
Doppio Misto è il primo film espressamente televisivo di Sergio Martino (nell'86 per il piccolo schermo girerà anche Ferragosto Ok, con parte del cast di Doppio Misto, e quattro episodi della serie Caccia Al Ladro D'Autore). Mezzo Destro Mezzo Sinistro è l'ultimo film prodotto al cinema ('85) e così viene piuttosto naturale ricorrere sempre a Gigi e Andrea anche per l'avventura catodica. Che si tratti di un lavoro non destinato al grande schermo appare abbastanza evidente, anche se la firma di Martino c'è tutta. Tranne pochi esterni, il film si svolge quasi tutto all'interno di un appartamento, e gli scambi di battute tra i personaggi a volte si dilungano parecchio, cercando di far girare i minuti e riempire i vuoti di sceneggiatura che al cinema sarebbero intollerabili. Il cast poi è davvero azzardato; accanto a Gigi e Andrea arrivano Ciardo e Spaccesi, caratteristi che hanno sempre avuto un loro ruolo nelle nostre commedie bis e scollacciate, ma anche Moana Pozzi e Tinì Cansino (e Loredana Romito in una particina). A chiudere il cerchio ci sono pure Clara Colosimo e Pietro Zardini, grandissima attrice la prima, altro noto caratterista il secondo.
I personaggi si presentano al pubblico direttamente, dando del tu alla telecamera ed illustrando le proprie paturnie amorose. Durante una partita di tennis (un doppio misto), ognuno racconta le proprie peripezie adulterine, lamentandosi contestualmente del coniuge. Gianni (Ciardo), Tinì (Cansino), Andrea (Roncato) e Virginia (la Pozzi, l'unica a non mantenere il suo vero nome...forse un po' troppo caratterizzante) sono amici dall'epoca del liceo. Gianni (il "cretino") si è poi sposato con Tinì ("la piallata del Pireo", poi tutt'altro che "piallata"), mentre Andrea ("3x3x3"... gli anni ripetuti a scuola per ogni classe) si è poi accasato con Virgina ("coscialesta"). In comune le due coppie hanno la conoscienza di Gigi, cugino di Andrea e mandatario per conto di un avido colonnello (Spaccesi). Andrea deve affittare un lussuoso appartamentino. Entrambe le coppie, l'una all'insaputa dell'altra, convergono sulla casa con l'intenzione di trasformarla nel nido d'amore extraconiugale. Accade così che mentre Gigi cerca di regolare il traffico (godendo dei favori sia di Tinì che di Virginia), i quattro si avventurino in incontri clandestini che solitamente prevedono sempre l'imprevista presenza dell'altra coppia in contemporanea, con l'esito che mai nessuno riesce a consumare il proprio focoso appuntamento. Alla fine Spaccesi scopre la tresca, mentre anche i mariti e le moglie scoprono i vicendevoli tradimenti, e manda tutti in galera. Usciti con pochi mesi e la condizionale, i mariti assistono ad una partita di tennis delle moglie sotto la premurosa guida di due virilissimi allenatori.
Tinì Cansino e Moana Pozzi due scelte azzardate, si diceva. Quella della Pozzi è una scommessa vinta, poiché, dimenticandoci per un attimo la "vera filmografia" della Pozzi (che comunque comincerà concretamente nell'87, dato che i due film fatti nell'81, Erotic Flash e Valentina, non l'avevano ancora consacrata in mito del porno e manco la vedevano accreditata con il suo nome reale), la bella genovese qui non fa rimpiangere affatto le eroine delle sexy commedie alla Martino. Di bella - bellissima - presenza, è statuaria, sensuale, ha dei tempi comici invidiabili e recita, assolutamente recita. Lo stesso non si può dire della Cansino, gran bel pezzo di figliola ma indirettamente proporzionale alla professione di attrice. Certo, la stupidina deve fare e la stupidina fa, ma anche quella sua terribile voce, il perenne ed immotivato ondeggiare quando cammina e si muove, le espressioni ai limiti di Sbirulino, la rendono un appesantimento non da poco per il film. Sexy, zozza, ma tremenda. Va considerato che stiamo parlando di un prodotto per la tv, quindi pur essendo estremamente porcellone non si abbandona mai veramente a momenti da V.M.18. La Pozzi e la Cansino sono praticamente sempre svestite (e quando sono vestite hanno delle scollature che rasentano il guinness dei primati), ma allo stesso tempo non hanno praticamente mai una scena di nudo full frontal (entrambe di profilo, una sola volta). Questo non impedisce alla pochade di risultare estrremamente piccante, ma più per le situazioni e per la naturale sensualità delle attrici, che per le immagini trasgressive.
Gigi e Andrea sono sottotono, quasi mai le battute graffiano. Spaccesi, Ciardo e gli altri sono sparring partners affidabili ma certo non è sulle loro spalle il successo (o meno) del film. A un certo punto sbuca fuori pure Loredana Romito, altra starlettina del cinema erotico nostrano. E' la fioraia, pure lei sui generis ovviamente, in mini shorts, canottierina attillatissima senza nulla sotto ed un'area da mignotta conclamata. Molto altro da dire sul film non c'è; non si tratta certamente del miglior Martino, né di uno dei lavori di punta di Gigi e Andrea, e vale la pena ricordarlo più che altro per la bizzarria del cast e la rarità di vedere assieme Moana Pozzi e Tinì Cansino in un film dell'epoca.