Dracula

Dracula
Dracula

Tod Browning veniva dal cinema muto ed aveva una certa predilezione per le storie di emarginati. Il conte Dracula a suo modo è un emarginato, una specie di parassita del mondo dei vivi, costretto a depredare quella società (rubandone il sangue) alla quale non appartiene e dalla quale è stato cacciato. Una figura magari anche romantica e fascinosa, una creatura potente ed oscura, ma alla fine un perdente, uno spirito che tende eternamente a qualcosa che non può avere, fino alla sua morte ultima. Con Dracula (1931) nasce il cinema horror (sonoro) americano, grazie alla Universal, che crede nel progetto. Il film, più che al libro di Stoker, si ispira ad un adattamento teatrale che aveva visto sempre Bela Lugosi come protagonista. La prima scelta per il film era in realtà Lon Chaney, ma morì di cancro alla gola prima dell'inizio delle riprese; la Universal per andare sul sicuro scritturò l'attore ungherese che conosceva perfettamente il ruolo che avrebbe dovuto recitare. Lugosi però sapeva giusto qualche parola di inglese, ed imparava le battute foneticamente. Se infatti guardate il film in lingua originale noterete, oltre al marcato accento straniero di Lugosi, anche una stranissima metrica, con accenti, tempi e sillabazioni assolutamente bizzarri, che però contribuiranno a rendere del tutto particolare e originale il suo Dracula, che diventerà il Dracula universale, il canone al quale tutti si ispireranno, per sempre. Se oggi chiunque pensa al personaggio del conte della Transilvania come ad un individuo elegante nei modi, signorile, magnetico, con la capigliatura a V sulla fronte, è per l'iconografia che Lugosi gli ha conferito nel 1931. L'effetto dello sguardo ipnotico venne abilmente creato puntando dei faretti proprio sugli occhi di Lugosi, che infatti sembra emanare uno strano fluido mesmerico.

Il suo Dracula è stato brillantemente definito come una sorta di "Valentino from hell" per la sua grande capacità seduttiva, ed i sottintesi sessuali che il film accenna. Il vampiro di Stoker infatti era molto più simile all'idea di Nosferatu, una creatura vetusta e repellente, che ringiovanisce parzialmente ogni qual volta beve il sangue, in ogni caso tutto fuorché un damerino dandy ammiccante. Nemmeno Lugosi arriva a conseguenze tanto estreme (come invece farà Coppola con Gary Oldman, in un tripudio di stucchevolezza), tuttavia è evidente che il personaggio di Lugosi è un conte che vuole piacere ed interessare, non si limita ad atterrire i vivi. Visto oggi, Dracula è un film incredibilmente datato, un po' ridicolo per i dialoghi, lo sguardo naif e del tutto sbrigativo sull'universo terrifico dei vampiri e della superstizione (e anche della scienza, Van Helsing più che uno scienziato pare Giacobbo), la cui recitazione affettata tradisce un impianto pomposamente teatrale. Tuttavia è altrettanto vero che emana un fascino incommensurabile. La fotografia è splendida (tant'è che la resa tecnica del film è perlopiù merito del fotografo Karl Freund, che di Browning, che si dice frequentasse raramente il set), le scenografie sono sensazionali, e se da allora in poi il mondo dell'orrore è diventato qualcosa che si costruisce solo mediante ragnatele, castelli diroccati, scalinate infinite, ragni e pipistrelli, e grazie all'immaginazione degli autori di questo film.

Parallelamente al Dracula americano venne girato un Dracula spagnolo, interamente recitato in lingua spagnola, per quel mercato. In pratica, sullo stesso set di giorno girava la troupe di Browning, di notte quella iberica (sotto la direzione di George Melford). Il risultato fu che la versione spagnola è tecnicamente di molto superiore a quella di Browning, con effetti speciali avanguardistici e numerose trovate di ripresa innovative e creative rispetto alla piattezza di Browning; ciò nonostante al Dracula spagnolo mancava l'elemento principale, fondamentale, mancava un Bela Lugosi, che da solo o quasi ha contribuito a rendere Dracula uno dei film più importanti della storia del cinema. Il film funziona anche come film muto; all'epoca molte sale del circuito americano non erano ancora provviste di impianto audio, e venne distribuita una copia della pellicola con inserti didascalici, perché il pubblico potesse comunque seguirlo. Il background di Browning favorì molto questo aspetto, visto che Dracula si colloca un po' a metà strada tra un'opera sonorizzata ed il cinema muto, offrendo ampie porzioni di storia senza alcun dialogo, ma affidate alla sola potenza evocativa delle scene (e dei severi primi piani di Lugosi).

Al cinema fu un successo strepitoso, che inaugurò la stagione degli horror della Universal (Frankenstein, uomini lupo, figli, mogli e sorelle di Frankenstein e di Dracula, persino un film con Gianni e Pinotto) e Lugosi divenne un sex simbol per molte donne. Si narra di svenimenti in sala da parte del pubblico femminile, e non sempre per paura e spavento. Dà da pensare che il film sia stato distribuito in homevideo in Italia solo nel 1993, 60 anni dopo. Meravigliosa la colonna sonora; incomprensibilmente però nel 1988 viene commissionata a Philip Glass una nuova colonna sonora, per quale motivo Dio solo lo sa. Alla sua morte Bela Lugosi fu seppellito con il mantello di scena di Dracula, per volere dei familiari.

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