In omaggio a grandi successi commerciali come Barbarella, Star Wars, Star Trek e Alien (soprattutto in omaggio ed estatica ammirazione dei loro incassi), nel 1980 Crown International Picture produce Galaxina, affidandone la regia a William Sachs. Non si tratta di un progetto con tutti i crismi, semmai è una sorta di parodia un po' rozza e a basso costo che cita apertamente le pellicole su menzionate in una sorta di gran calderone che è più vicino ai Muppets o allo show dei Banana Splits che ad una credibile avventura fantascientifica. Ma Galaxina non si prende mai sul serio sin dai primissimi minuti, e del resto la protagonista che dà il titolo al film è Dorothy Stratten playmate del 1980 nonché del mese di agosto di Playboy dell'anno prima. La sua Galaxina è un robot che presiede al volo di alcuni poliziotti spaziali, in giro per la galassia a svolgere missioni. Né più né meno di un computer di bordo, una "governante" di bordo che traccia le rotte, amministra il sonno criogenico dei passeggeri ma all'occorrenza si veste anche da cameriera sexy e serve la cena (fatta di pillole e vino venusiano verdognolo). Il sergente Thor (Stephen Macht) il cui nome e la cui mascella non lasciano dubbi sulla sua virilità, se ne innamora perdutamente, complici anche gli anni di lontananza da casa, ma le relazioni tra umani e macchine sono proibite. Nel frattempo alla pattuglia viene affidata un'importante missione, andare a recuperare una roccia azzurra sita a 27 anni di distanza da loro, sul pianeta colonia penale Altair One. Nessun problema, si ibernano e si risvegliano in prossimità del pianeta, bombardato di raggi ultravioletti a tal punto che la sola Galaxina può scendere a terra e recuperare la roccia. Galaxina però viene catturata da una improbabile banda di fuorilegge adoranti il Dio Harley Davidson (letteralmente un sidecar) e i giubbotti di pelle, motivo per il quale Thor si vede costretto ad avventurarsi sul pianeta per liberarla. Nessuno si ricorda più delle condizioni ostili dell'atmosfera e il sergente riesce abilmente a riportare sulla Infinity tanto Galaxina quanto la roccia. Purtroppo sarà un alieno detenuto a bordo, goloso di rocce, a ingollarsela come un manicaretto prelibato.
Il film è un lungo non-sense fatto di situazioni da prendere con le molle sospendendo ogni pretesa di verosimiglianza. Il capitano Cornelius Butt (Avery Schreiber) mangia un uovo di provenienza imprecisata e partorisce (sputandolo dalla bocca) una creaturina piuttosto ricalcata su quella che squarcia il petto a John Hurt in Alien, solo che poi crescendo chiama "mamma" il capitano e sarà pure provvidenziale al salvataggio finale della Infinity. I due poliziotti Buzz (James David Hinton) e Thor sono due yankee con un IQ al minimo sindacale, impegnati solo a mangiare, bere, fumare e ammirare femmine, cosa che potranno fare durante una sosta ad un bordello spaziale popolato di prostitute dai corpi perfetti ma dalle fattezze non altrettanto ammirevoli, tant'è che il capitano Butt si vede costretto a coprir loro la faccia con un sacchetto di carta. Dieci anni dopo Paul Verhoeven per il suo Total Recall (Atto Di Forza) si ricorderà della scena in cui una seducente aliena si lascia accarezza i suoi tre seni.
Parte della squadra della Infinity sono anche un tizio di colore con le orecchie a punta e delle ali atrofizzate dietro la schiena, un vecchio saggio cinese che proclama proverbi incomprensibili a nastro, il carcerato mostruoso divora rocce e Galaxina la quale, durante i 27 anni di viaggio criogenico dell'equipaggio, si riprogramma da sola per diventare (quasi) umana, regolare la sua temperatura da caldo a freddo, far cessare la sua carica elettrica dovuta al protocollo che le proibisce il contatto epidermico con gli umani, imparare a parlare (perché prima era muta, pur avendo una boccuccia col rossetto) e, dulcis in fundo, si installa anche un apparato genitale con relativa facoltà di procreare. Sarà un 'ottima notizia per Thor che finalmente potrà diventare il suo compagno. Ogni volta che nel film viene citata la roccia azzurra si sente una musichetta tronfia in sottofondo, con i personaggi del film che rimangono interdetti poiché la sentono anche loro senza capire da dove provenga, un espediente molto alla Mel Brooks. C'è poi il villain della storia, tale Ordric, una specie di Darth Vader dei poveri che viene abbattuto semplicemente a botte sulla capoccia e morsi nel sedere. La sua scena clou è quella del duello western con Galaxina, poiché Altair One è a tutti gli effetti un pianeta western, con tanto di saloon dove si mangia solo carne umana, il cui oste è Spot (uguale a Spock di Star Trek) e la cui popolazione ricalca fedelmente le taverne di Guerre Stellari popolate da miriadi di razze aliene diverse.
Nonostante il tono evidentemente scanzonato di tutta l'operazione, Galaxina è accompagnato da una nota di grande amarezza, ovvero l'omicidio della Stratten subito dopo l'uscita del film. Il marito e manager dal quale stava divorziando la uccise a colpi di fucile a pompa per poi suicidarsi a sua volta. La Stratten aveva appena 20 anni ed era una delle donne più belle e desiderate d'America; per quanto sciocchino, Galaxina le avrebbe certamente regalato molta popolarità ed un probabile futuro d'attrice, che con un volto ed un corpo come il suo si sarebbe rivelato una passeggiata trionfale ad Hollywood. Sulla vita e la morte della Stratten sono poi state girate anche alcune pellicole come Star 80 di Bob Fosse con Mariel Hemingway nel ruolo della playmate e Death Of A Centerfold: The Dorothy Stratten Story con Jamie Lee Curtis.