Delitti E Profumi è un film per certi versi unico. Lo vedi e ti chiedi: "ma esattamente dove volevano andare a parare?" Strana commistione di giallo e comico (di simile, pur con tutte le dovute sfumature e differenze del caso, mi viene in mente No Grazie, Il Caffè Mi Rende Nervoso), con un cast televisivo anni '80 e trovate a loro modo originali (anche se Morando Morandini inorridirà al riguardo). Massaro, Ferrini e De Fornaro firmano una sceneggiatura che magari sarà pure un po' ondivaga ed incerta, ma ha i suoi momenti interessanti, almeno a mio parere. Jerry Calà è il detective addetto alla sicurezza di un grande magazzino, più attento a flirtare con le commesse che a smascherare i ladri. Hanno luogo una serie di bizzarri delitti, tutti accomunati dal fatto che le malcapitate prendono fuoco spontaneamente e muoiono carbonizzate (... e già questa è una bizzarria notevolmente strampalata). Sul caso indaga il vice commissario Turroni (Umberto Smaila), ma anche lo stesso Calà, che con grande fiuto investigativo risolverà l'intricato puzzle criminale, beffando l'ambizioso ma stupidotto Turroni.
La trama gialla è un pretesto per le situazioni comiche, ma neanche tanto, si potrebbe persino rovesciare i termini della faccenda. La verità è che i due filoni si tengono a vicenda senza mai prevaricarsi l'un l'altro. E questo sicuramente ha spiazzato tanto i giallisti, indispettiti dal cast "popolare" del film e dal livello "basso" delle battute, quanto i comicaroli, che avrebbero preferito meno indugio e maggior nerbo ridanciano. Invece a me quel ponte tibetano sospeso sul burrone dei due generi è piaciuto, rende il film del tutto particolare, a suo modo originale, non prevedibile. Certo, l'aspetto "cultistico" di una Mara Venier suora o di una Eva Grimaldi mignotta d'alto bordo (per non parlare di una Nina Soldano giapponese, di una Alba Parietti che addirittura interpreta Patty Pravo e di Novello Novelli che fa il ventriloquo con un pupazzo che parla un dialetto tosco-ligure) lascia esterrefatti. I battibecchi tra Smaila e Calà, compagni rodatissimi di palcoscencico, vanno via unti e brillanti, mentre gli effetti speciali (che poi si limitano alle autocombustioni) sono piuttosto trash e caserecci. Musiche naturalmente appannaggio di Smaila (con il tormentone "Woman"). Da segnalare il pregevolissimo topless della Soldano nella scena della vasca da bagno con Calà (del quale invece è possibile apprezzare, si fa per dire, il culone in cinemascope).