Nel 1941 esce L'Inafferrabile Mr. Jordan di Alexander Hall, nel 1978 Warren Beatty coscrive, codirige e interpreta il remake di quel film, entrambi basati sulla commedia Halfway To Heaven di Harry Segall. E per altro nel 2011 sarà il turno di un altro remake, stavolta ad opera dei fratelli Weitz (Ritorno Dal Paradiso). Beatty si cuce il film addosso, del resto è il gran direttore d'orchestra, e ne esce benissimo dirigendo ed interpretando un lavoro brillante e ben riuscito anche se ai limiti dell'agiografico nei propri confronti. Uomo bellissimo ed estremamente carismatico, ma anche ottimo attore, Beatty ha l'intelligenza di circondarsi di un buon cast a cui dà lo spazio dovuto, di curare molto la fotografia (a cura di William A. Fraker), di bilanciare adeguatamente i vari ingredienti della vicenda senza che nessuno prevalga sugli altri, romanticismo, ironia, fantastico. Personalmente sono molto affezionato a Il Paradiso Può Attendere perché è uno dei film della mia fanciullezza, lo vidi più volte al cinema, una sala parrocchiale che riproponeva pellicole già uscite negli anni precedenti (quando ancora esistevano le "terze visioni"). Quel clima così luminoso, positivo, solare, trasmetteva e continua a trasmettere anche a distanza di svariati decenni speranza e piacevolezza in chi guarda. Per certi versi c'è una grandissima ingenuità lungo quei 100 minuti ma dopo tutto cosa ci può essere di più natalizio di un film così?
Ho trovato alquanto curiosa la scelta di Julie Christie come protagonista femminile. Coraggiosa e anticonformista per un verso, decisamente sorprendente dall'altro. Per essere la donna che fa innamorare Joe Pendleton (Warren Beatty) a tal punto da fargli accettare la proposta di entrare nel corpo vacante di Farnsworth, la Christie non è esattamente una bellezza abbagliante, e per di più il suo personaggio viene presentato come una provincialotta un po' goffa e decisamente poco appariscente, eppure Farnsworth si innamora seduta stante. E' vero che tra Beatty e la Christie c'era stata una storia d'amore ma era terminata quattri anni prima, e d'altra parte le doti attoriali della Christie erano fuori discussione, avendo anche già vinto un Oscar nel 1966 come miglior attrice protagonista per Darling ed essendo stata nuovamente candidata nel 1972 per I Compari. Quello di Mr. Jordan è un ruolo di prestigio ed è infatti affidato ad un attore di lungo corso e grande caratura come James Mason, ma è molto divertente pure l'allenatore impersonato da Jack Warden, anche se il contrappunto prettamente comico è spartito a tre fra Charles Grodin, il segretario personale di Farnsworth che complotta di ucciderlo, Buck Henry, il nuovo assunto in Paradiso che commette l'errore da cui si dipana tutta la matassa, e Vincent Gardenia, il detective Krim le cui capacità professionali sembrano decisamente labili e inefficaci.
Un po' (troppo) al miele il finale ma era abbastanza prevedibile che sarebbe andata a finire così. Carina l'idea di usare il clarinetto come punto di riferimento per identificare Joe rispetto agli alter ego di cui prende il corpo via via durante la storia, anche perché per lo spettatore le fattezze rimangono sempre quelle di Joe, espediente abbastanza comodo per non dover ingarbugliare troppo la storia o fare ricorso a effetti speciali. Il Paradiso Può Attendere è una favola e si propone di essere un film semplice, senza troppo complicazioni. E' divertente, è magico ed è romantico, e lascia davvero un senso di benessere terminata la sua visione. Magnifico il doppiaggio italiano ad opera di mostri sacri come Pino Colizzi, Maria Pia Di Meo, Giorgio Piazza, Sergio Fiorentini, Cesare Barbetti, Gianfranco Bellini, Renato Mori, praticamente il gotha del nostro doppiaggio. Il film venne candidato a nove Oscar ma vinse solo quello per la miglior scenografia. Costato 6 milioni di dollari, procurò un incasso di quasi 99. Come è noto, la canzone "Heaven Can Wait" degli Iron Maiden è ispirata da questa pellicola.