Eva Nera è una variazione massaccesiana delle Emanuelle Nere. Anzi si racconta che, all'indomani dell'uscita del primo Black Emanuelle di Albertini, D'Amato ed il suo produttore fossero rimasti estasiati dalla Gemser, allora giovane modella semi sconosciuta; il film andò bene e pareva un'ottima idea per fare un po' di soldi. I due volarono quindi di gran carriera in Belgio, dove viveva e lavorava l'indonesiana Gemser, e le strapparono un contratto per 3 film (rigorosamente "non erotici" - la condizione che aveva posto la Gemser). Il resto è storia...quello tra D'Amato e la Gemser è stato uno dei sodalizi più importanti del cinema bis italiano, le pellicole ovviamente sono state perlopiù di genere erotico (quando non insertate anche con del porno), la saga delle Emanuelle ha spopolato ed ha conosciuto infiniti sequel ufficiali ed apocrifi. Con Eva Nera D'Amato fissa anche un altro dei suoi canoni, l'ambientazione esotico-orientale; il film venne girato per 3 settimane ad Hong Kong, in pratica gli esterni, mentre per i teatri di posa si tornò in Italia. Massaccesi racconta che molto avvenne per caso, lì per lì, in modo estemporaneo, il contratto della Gemser, la location a Hong Kong, la presenza di Jack Palance, eccetera; ciò nonostante, Eva Nera andò discretamente al botteghino e fu venduto bene all'estero, proprio per il suo carattere internazionale.
Personalmente l'ho trovato noioso e poco interessante. L'aspetto più intrigante è la location di Hong Kong, ritratta molto doviziosamente, il porto, le imbarcazioni di legno, i quartieri poveri e quelli borghesi, le vie dello shopping, i saloni dei massaggi, i locali notturni. Decisamente vaga e superficiale la trama, tutto si gioca sui serpenti, gli amplessi (quasi esclusivamente saffici), ed uno scambio di personaggi tra Gabriele Tinti e Palance, poiché il secondo si rifiutò di impersonare il villain della storia, e così D'Amato - lo possino... - lo convinse che avrebbe interpretato il buono, ma in sede di montaggio e doppiaggio lo riportò, almeno parzialmente, alla sua primigenia natura crudele (con gesto dell'ombrello a seguire). Eva è del tutto sovrapponibile ad Emanuelle, non c'è sostanzialmente alcuna differenza tra i due personaggi interpretati dalla Gemser, donne sessualmente disinibite, inclini all'amore omosessuale, amanti della trasgressione e della libertà ad ogni costo. Per chi come me non nutre una particolare simpatia per i serpenti, buona parte del film risulta tedioso se non addirittura molesto; ok, fighissimo il pitone, la vipera, il mamba...però che due palle! La Gemser balla col pitone, wow, esticazzi. Molto più divertente l'aneddoto raccontato dalla stessa Gemser, terrorizzata sul set dai rettili, costretta ad amoreggiarci pure e che, a fine scena, rivece addosso pipì ed escrementi delle tenere bestiole. D'Amato non ci risparmia nemmeno uno scuoiamento dal vero di un serpente, che viene poi cotto e mangiato in diretta. Così come pure il fiero pasto degli invertebrati, a suon di innocenti topolini, ci viene offerto platealmente, come fosse una prelibatezza. Riguardo alle scene erotiche invece, non si vede granché (poco più che sfregamenti e nudi frontali), se non la montagna di ossicini che D'Amato sceglie come attrici femminili del cast, evidentemente per lui l'erotismo era (dis)incarnato da corpi longilinei e con curve piuttosto sgonfie, dove non spigolose. Ma le tette diobono?
Squallidissimo il locale lesbo dove Eva porta la bionda partner, una specie di strip bar di quart'ordine (di Hong Kong poi, come se non bastasse....), nel quale coppiette di orrende donne con atteggiamenti maschili (sguardo torvo, capello corto, abbigliamento mascolino) attendono "lo spettacolo sensazionale", un duo di sorelle giapponiche (sese, sorelle, come no....) che si spogliano e mimano l'amplesso. Una roba della quale nemmeno la più retrograda e incancrenita femminista accuserebbe un maschio padrone. Fa davvero tristezza quello spaccato lì, mentre la Gemser pare sentirsi nel locale più In dell'Oriente, e invita pure a ballare la compagna (Orietta Berti in balera con l'Orchestra Casadei sarebbe stato anni luce avanti, come i Rockets). Comunque le due giapponesi son quelle con le tette più grosse del film (un popolo noto per le maggiorate....) Quando Palance e la Gemser maneggiano i serpenti, lo fanno non senza un certo timore, tant'è che in alcuni momenti, quando l'animaletto fa uno scatto rapido e inconsulto, si colgono istanti di panico (e dopo lo "stop motore" di Massaccesi sarà pure volato un sentito "vaffa" al suo indirizzo). Finalone bruttarello e pure un po' sbrigativo (per altro cazzato alla grande da Giusti nel dizionario Stracult, che racconta esattamente l'opposto di ciò che accade, bon!). Ah Palance nel film si chiama Giuda, ah però! Il film fu rimontato nel 1980, scon scene hard, girate a Santo Domingo, e interpretate da Annj Goren e Mark Shannon, e intitolato Porno Esotic Love.