Beach Babes From Beyond è la prima produzione (rivolta alla tv) messa in cantiere dalla neonata TorchLight Entertainment (divisione della Full Moon Entartainment), che intende dar vita ad una serialità di titoli disimpegnati, molto burrosi quanto ad attrici e rivolti ad un pubblico che intende divertirsi possibilmente andando a pescare in generi quali horror e fantascienza. Si parte dalle spiagge della California, anzi dallo spazio per l'esattezza, in una galassia lontana anni luce dalla nostra. Qui vivono alieni in tutto e per tutti uguali a noi, comprese tre ragazze ben tornite che si annoiano a morte. In un weekend nel quale i genitori di una delle tre sono fuori, le ragazze prendono la fuoriserie di papà (astronave T-Bird) e approdano sul pianeta Beta 54, che poi è la Terra. Avendo finito il carburante (speciale eh, non quello normale) sono costrette a trattenersi loro malgrado. Una volta conosciuti i ragazzi del posto però il malgrado si volgerà a buongrado e tutto quel che è bene finirà bene, comprese delle gran palpate di seni e tutto il resto che possa facilitare le relazioni internazionali tra specie intergalattiche diverse. La TorchLight mette assieme un cast da b-movie naturalmente pur con qualche perla bizzarra; c'è la mamma di Stallone, Jackie (che già qui, nel 1993, cade a pezzi), Joe Estevez (fratello minore di Martin Sheen e parente dei vari Estevez hollywoodiani), Joey Travolta (fratello maggiore di John), Don Swayze (pure lui fratello dell'altro Swayze), Burt Ward (il Robin della iconica serie televisiva della metà dei '60 accanto a Batman/Adam West), Linnea Quigley (scream queen di gran curriculum e prestigio tra i fan del cinema bis), Roxanne Blaze, ex pornostar che tentò una carriera nel mainstream non a luci rosse (ed infatti qui è accreditata come Sarah Bellomo) ed una parterre di conigliette che anche se non hanno mai veramente fatto parte delle pagine di Playboy avrebbero tranquillamente potuto sfoggiando il phisique du role richiesto per appartenere alla grande famiglia allargata di Hugh Hefner.
Incontri Ravvicinati Del 4° Tipo (ovviamente ribattezzato così dalla nostra distribuzione per echeggiare il film di Spielberg) aveva in realtà un precedente del 1978, ovvero l'omonimo titolo di Mario Gariazzo con Maria Baxa, Monica Zanchi e Marina Daunia (e pure Jimmy Il Fenomeno) che nulla ha a che vedere con la produzione americana. Beach Babes From Beyond è decisamente più appropriato e rende perfettamente le atmosfere californiane che regnano lungo gli 82 minuti di durata. La Raro Video un bel po' di tempo fa editò il film nella collana Horror Club in collaborazione con Nocturno, pur disponendo di una versione di appena 71 minuti, quindi ampiamente castrata. Mi è capitato di vedere online una fantomatica versione "director's cut" rimasterizzata, ma non ho idea se si tratti per davvero della edizione integrale del film. Ça va sans dire, ciò che è stato espunto saranno esattamente gli incontri del 4° tipo tra le tre bionde (tutte e tre rigorosamente bionde) ed i ragazzotti barzotti tutti addominali e tavole da surf. Ne rimane traccia anche nella versione corta, ma siamo al minimo sindacale, nonostante l'abbondanza invece di topless. Sempre l'edizione Raro Video inoltre commette un buffo errore, riporta la locandina e fotografie di scena (sul retro) del sequel del film (il cui sottotitolo è Cave Girl Island ed è del 1995). Salta all'occhio il fatto che due delle protagoniste su tre non corrispondano (una è pure mora), in comune c'è solo la Blaze, il cui personaggio per altro si chiama Xena (qualcuno ricorderà la serie tv ideata da Sam Raimi con Lucy Lawless che ebbe avvio proprio nel 1995... coincidenze? Non credo).
Beach Babes è di una povertà e di una sciatteria assolute, mezzo film è costituito da ragazzi e ragazze che cazzeggiano in spiaggia tra palloni, creme solari, schizzi d'acqua e balletti con seni ballonzolanti e fili interdentali al posto delle mutande. Una lunga estenuante puntata di Baywatch con annesso ininterrotto commento musicale. Dialoghi e prove attoriali sono atroci e per quanto il film non intenda prendersi sul serio neanche per un istante, l'ammiccamento allo spettatore è così scoperto e infantile che non si riesce a farsi trasportare "dentro" la storia. E' tutto così fittizio, artefatto, plasticoso, che si rimane a guardare la gran salute del cast, abbronzato, muscoloso, cotonato e gonfio nei punti giusti, ma difficilmente ci si può appassionare ad altro. Non c'è proprio il minimo tentativo di giocare con la fantascienza (cosa per esempio molto più riuscita nel successivo capitolo TorchLight, Cacciatori Di Vergini, che tuttavia temporalmente venne rilasciato prima di Beach Babes), la buffonata farsesca è urlata e dichiarata, tanto valeva sfogliarsi qualche numero di Playboy con un buon vinile di sottofondo ed una bibita ghiacciata. Siamo infatti nell'ambito del cosiddetto "bikini movie", sexploitation ad alzo zero e, nel caso di specie, Beach Babes fa un po' il verso a Le Ragazze Della Terra Sono Facili, di Julian Temple, uscito nell'88, pur rovesciandone per opposizione i termini. Ma comunque, anche se invertiti, la somma degli addendi rimane la stessa (e con un budget ed un'ironia decisamente al risparmio). Curiosamente, l'aliena forse più interessante del trittico, Nicole Posey, è anche l'unica a non aver proseguito una carriera cinematografica, mentre le altre due pur rimanendo imprigionate nel soft-core hanno continuato.