Excalibur

Excalibur
Excalibur

John Boorman arriva ad Excalibur dopo aver messo in fila tre film che avrebbero fatto tremare le vene dei polsi di qualsiasi regista, ovvero Un Tranquillo Weekend Di Paura, Zardoz e L'Esorcista II - L'Eretico. Addirittura aver sfidato il pubblico, la sorte ed il diavolo affrontando temerariamente un sequel de L'Esorcista di Friedkin qualifica automaticamente Boorman come uno che non aveva paura di niente e di nessuno, nemmeno di Satana. Figuriamoci se poteva lasciarsi scoraggiare dai miti arturiani, la più importante storia cavalleresca di tutti i tempi nonché un argomento sacro per qualsiasi britannico. Lo fa appoggiandosi a Thomas Malory e alla sua La Morte Di Artù (1470 circa), una collazione di fonti francesi ed inglesi sul tema, ulteriormente arricchite da farina del sacco dello stesso Malory. Le contee irlandesi di Wicklow, Tipperary e Kerry vengono trasformate in Camelot e oltre (nel film c'è un viaggio metafisico e spirituale che Parsifal compie alla ricerca del Graal), inoltre Boorman si avvale di un cast spettacolare che tuttavia all'epoca era fatto di attori che ancora non si erano affermati, come Gabriel Byrne, Patrick Stewart, Liam Neeson, Ciarán Hinds, oltre ad Helen Mirren, già con una nutrita carriera teatrale alle spalle e anche diversi film. E' indubbio però che il ruolo di Morgana (mai così sensuale in tutta la storia arturiana) dette una spinta notevole alla sua fama e alla benevolenza da parte di pubblico e critica. La visione dei miti cavallereschi fondativi di Britannia da parte di Boorman è del tutto peculiare, oscura, violenta, sanguinaria, lussuriosa, in una sola parola: estrema. Il regista di Shepperton strappa via immediatamente la storia dalla Storia e ci catapulta dentro una narrazione immaginifica, fantastica, visionaria.

Ce lo dicono innanzitutto i colori, con una prevalenza del verde smeraldo, riflesso ogni qual volta siamo in presenza della Natura, della vegetazione e di specchi d'acqua, e del rosso cremisi, usato prevalentemente per il sangue, eros e thanatos. Gli uomini sono mossi da ambizione, sete di potere, individualismo, bellicosità, dominio. Uter Pendragon, padre di Artù muove guerre per la terra e la sottomissione dei nemici, e anche quando ha la terra e la sottomissione manda tutto a monte pur di giacere anche una sola notte con Igraine (Katrine Boorman), la moglie del sovrano sconfitto (nonché figlia di John Boorman). Lo stesso farà più avanti Morgana, ingannando il fratellastro Artù e concependo con lui un figlio che dovrà essere un dio ed un re. Tra le righe, tra le maglie dell'ordito di Excalibur non è poi troppo difficile scorgere un impianto cristologico, con frequenti rimandi alla figura del Cristo incarnata da Artù, nella sua identità con la Terra che dà frutti quando Artù regna e avvizzisce quando Artù soffre, nella sua umiltà e umanità, nel suo pentimento (ad esempio quando sconfigge immeritatamente con la magia Lancillotto, il cavaliere più forte mai esistito) e nel suo perdono (ad esempio quando assolve Ginevra dall'adulterio commesso con Lancillotto). Lo stesso Graal altro non è - secondo la tradizione - che la coppa dal quale bevve il Cristo, che in Excalibur guarisce Artù e risana l'Inghilterra. Il re e la regina si sposano al cospetto dell'effige del Nazareno ed in quella occasione Merlino confida a Morgana che il tempo della magia e della superstizione è finito, soppiantato dal tempo degli uomini. Il solo Dio è venuto a scacciare i tanti dei. Dunque per quanto la religione sia la grande assente in questo film, né si vedano preti o predicatori (ma le croci si sprecano), il riferimento principale arturiano sembra proprio essere il Dio cristiano e segnatamente Gesù. In Italia il corto circuito fu piuttosto accentuato anche dal fatto che il doppiatore di Nigel Terry è Pino Colizzi, la voce di Robert Powell nel Gesù di Nazareth di Zeffirelli. Ma anche di Christopher Reeve/Superman (uscito nelle sale nel 1978), il che dona ad Artù anche un tocco di superomismo.

Excalibur è un film epico e potentissimo, che nonostante le sue oltre due ore di durata non annoia neanche per un singolo fotogramma. All'epoca la critica si divise, in molti lo elogiarono ma ci furono anche accuse di eccessiva pretenziosità, Boorman si situava al confine tra il coraggio e la superbia. L'interpretazione degli attori è estremamente carica. Le figure femminili ruotano costantemente intorno al sesso, sia Igraine che Morgana sono fortemente caratterizzate per il loro erotismo, quello è il desiderio che suscitano negli uomini, financo inconsapevolmente. Dal canto loro i maschi vivono una dicotomia radicale, o sono asceti, totalmente devoti ai propri ideali fino al punto di disumanizzarsi (Lancillotto, Parsifal, Artù stesso), oppure sono bestie, animali che si grufolano nel fango e vivono di sopraffazione e violenza. Merlino è un unicum, deliziosamente interpretato da Nicol Williamson con una sottile ironia che in qualche misura ne controbilancia la solennità. La tensione che si respira sullo schermo tra il suo personaggio è Morgana andava ben oltre la finzione e tracimava sul set, poiché i due si stavano dichiaratamente antipatici a causa di vecchie ruggini insorte durante un Macbeth sette anni prima, Boorman ne era consapevole e giocò abilmente con queste schermaglie tra i due attori antagonisti.

Il mondo di Excalibur è sanguigno e spirituale al contempo, sicuramente non conosce mezze misure e vive unicamente di estremi, come estreme sono le pulsioni degli uomini. Camelot, l'Inghilterra e tutto il creato sono pervasi dal soffio del drago, un'energia immanente, impalpabile, invisibile che tutto ordina, permea e plasma, e della quale il solo Merlino sembra conoscerne le leggi regolatrici. Il ricorso ai Carmina Burana ed a Wagner accentua tantissimo la forza del film, e se oggi la scelta di Carl Orff per una storia di cavalieri, castelli e negromanti potrebbe risultare scontata, all'epoca fu una vera e propria intuizione di Boorman, al punto tale che le vendite dei Carmina ebbero un'impennata contestualmente all'uscita del film in sala. Se oggi scorrete improbabili classifiche dei migliori fantasy cinematografici di tutti i tempi troverete Peter Jackson, magari Harry Potter, persino Nolan e Tim Burton, il mondo pare essersi dimenticato di Excalibur; per quanto mi riguarda, assieme a Conan Il Barbaro di Milius, questo è il fantasy per eccellenza, difficilmente troverete di meglio se amate il genere.

Trailer ufficiale

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