
Nel 1981 Disney Pictures fa team con la Paramount per la produzione di Dragonslayer, da noi Il Drago Del Lago Di Fuoco, un fantasy epico il cui fulcro narrativo come è facile intuire è un drago. Si narra che gli sceneggiatori Hal Barwood e Matthew Robbins (quest'ultimo anche regista) avessero preso spunto dal Topolino celebre stregone di Fantasia e avessero coniugato quelle suggestioni con la leggenda di San Giorgio e il drago. L'idea era rendere questo racconto fantastico il più realistico possibile anziché ambientarlo in una cornice fiabesca e completamente artefatta. All'ideale cavalleresco i due sostituiscono una Britannia tra il V ed il VI secolo, caduta l'egemonia politica, militare e culturale dell'Impero Romano. Un alto medioevo sporco e confuso, nel senso di fango e anarchia, dove ogni villaggio, ogni paese, ogni corona cercano di sopravvivere giorno per giorno, orfani di una guida unitaria ed illuminata. Un crogiuolo di mondi, credenze e superstizioni, dove la magia convive con la religione, gli stregoni con i preti, i draghi con gli angeli. E questo è forse l'aspetto più interessante del film. E' evidente come il cristianesimo si affacci su Albione portando il proprio vento di conversione (e coercizione), mentre un vecchio mondo al crepuscolo va spegnendosi tra i suoi ultimi vagiti. Ulrich (Ralph Richardson) è l'ultimo mago rimasto, richiesto di combattere un drago che sta mettendo a ferro e fuoco l'immaginario regno di Urland. Il sovrano di quel luogo offre periodicamente due vergini all'anno alla creatura perché risparmi il regno. Urlich vecchio e stanco sa in cuor suo di non poter nemmeno sostenere il viaggio che lo porterà a Urland ma farà in modo che il suo discepolo Galen (Peter MacNicol) assuma su di sé il compito, affiancato da Valerian, un prode e coraggioso giovane di Urland, che in realtà è una ragazza (Caitilin Clarke).
Pur trattandosi di un fantasy del primissimi anni '80, quindi non esattamente la golden age degli effetti speciali, Il Drago Del Lago Di Fuoco è un gradevolissimo esperimento di genere che regge anche piuttosto bene dal punto di vista della messa in scena. Il drago in questione, ribattezzato Vermithrax Pejor, è animato con la tecnica della cosiddetta go-motion, una evoluzione della stop-motion che aveva il grosso limite di far percepire come scattosi i movimenti dei modellini. Una invenzione della Industrial Light & Magic di George Lucas non a caso impiegata anche per L'Impero Colpisce Ancora appena un anno prima. Tuttavia l'avvento della computer grafica spazzò via abbastanza presto questa tecnica. Inizialmente il drago è mostrato solo attraverso particolari e dettagli, fino al combattimento finale nel quale si palesa allo spettatore in tutta la sua magnificenza. La sua ideazione e realizzazione fu molto accurata, modellata sulla biologia vertebrata e comprensiva di varie specie animali combinate fra loro, proprio per rendere la bestia credibile ma allo stesso tempo spaventosa. L'idea di concretezza che si percepisce nel film è fondamentale è dà solidità a tutta la storia e soprattutto alle immagini, il che in una pellicola fantasy non è affatto scontato. Il Drago Del Lago Di Fuoco fu persino candidato ad un paio di Oscar, effetti speciali e colonna sonora. Tra gli interpreti anche il futuro imperatore del lato oscuro della Forza, Palpatine (Ian McDiarmid), mentre per quanto riguarda MacNicol impossibile dimenticare il suo pazzerello Janosz Poha in Ghosbusters II, anche se forse il suo ruolo della vita è quello di Stingo ne La Scelta di Sophie.