Dopo aver esordito con Goodbye Mr. Chips nel '62, Herbert Ross dirige Il Gufo E La Gattina, adattando (grazie alla sceneggiatura di Buck Henry) lo spettacolo teatrale di Bill Manhoff del '64. Ross sarà poi quello di Provaci Ancora Sam ('72) con Woody Allen, dei Ragazzi Irresistibili ('75) con Walter Matthau di Footloose e Il Segreto Del Mio Successo negli anni '80. Il Gufo E La Gattina è apparentemente "solo" una commedia romantica, una battaglia dei sessi tra Barbra Streisand e George Segal, acuita da una differente estrazione sociale, culturale ed intellettuale a scavare un profondo fossato tra due anime incomplete. Sociale neanche tanto, nel senso che per quanto Segal si atteggi a scrittore e la Streisand ad attrice, i due sono rispettivamente commesso di una libreria e prostituta, dunque suppergiù appartenenti alla stessa classe proletaria. Ci sono poi due caratteri forgiati all'opposto e proprio per questo, come spesso accade, incredibilmente attratti reciprocamente. L'impostazione teatrale è chiaramente percepibile, la storia ruota tutta attorno ai due protagonisti (a teatro c'erano letteralmente solo loro sul palco), con la telecamera sempre addosso, chiusi in spazi ristretti che li costringono ad intrattenere un rapporto ininterrotto.
Il Gufo E La Gattina (le due figure animali sono chiaramente una trasposizione allegorica delle indoli dei due personaggi) è però anche molto altro; intanto è un'indagine molto sottile e raffinata sull'innamoramento, sul rapporto di coppia, sulla psiche umana e sulle differenze tra uomo e donna. Il costante dialogare non è mai banale o superficiale, mai tirato via, mai "tanto per fare", ogni battuta ha un suo ruolo, una sua strategia, una sua ricaduta. La Streisand e Segal accentuano il verbo con il corpo, con la propria gestualità, la propria fisicità, la propria mimica, dando grandissima espressività al gufo e alla gattina. Oltre al ping pong senza soluzione di continuità, entrambi gli attori hanno i propri pezzi di bravura solista, nel caso di Segal si pensi alla trasmissione televisiva trasmessa dall'acquario, in quello della Streisand all'assalto iniziale al gufo quando scopre di essere stata buttata fuori di casa per colpa sua. Ai momenti di grande ritmo e di umorismo di accoppiano parentesi di forte intensità drammatica (e romantica). Si pensi all'epilogo ai giardini pubblici (la scena del cane) o quando la Streisand dice di aver finalmente capito l'incipit di uno degli scritti di Segal che iniziava con una metafora di un alba come un sole sputato in faccia ad un personaggio; passaggi di grande tenerezza e delicatezza umana. In quei momenti si avverte l'estrema fragilità e debolezza di due anime sole e un po' fiaccate dalla vita, in cerca di riscatto, comprensione e tepore. La Streisand è perfettamente a suo agio nella parte di Doris, ruolo cucito su misura per la sua sensibilità artistica. L'attrice newyorkese è insuperabile nel fondere gioia e dolore, ironia e amarezza, intelligenza e leggerezza; non è difficile comprendere perché poco a poco Segal rimanga avviluppato dalla sua tela, senza contare la bellezza "diversa" della Streisand, fuori dai canoni del divismo hollywoodiano eppure assai attraente e seducente. I costumini pensati da Ann Roth per lei aggiungono del piccante; il reggiseno con le manine rosa che sembrano sostenerle il seno rimarranno nella storia del cinema. A teatro si aggiungeva anche la questione razziale a complicare e dividere di qua e di là dallo steccato i due duellanti; Alan Alda (lo scrittore) affrontava infatti Diana Sands, gattina di colore (per altro nella non semplice America dei '60 per i neri).
Nel film venne tagliata una scena di topless della Streisand (facilmente recuperabile online). L'attrice accettò di girarla a patto che sul set ci fossero solo il regista e Segal, e che l'ultima parola sarebbe stata la sua al momento del montaggio (in caso la scena fosse uscita fuori proprio male). Beh, nel film la scena non c'è, quindi come è andata lo sappiamo; tuttavia nel '79 la rivista per adulti High Society la pubblicò e la Streisand andò in tribunale e vinse la causa ma fu una vittoria inutile, poiché nel frattempo le copie della rivista erano già state inviate ai distributori e da questi ai punti vendita locali, col risultato che la rivista benne ritirata dal mercato dove si riuscì, ma altrove fu regolarmente venduta. Online circolano anche diverse foto della Streisand in tenuta da motociclista con altri attori decisamente più nudi di lei. SI tratta del materiale pubblicitario per il film nel film ("Cycle Sluts", una sorta di omaggio all'universo di Russ Meyer e delle sue motocicliste assassine maggiorate), filmaccio a luci rosse che la gattina ha girato ma che definisce "artistico" quando ne parla al gufo.Da notare che nella parte dell'amica di Doris che va a perorare la sua causa da Felix/George Segal c'è Marilyn Chambers, che a partire dall'anno successivo esordirà nel mondo del cinema pornografico diventandone una dei corpi più celebrati di sempre (e detenendo il primato di aver girato la prima scena interraziale della storia).