Cosmopolis

Cosmopolis
Cosmopolis

L'ultimo film di David Cronenberg può lasciar spiazzati per diversi motivi; è tratto dal romanzo Cosmopolis di Don DeLillo, è una roba complicatissima sulla finanza, astratta, metaforica, paradigmatica, concettuale, cerebrale, piena di allegorie e schemi nascosti, e per reggere tutto questo ambaradan, il protagonista scelto da Cronenberg è quel cialtrone di Roger Pattinson, quello di Twilight. Già qui si intuisce che Cronenberg o è un genio pazzo e delirante, o è uno pazzo delirante e basta. Anche perché circonda Pattinson di attori coi controcazzi come Juliette Binoche e Paul Giamatti, come mettere Brunetta a giocare in NBA.

Altra sfida del film è il fatto che è quasi interamente girato in una limousine, di quelle extra long, con tutti gli accessori dentro. In questo caso la macchina è praticamente l'ufficio di Pattinson, uno che traffica coi soldi ma non è neanche chiaro come, quando, perché e a che livelli (anche se nel film dice di aver perso centinaia di milioni in una sola giornata di borsa); dunque l'abitacolo è pieno di computer, divani, tastiere e pulsanti. Pattinson dirige il suo impero da lì, fa tutto dalla limousine, si fa fare check-up medici quotidiani in auto (comprese ecografie ed esami della prostata), riceve collaboratori, clienti e amanti, si accoppia, ha il suo baretto personale, e fa persino pipì dentro la limousine. Scende raramente, accade solo in due casi, per incontrare sua moglie (una bionda upperclass che fa l'artista e con la quale instaura dei dialoghi totalmente assurdi), e per il finale del film, quando, a fine giornata, la limousine viene riposta nel garage e lui rimane appiedato. Nella limousine si discute di soldi e affari, ma anche e soprattutto di filosofia esistenziale e visione della vita delle cose e del mondo, tutto sempre da ricondurre ad un'ottica finanziaria. Le asserzioni dei personaggi sono volutamente criptiche e paludate, tuttavia i dialoghi lasciano sfuggire sprazzi di chiarezza, spesso agghiacciante (come la descrizione del "new world order" secondo la dirigente "teoretica" della società di Pattinson, Samantha Morton).

Il film è ambientato a New York, Manhattan, ma è interamente girato a Toronto, questo per dire quanto sia metaforico il plot e quanto soprattutto gliene freghi a Cronenberg di girare fuori dal suo Canada. Dai vetri oscurati della limousine vediamo scorrere la città, ma l'effetto è volutamente posticcio, si ha chiaramente la sensazione di un fondale sovrapposto, e così l'interno dell'auto diventa una specie di piccolo teatro, all'interno del quale Pattinson recita rimanendo sempre fermo, assiso sul suo trono di pelle nera, mentre l'umanità gli si muove intorno, cercando di intrattenerlo come fossero dei giullari al cospetto del re. Pattinson dice di voler provare sensazioni nuove, ha 27 anni ed è già stramiliardario, quindi annoiato e debosciato; si esprime con toni saputelli ed arroganti, ed è disposto a farsi sparare con una pistola teaser pur di provare cosa significa essere attraversati da mille volts. Due le scene di sesso, una con la bella Juliette Binoche, intrigante e sensuale, l'altra con una guardia del corpo di colore, dal fisico statuario. Anche il sesso viene consumato come fosse cibo quando si ha fame, mera soddisfazione di una necessità organica. Di ben altra cura e livello sono le elucubrazioni riservate al denaro e alle sue emanazioni. Ci sono frasi forti, tipo "la naturale evoluzione del capitalismo è l'omicidio", che sembrano voler improvvisamente scuotere lo spettatore dall'apatia in cui cade dopo tanto verbosità entropica.

- SPOILER: in chiusura, Pattinson si trova a fronteggiare una sorta di stalker la cui minaccia è aleggiata per tutto il film. E' Giamatti, un ex dipendente di Pattinson, che vuole uccidere lo spocchioso miliardario. Tra i due c'è un lungo confronto verbale (ovviamente), nel quale scopriamo che, nonostante le differenze, sono molte anche le similitudini che accomunano i due, compresa un'anomalia morfologica della prostata. Pattinson è uno che segue le teorie finanziarie della similitudine con la Natura, ovvero X cerchi concentrici di un tronco d'albero corrispondono a non so quale indicatore economico, e robe simili; uno che fa della consonanza tra armonie naturali e Capitale un credo aziendale, un cultore delle simmetrie. La scoperta di possedere un'asimmetria della prostata, unita al fatto che quel giorno in borsa sono stati perduti centinaia di milioni di dollari, porta Pattinson ad una sorta di show down emotivo, si sente Icaro in caduta libera, non è riuscito a gestire la sua speculazione finanziaria a causa di un comportamento imprevedibile ed "asimmetrico" del mercato. Questo avrebbe un qualche oscuro legame con l'asimmetria della prostata, una specie di segno finale che indica a Pattinson l'inesorabile caduta. Ed infatti Pattinson cerca deliberatamente di autodistruggersi, compiendo un omicidio senza senso o sparandosi sul palmo della mano. Il film si chiude in pieno climax, mentre Giamatti punta la pistola alla nuca di Pattinson e lo spettatore aspetta bramosamente di sapere se il grilletto verrà o meno premuto....niente da fare, musica e titoli di coda: "....a film by David Cronenberg".

Non che il regista sia solito a pellicole cristalline, chiare e univoche da interpretare, ma Cosmopolis è più arrovellata del solito, vuoi per l'argomento finanziario, impenetrabile tranne che agli addetti ai lavori, vuoi perché Cronenberg cerca una nuova comunione satanica delle sue; se fino ad oggi il suo principale interesse era la fusione di uomo e macchina, umanità e tecnologia, con Cosmopolis l'idea di futuro si trasfigura nella fusione di finanza e cyber tecnologie, dunque qualcosa di ancora più alieno e disumano. Colin Farrell doveva inizialmente avere il ruolo di Pattinson, e pure Marion Cotillard doveva far parte del cast (forse al posto della Binoche?), tuttavia il primo era impegnato anche con il remake di Total Recall, ed inoltre Cronenberg ha ritenuto che caratterizzare il film con un cast di giovanissimi avrebbe dato una marcia in più alla storia, dato che siamo nell'epoca in cui un ventenne con internet può diventare uno degli uomini più ricchi del pianeta (ogni riferimento a Zuckerberg è puramente....voluto). Molto bello il gelido commento sonoro del film. L'Hollywood Reporter ha definito il film una "Natura Morta", intendendo la definizione come un'accusa e non un complimento, e al di là del valore semantico positivo o negativo che intendete attribuire alla critica, direi che è la definizione più calzante in assoluto che ho letto. La Produzione del film ha fatto anche notare come la scelta di Pattinson consentirà di arricchire il pubblico di Cronenberg, aprendolo a nuove generazioni di fans (quelli di Twilight?) che altrimenti avrebbero ignorato il regista ritenendolo una roba dei loro genitori. Pessima promozione al film.

Trailer ufficiale

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