Giallo

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La farraginosa vicenda produttiva di questo film è cosa nota, in Italia non è mai uscito al cinema per guai di produzione/distribuzione. Inizialmente il cast prevedeva Ray Liotta, Vincent Gallo, Asia Argento. Poi Liotta è stato sostituito da Adam Brody, la Argento da Emmaunelle Seigner e Gallo semplicemente ha impiegato meglio il proprio tempo con la Bellucci. Curiosamente gli americani al tempo del primo cast prescelto davano Gallo come interprete dell'omicida.... cioè, per pubblicizzare un film di Argento che ancora doveva essere girato dicevano direttamente che lui era l'assassino. Complimenti eh. Il film conosce varie vicissitudini, Argento si scontra con i finanziatori e si schifa del final cut della pellicola, che quasi misconosce (ne gira due ma è obbligato a montare quello voluto dalla Produzione), Brody fa causa (e la vince) perché non viene pagato, il film subisce ritardi di uscita in sala e in Italia proprio non esce, circolando direttamente in dvd.

Ora, non vi dico chi fa cosa altrimenti non c'è gusto a vederlo, però vi dico che siamo a raschiare il fondo del barile. Siamo dalle parti di un film tv americano, ovvero un telefilm. Come già scritto per La Terza Madre, oramai va di moda infamare Argento, dargli del vecchio bacucco rincitrullito e dire sempre e comunque che i suoi film (dopo Opera) sono orridi. Ecco, io non sono tra quelli, a me un film di Argento può piacere o meno, ma lo guardo senza pregiudizio, ben disposto a scovarne ogni pregio, laddove anche vi siano dei difetti. Ad esempio il vituperatissimo Il Cartaio a me non dispiace affatto. La Terza Madre era orrendo, Giallo è meno kitsch de La Terza Madre, non ne raggiunge i sublimi livelli di ridicolo involontario, ma è indubbiamente una delle produzioni meno felici di Argento.

Non sta in piedi quasi nulla, dalla solita recitazione rigida (ma queste non erano star internazionali?) ad un progressivo impoverimento di ambientazioni, fotografie, scenografie. Qui, a parte le esterne torinesi, il film pare girato in un magazzino. La musica (stavolta classico-sinfonica) non è male, anche se soprattutto il motivo iniziale sui titoli di testa fa un po' Guerre Stellari. Dialoghi....vabbè. Colpi di scena o grovigli da districare: non pervenuti. Tutto molto lineare, facile facile. Pare girato controvoglia. Ci sono sempre e comunque le tipiche ingenuità argentiane, che perlomeno mantengono vivo il suo cinema (perché Brody all'ospedale riconosce l'assassino? Perché la guardia giurata cammina con una torcia accesa in un garage illuminato a giorno? Perché un poliziotto scafato spiffera tutto alla prima che passa e se la scarrozza per giorni e giorni durante le indagini? Perché l'ufficio di Brody pare un teatro di posa?). Il serial killer fa un po' ridere, credibile come la creatura di Frankenstein Junior. Alla fine ti riduci ad apprezzare singole invenzioni, pochi secondo, a fronte di un film complessivamente deludente, pur di non dover ammettere che il sommo Argento ha aggiunto un'altra prova modesta al suo palmares. Non c'è niente da fare, bisogna arrendersi all'evidenza, gli Iron Maiden non faranno mai più un altro The Number Of The Beast e Argento non farà mai più un nuovo Profondo Rosso.

Trailer ufficiale

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