Fletch – Un Colpo In Prima Pagina

Fletch – Un Colpo In Prima Pagina
Fletch – Un Colpo In Prima Pagina

Chevy Chase mi ha sempre fatto ridere da morire, nonostante la sua comicità sia prettamente "americana" e sia stata penalizzata - almeno per quanto riguarda i film - da doppiaggi che non potevano rendere giustizia alle sue battute, un po come accaduto per i Monty Python. Giochi di parole, riferimenti ed allusioni spesso irrisolvibili; ma nonostante questo, il buon Chevy risulta sempre e comunque una macchina killer di umorismo e divertimento. La serie delle mitiche vacanze/disavventure dei Griswold è epica (National Lampoon's Vacation), ma c'è pura un'altra piccola serie (appena 2 film) che l'attore americano ha interpretato, quella di Fletch, cronista investigatore. Il primo Fletch (arrivato da noi come Fletch - Un Colpo In Prima Pagina) è del 1985, diretta emanazione del Saturday Night Live. Si raccontano le imprese di Irwin Flecther (ribattezzato in italiano Orazio...perché?) giornalista che firma corsivi corrosivi sul suo giornale, sotto lo pseudonimo di Jane Doe (ribattezzata in italiano Camilla...perché??). John Doe, come è noto, è il nomignolo usato negli States per chiamare il signor nessuno, un anonimo chiunque di cui non si conosce l'identità, come il classico Mario Rossi italiano. Stavolta Fletch sta indagando su un giro di droga che appesta le spiagge di Los Angeles ma, proprio mentre svolge il suo lavoro, sotto copertura, viene avvicinato da un tizio in giacca e cravatta, Mr. Stanwyk, che gli offre 1000 dollari solo per poter parlare con lui. Gli espone un progetto, farsi ammazzare, poiché il cancro lo toglierà presto dal mondo, e lui non vuole soffrire (inoltre una cospicua assicurazione sulla vita garantirà molti dollari alla sua famiglia). Fletch sulle prime accetta, ma inizia ad indagare parallelamente anche sul conto di questo tizio, poco convinto della strampalata richiesta. Le (improbabili) ricerche di Fletch lo porteranno a scoprire molte zone oscure e imprevisti legami tra il giro di droga delle spiagge e Mr. Stanwyk.

Oltre a contare sulla comicità esplosiva di Chase, sapida, fulminea e tendente al non sense, Fletch risulta vincente perché coniuga brillantemente il tono comico (surreale e ai limiti del demenziale) con i topoi del genere poliziesco. Ovvio che la vicenda sia fondamentalmente un pretesto per Chase per esprimersi al suo meglio e dispensare continuamente battute, faccette e travestimenti, tuttavia il film non è affatto tirato via, e lo stile risulta molto familiare a chi negli anni '80 seguiva gli action polizieschi americani al cinema o le serie tv. Il passaggio dalla lingua originale al doppiaggio italiano, come detto, è veramente irritante a tratti, soprattutto perché Fletch appartiene a quel filone di film che per un certo periodo distribuzione e doppiaggio nostrani si sono arrogati il diritto di stravolgere completamente, come se il prodotto artistico di per sé non avesse una sua integrità da rispettare. Si prenda ad esempio la scena nella quale Chase fa un check up medico dal dottore che segue anche Mr. Stanwyk (il suo vero scopo è proprio quello di carpire informazioni sullo stato di salute del suo committente). Il dottore pratica un'ispezione rettale al povero Chase che, "sul più bello", prorompe a cantare "Moon River" (la celebre canzone di Colazione Da Tiffany); in italiano di tutto questo non c'è traccia, abortito completamente. Ed episodi simili si ripetono lungo la pellicola, esattamente come con i Monty Python spuntavano fuori dialetti assurdi o lunghe discussioni sul fisco che nell'Holy Grail i vari Cleese, Gilliam, Idle, Jones non si erano minimamente sognati di fare. E' lo scotto da pagare (se si vuole godere di Fletch (ovviabile visionando la pellicola in lingua madre). La fisicità di Chase rimane irresistibile, così come i suoi travestimenti paradossali (a un certo punto lo vediamo addirittura con una parrucca afro a giocare nei Lakers assieme a Kareem Abdul Jabbar!) o i suoi piani bislacchi (che però vanno sempre a buon fine, anche perché, nei momenti critici, la parlantina travolgente di Chase lo tira fuori dai guai).

Lo script ha un'origine letteraria, visto che il personaggio è una creazione del romanziere Gregory Mcdonald, autore di una serie che comprende ben 9 avventure di Fletch (quello da cui prende spunto questa sceneggiatura è "Giovedì Mi Ucciderai"). Originariamente Burt Reynolds e addirittura Mick Jagger vennero considerati per il ruolo del protagonista, ma fu proprio lo stesso Mcdonald a imporre il diniego. La faccia di Chevy Chase (appena disintossicatosi per altro) garantiva un alt(r)o tasso di autoironia, travestitismo e improvvisazione (ad esempio la battuta fulminante in cui Chase dice a Stanwyk di chamarsi Ted Nugent fu frutto della follia momentanea di Chase....). Colonna sonora figherrima ad opera di Harold Faltermeyer, quello di Beverly Hills Cop, ed infatti l'assonanza con i temi musicali molto "sintetici" del film con Eddie Murphy è palese. Nel 1989 arrivò il sequel Fletch - Cronista d'Assalto, e si parlò pure di un prequel, mai concretizzatosi però.

Trailer ufficiale

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