eroico Kir che compie il percorso inverso, da re senza macchia e senza paura, nobile e puro nei sentimenti, si trasforma in uno scalatore sociale (con evidenti accenni di maschilismo patriarcale... ma siamo pur sempre negli anni '60), squarciando il cuore innamorato di Semiramide. - SPOILER: entrambi faranno la stessa fine, Kir morirà avvelenato da Semiramide, la regina sarà colpita a morte da un dardo scagliato da un cospiratore durante la cerimonia funebre per Kir. I due corpi verranno adagiati su di una pira di fuoco ed uniti per sempre nella vita oltre la morte, mentre il regno assiro passerà nelle mani del sovrano bambino figlio di Semiramide. Molto interessanti alcune parantesi che nota per primo il Mereghetti, ad esempio l'accento sul re Minurte (sposo di Semiramide che morirà lasciandola vedova e regina), interpretato da Renzo Ricci, che detta al suo scriba le memorie di una storia totalmente asservita alla propria celebrazione, di fatto falsificandone la cronaca, scritta sempre da chi vince a dispetto di chi è stato sconfitto. C'è poi la tortura dello schiavo accusato di aver fatto cadere una brocca di vino ed aver così attirato sventura sul regno (in realtà viene fatto appositamente inciampare). Al povero incolpevole vengono arse le braccia in una scena di tortura piuttosto intensa. Infine il breve bagno nelle acque delle cascate del Monte Gelato di Semiramide, dove lo spettatore attraverso lo sguardo birichino di Kir gode fugacemente delle grazie della splendida Furneaux (nei limiti in cui le regole del pudore del 1963 potevano consentire al pubblico delle sale cinematografiche).

Trailer ufficiale

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