"Una pietra miliare dell'horror italiano" riporta orgoglione il dvd Sinister de Il Boia Scarlatto (non capisco neanche se è una citazione, senza fonte, o se lo ha dichiarato il signor Sinister al momento di editare il film). Così come tra gli extra c'è uno speciale sul regista Massimo Pupillo (aka Max Hunter), una rapida disamina della sua carriera cinematografica con particolare attenzione ai tre horror che ha diretto (e che lui stesso ha sempre considerato "minori"). Il Boia Scarlatto una "pietra miliare" non lo è per niente, se non del trash, però di sicuro è un film molto eccentrico, bislacco e talmente parossistico che merita una visione. L'ispirazione sarebbe quella proveniente dal marchesone De Sade...più prosaicamente magari si può parlare dei fumetti horror di quegli anni, Diabolik, Satanik, Killing, soprattutto quest'ultimo. Le tutine del film (sia quella del boia che quella dello scheletro protagonista delle sessioni fotografiche horror) sono un rimando abbastanza palese, condito con allusioni erotiche, atmosfere gotiche, sadismo gratuito. Il film è tirato via all'inverosimile, sia come scenografie che come personaggi, per non parlare della improponibile interpretazione di Mickey Hargitay (il temibile boia), una specie di avanzo di quart'ordine di un peplum, con zero espressività, e delle movenze da esaltato sotto anfetamine. Tutto il resto del cast lascia ampiamente a desiderare, compreso l'antagonista buono del boia, Walter Brandi, pupillo di Pupillo (mi si perdoni il calambour) altrimenti noto come il "Dracula italiano" (mejcojoni) - che francamente sta all'eroe come Schwarzenegger starebbe all'Amleto. Non c'è un attore che abbia conservato il suo nome, sono tutti pseudonimi, anglofoni ovviamente, anche se quel Femi Martin mi ha fatto subito pensare a Femi Benussi.
Il film ha dei momenti di ridicolo involontario clamorosi; d'accordo bisogna approcciarsi con lo spirito giusto e contestualizzare la pellicola (1965... e il gotico italiano s'impenna), tutto quello che volete, però francamente in diverse occasioni vien da ridere. Le scazzottate sono inguardabili, i dialoghi atroci (quando muore il primo della serie, dopo 5 minuti non frega più a nessuno), gli effetti speciali sono difetti speciali. La Vergine di Norimberga viene ribattezzata la Vedova di Norimberga, evidentemente nel frattempo si era sposata, non era più vergine e gli era purtroppo pure morto il marito. Il dvd Sinister si rifa ad un master che inspiegabilmente espunge alcune scene, che poi sono riproposte come "alternative" nel reparto extra; peccato siano passaggi assolutamente funzionali alla storia, come quello che mostra come la combriccola di fotografi e romanzieri horror penetra nel castello che è chiuso (dunque illegalmente). Ogni morte è piutosto curiosa, e quando si arriva al confronto aperto tra il boia e i superstiti della troupe è comicità allo stato puro. Hargitay è un pazzo ipercinetico (il che andrebbe anche bene, se non fosse per quelle frasi sconnesse che ripete continuamente), le donnine discinte vengono "torturate" con macchinari che più che altro si preoccupano di spogliarle ancora di più, e gli sgherri del castellano, con quella mise da Village People... (ma ho avuto le traveggole o uno di quelli è Amedeo Nazzari??). Si suggerisce una certa tendenza omosessuale in effetti, poiché quando gli ospiti incontrano Hargitay per la prima volta lo trovano nel suo studio, nel quale c'è un immenso bancone pieno di bottiglie vuote rovesciate (dice che è una chiara allusione all'impotenza....), e il rapporto tra l'uomo e i suoi servitori, vestiti come abbiamo detto, pure farebbe pensare ad un rapporto omo. Senza contare che, a suo tempo, Hargitay aveva mollato una biondona di punto in bianco, senza spiegazioni. Pensa te, il boia checca... Il Boia Scarlatto è un'esplosione di colori accesi, momenti pulp e scelte ultra kitsch; gli effetti speciali li avrebbe dovuti curare Rambaldi, ma Pupillo non ne fu soddisfatto, così se ne occupò personalmente, e quando guarderete il ragnone che si vuole divorare l'hawaiana Moa Tahi capirete che Pupillo non ha preso la decisione giusta. Il castello è il solito castello di Balsorano, abusatissimo dal cinema di genere italiano.