Gli Fumavano Le Colt…Lo Chiamavano Camposanto

Gli Fumavano Le Colt…Lo Chiamavano Camposanto
Gli Fumavano Le Colt…Lo Chiamavano Camposanto

Con un titolo così come fai a non amare il cinema di genere italiano? Divertente western con diversi spunti comici (ma non troppo, non temete, l'epica della terra di frontiera rimane), nato sulla scia dei Trinità (ed infatti la sceneggiatura è opera di E.B. Clucher (Enzo Barboni), regista di millanta pellicole della premiata ditta Spencer/Hill e padre indiscusso dei Trinità. Da notare come anche il personaggio di Gianni Garko (alias John Garko, alias Jan Garcovich che, ve lo dico subito, ha portato in tribunale Garbiel Garko, non essendo affatto suo padre), il "Duca", sia equiparabile in tutto e per tutto a Sartana. Ma qui la storia vede coinvolti due killer, Camposanto e il Duca, schierati dalla parte opposta della barricata, il primo a difendere degli allevatori di bestiame vessati da dei taglieggiatori (il pizzo c'era pure nel West), ed il secondo al soldo proprio della banda degli esattori. Camposanto è un machissimo William Berger, e i due si scontrano a colpi di virilità e testosterone, oltre che avere una mira naturalmente infallibile con le rispettive bocche di fuoco.

Spunti comici si diceva, che nascono da vari personaggi di contorno, a cominciare dai due peones Gianfranco Bellini e Carlo Romano, lo smilzo e il panzone, come da tradizione, non esattamente due aquile, ma due fedeli servitori abilissimi nel lancio del coltello a serramanico. Di coppie ce ne sono ben 3 nel film, crepi l'avarizia: il Duca e Camposanto, i peones, e i loro padroni, i fratelli McIntire (Angelo Nicotra, Massimo Turci), biondini pseudo-irlandesi e con la faccia troppo pulita per essere due credibili gringos (e infatti non lo sono, vengono da Boston e fanno i damerini). Curioso come non ci sia alcuna figura femminile né co-protagonista né secondaria, in tutto il film è solo una roba da uomini; della abbondanza di coppie maschili abbiamo già detto, tirate voi le conclusioni...per carità, si scherza, anche se la "maschiaggine" di Campostano e del Duca, con quei baffoni, quella barba incolta e quelle mascelle dure come il cemento, prende direzioni equivoche....beh insomma, credo che il film piaccia molto a Rob Halford. Western abbastanza apprezzato dalla critica ma pur sempre con la tiratina d'orecchi che gli innesti comici tolgono un po' di misticismo alla crudezza del western più puro (come se gli italianissimi Leone o Barboni non ci mettessero dell'ironia nei loro racconti). Colonna sonora col fischio e i cori morriconiani, ad opera di Bruno Nicolai, che si inventa un motivetto che non ti abbandona più le meningi per parecchio tempo. Ambientazione laziale che si presta meravigliosamente agli scenari dell'America dell'ovest. Operatore di ripresa: Stelvio Massi.

Trailer ufficiale

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