Emanuelle Nera

Emanuelle Nera
Emanuelle Nera

Emanuelle Nera di Albert Thomas (Adalberto Albertini) è la filiazione regina delle 8256 filiazioni derivanti dalla Emmanuelle originaria francese (quella con la Krystel e due emme). Tipica espressione del genio italico, un po' creativo un po' fanfarone; ovvero, si scopiazza la roba altrui, ma contestualmente la si reinterpreta, riplasma, la si fa diventare un prodotto nostrale ruspante, altrettanto godibile quanto l'originale (talvolta di più). Laddove infatti i francesi avevano mantenuto un erotismo patinato, sofisticato e un po' snob, il buon Albertini gliene dà secche di pellame femminile, con il generoso apporto della miracolosa Laura Gemser (modella belga nera, qui al suo secondo film, divenuta poi eroina e feticcio del cinema bis italiano) e della teutonica Karin Schubert (qui mortificata da un taglio di capelli da Soldato Jane).

La trama è ovviamente poco più che un pretesto per le scene erotiche; Emanuelle/Laura Gemser è una fotografa che va in Kenya per un reportage (di che non si sa), qui viene ospitata da due borghesotti debosciati (il mitico Infante verdoniano e la Schubert). Cosa succede dopo ve lo potete immaginare: donne con uomini, uomini con donne, donne con donne, negri con bianche, bianchi con negre, benzinai con la Schubert, squadre di pallacanestro, vestite come Bruce Lee, con la Gemser (tutti contemporaneamente), eccetera eccetera. L'edizione dvd Stormovie in mio possesso è per altro quella uncut, ovvero con il film integrale come circolato all'estero; già perché, mentre nell'Italia della Democrazia Cristiana si censurava tutto, per l'estero venivano realizzate copie delle pellicole con i cosiddetti "insert", ovvero scene hard esplicite girate a parte, solitamente con controfigure, e poi montate nel film originale (solitamente abbastanza alla come veniva veniva, l'importante erano i dettagli "giusti" in primissimo piano). Emanuelle Nera non fa eccezione, con 5 insert, piazzati qua e là alla viva il parroco.

Il film è davvero discreto e godibilissimo, con le sue ambientazioni esotiche africane. La regia non è per niente cialtrona, anzi. Buona pure la recitazione. I dialoghi fanno abbastanza senso, ma credo che dieci spettatori in tutto il mondo si siano soffermati su questo aspetto, mentre la Gemser e la Schubert amoreggiano safficamente nella savana incontaminata. Del resto, ho appena letto il booklet di 16 pagine del dvd Stormovie nel quale si spacca il capello in quattro argomentando come il linguaggio del genere erotico non richieda la correttezza ideale del dialogo ma si basi su altri aspetti (....ma dai!). La Gemser fa le buche in terra e le scene cult sono una valangata e mezzo lungo i 94 minuti. Colonna sonora ancora più cult, con la mitica "Black Emanuelle" di Nico Fidenco. Disse all'epoca il New York Times: "Girato con vera maestria, anche le scene più erotiche assumono un notevole valore artistico". Disse invece Il Giorno: "Girato in una lussuosa carta patinata (alla Playboy), il filmettino rivela tutto, ma proprio tutto, della mulatta Emanuelle. Il regista ha il solo merito di tentare qualche inquadratura d'arte". Giudicate voi.

Trailer ufficiale

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