Hansel & Gretel – Cacciatori Di Streghe

Hansel & Gretel – Cacciatori Di Streghe
Hansel & Gretel – Cacciatori Di Streghe

Sentivo puzza di fregatura ma alla fine mi sono deciso a vedere ugualmente questo film essenzialmente per due motivi, avevo bisogno di una durata molto contenuta perché il tempo a disposizione era risicato, e Gemma Arterton, che a tutt'oggi non mi spiego come non sia diventata una delle attrici più richieste da Hollywood. Mi sarei dovuto fidare dell'istinto perché dopo 88 minuti l'entusiasmo per la visione appena terminata non era certo alle stelle, anzi. Esiste una versione "integrale" del film di 97 minuti che, a quanto leggo, aggiunge esclusivamente dettagli più estremi ad un'ambientazione che di per sé ci prova da subito a rimestare nel torbido, nel violento e in un'anticchia di splatter. La Paramount (coadiuvata per l'occasione dalla Metro-Goldwyn-Meyer) aveva in mente l'idea di trarre un film dalla favola dark dei fratelli Grimm sin dal 2009. Nel 2011 iniziano le riprese e nel 2013 Hansel & Gretel - Cacciatori Di Streghe approda nelle sale. Una cornice spintamente gotica, con elementi steampunk, raccoglie l'eredità dei Grimm mostrandoci cosa accadde ad Hansel e Gretel dopo i fatti narrati per la prima volta nel 1812. I due fratelli (Jeremy Renner e Gemma Arterton) sono adulti e di professione cacciano le streghe, anche con una certa acredine. Vengono incaricati da un villaggio di provvedere alle indagini sulla sparizione di diversi bambini, in concomitanza con un sabba stregonesco che sta per compiersi con l'avvento della luna rossa (e che viene annunciato come fosse un evento mondano). Senza tanti sussulti di sceneggiatura, accade tutto come preannunciato, le streghe nere si stanno raccogliendo per compiere il loro rituale, i bambini sono carne sacrificale ed i due protagonisti lotteranno per sventare il diabolico piano. - SPOILER: nel frattempo Gretel scopre di essere a sua volta una strega (però bianca), come lo era in origine sua madre, bruciata viva mentre dalla pira assisteva all'impiccagione del marito, un povero contadino con l'unica colpa di essere innamorato di una strega.

Hansel & Gretel è un film con una buona idea di partenza ed un pessimo sviluppo della medesima, in questo mi ha ricordato Sucker Punch. Wirkola (già regista di Dead Snow) frulla input variegati, dentro il suo film c'è un retaggio di Sam Raimi, ci sono le arti marziali esasperatissime, c'è Robert Rodriguez, ci sono gli shotgun a pompa infilati a forza in un fantasy gotico di stampo nettamente horror. Hansel & Gretel ha mille ambientazioni e nessuna ambientazione precisa; quello che manca è proprio una caratterizzazione peculiare, specifica, un'identità che appartenga al film e non ad un patchwork di citazioni e rimandi ad altre storie. E' tutto un tanto al kg e contemporaneamente la sceneggiatura è di una banalità disarmante. Le cose accadono come nei videogiochi, i personaggi si trovano sempre al momento giusto nel luogo dove le cose succedono ed incontrano sempre chi deve essere incontrato. Vedere quelle colluttazioni super ultra cinematiche, che sarebbero potute indifferentemente stare dentro Matrix, un cinecomic Marvel, un film di Tarantino o un action giapponese, disarma lo spettatore che non sa più al cospetto di cosa si trova. Le streghe, inzuppate completamente nella computer grafica (per non parlare del troll Edward), stanno a metà strada tra degli zombie e delle rockstar maledette alla Marilyn Manson, Renner indossa giubbottini di pelle molto heavy metal, la bella Famke Janssen è mortificata da un personaggio demenziale (che sarebbe il villain della situazione), tutti i dialoghi sono scolpiti nella pietra con frasi icastiche e testosteroniche. La Arterton prende a testate i cattivi e getta sguardi torvi come fosse Gina Carano, Renner smitraglia come un marine degli Stati Uniti, ed il finale poi è veramente una botta di rosa fucsia su sfondo nero (cosa c'entra la squadra di witch-busters in uno scenario desertico da grand canyon non è dato sapere, siamo ai livelli di Machete di Rodriguez).

Francamente questo film è una grande occasione persa, un lavoro fatto col pilota automatico, senza fantasia, senza alcuna inventiva, un blockbuster piuttosto vuoto e prevedibile in ogni suo aspetto produttivo. Per intercessione di qualche santo misericordioso ancora non è stato realizzato l'annunciato sequel. Nelle sale americane il film uscì anche in versione Imax 3D, ad ulteriore conferma di come fosse stato concepito come un gigantesco luna park. I due attori protagonisti sono assai poco valorizzati, per non dire penalizzati. Wirkola nella sua ansia di creare un'opera "rock n roll" con dentro un po' di tutto, crea una pellicola che è sostanzialmente niente e che rimane in testa come un film di Michael Bay quando arrivano i titoli di coda. Per la verità alcuni passaggi rimangono ben impressi nella memoria, come vertici di imbarazzo assoluto però, come quando la Janssen arringa le fattucchiere glamour alla stregua di una leader sindacale che rivendica i diritti di una categoria ingiustamente vessata. Più volentieri mi rileggo le pagine originali dei fratelli Grimm.

Trailer ufficiale

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