ll Paramedico di Nasca è una commedia degli equivoci, nel senso che si presta a parecchi equivoci per uno spettatore poco attento. Il titolo, la locandina, la presenza della Fenech e i primi 10/15 minuti farebbero facilmente pensare che si tratti di una vaccata pierinesca, o comunque di una roba sguaiata di mezza tacca parecchio trash. Invece Il Paramedico è tutt'altro e bisogna avere un po' di pazienza per rendersene conto. E' vero, all'inizio non ingrana, almeno finché non entra in scena la mitica "Argenta" (berlina Fiat, in produzione dal 1981, un anno prima del film); da quel punto il plot gira molto meglio. La trama: un infermiere squattrinato e sfigato (Montesano), sposato con una teledipendente appassionata di soap operas e tarocchi (Fenech), se la passa assai modestamente, fin quando non vince una Fiat Argenta nuova di zecca ad un concorso a premi. Da allora l'auto di lusso sembra stabilire nuovi standard qualitativi nella vita dell'infermiere che, dapprima, si ritrova coinvolto in fortunose circostanze, ma poi rimane incastrato in una storia di rapina e terrorismo. Creduto da tutti un criminale, l'infermiere inizia a dirsi "pentito" e a "collaborare" con la giustizia, al solo scopo di avere una detenzione dignitosa. Il castello di accuse però crolla e infine lui viene liberato da innocente.
Si ride spesso, anche se la comicità è un tantino di "bassa", c'è però pure una punta di critica sociale, sul tema del pentitismo e del rapporto del cittadino con le autorità. Certo, non siamo davanti a Detenuto In Attesa Di Giudizio, però, per essere una commedia senza pretese, qualche botta allo stomaco la tira. Montesano è credibile nei rari accenni più drammatici e spesso si avverte un certo malessere amarognolo per situazioni che, decontestualizzate dalla farsa, e manipolate magari da un Germi, da un Rosi o da un Loy, avrebbero potuto fare assai più male, altroché. La Fenech è bellissima, anche se stavolta ha un un ruolo insolitamente casto, non è mai nuda né scollacciata, una sorta di spalla di Montesano che sforna continuamente battute in romanesco. Ah, ovviamente è bravissima, ma questo lo sanno tutti quelli che bazzicano la sexy commedia, per tutti gli altri invece la Fenech è "solo" la Fenech Poi c'è Daniela Poggi, moglie zoccola di un industriale massone, con la quale Montesano ha a che fare, per una serie di equivoci (da lui artatamente fomentati per goderne i favori sessuali) nel suo periodo "cool" con la Argenta. La Poggi, al contrario della Fenech, è praticamente sempre nuda o seminuda, e fa la sua porchissima figura, una vera bomba. Montesano eroico. Ci sono poi anche molte facce note del sottobosco italiano, da Leo Gullotta a Carlo Monni, da Enzo Cannavale a Mauro Di Francesco, da Enzo Robutti a Franco Diogene, in piccoli ruoli secondari da caratteristi, che però arricchiscono di molto il film.