
Colpi Di Fulmine (2012) nasce come commedia "sofisticata" di Neri Parenti, quasi una specie di risposta a Buona Giornata dei Vanzina (per altro sempe con De Sica). Il regista cinepanettonaro per eccellenza decide di scrollarsi di dosso, almeno per una volta, il marchio dell'infamia, cimentandosi in una commedia non necessariamente volgare, sbracata, triviale. Così almeno ci è stato presentato il film all'uscita nelle sale. Quanto detto, corrisponde a verità? Facciamo si al 20%, no all'80%. Un cast che mette insieme Christian De Sica (un nome una garanzia), il comico televisivo emergente di turno (Simone Barbato, il mimo di Zelig), la partecipazione di un non attore ma che comunque sia molto nota/a al pubblico televisivo (Arisa), un po' di belle donne (Luisa Ranieri, Debora Caprioglio, Chiara Sani, Anna Foglietta), caratteristi come Stefano Antonucci, G-Max, Pier Maria Cecchini, Luis Molteni, e argomenti come la fuga dalla Guardia di Finanza e la romanità coatta, vanno inequivocabilmente nella direzione della formula cinepanettonara. D'altra parte Neri Parenti ci prova davvero a cambiare qualcosa, il film consta di due episodi non intrecciati tra loro, alla maniera della commedia italiana dei Pozzetto, dei Manfredi e dei Montesano di qualche lustro fa; affonta due storie d'amore dal punto di vista del colpo di fulmine (come da titolo); non ci sono tette, né scosciate, né guepierre, bustini o pizzi in bella mostra, il massimo dell'erotico è un fugace décolleté della Caprioglio assolutamente casto (è che proprio....è generoso di suo).
Battute con allusioni sessuali o pecorecce ci sono, ma mai marcate come nei classici cinepanettoni vacanzieri, e per altro qui non si va in vacanza da nessuna parte, niente Rio De Janeiro, Ibiza, Miami o Saint Tropez, la cornice del film è dapprima il normalissimo Trentino, poi Roma. La partecipazione di Lillo e Greg aiuta a dare una cifra leggermente più alta alla comicità del film, sebbene siano i due a doversi adattare a Neri Parenti e non viceversa, ma almeno arriva un qualche compromesso che nobilita ulteriormente l'operazione. Arisa non è niente male nella sua parte, la Foglietta e la Ranieri sono due signore attrici oltre che due belle donne, e Parenti non spinge affatto sulla loro avvenenza (anzi, la Ranieri è pure troppo coperta). Certo, la presenza di Barbato è del tutto incomprensibile, se non per l'appeal televisivo del personaggio, e in fondo lo stesso potrebbe dirsi per Arisa, che perlomeno però infonde vivacità alla sua perpetua.
De Sica torna nei panni di un sacerdote, diverso dal suo mitico don Buro, e assai più vicino all'italiano medio che è solito recitare in coppia con Boldi, tutto dedito alle tipiche maniere contemporanee di intendere società, legalità e cittadinanza. Il film però diverte, risulta gradevole, e sulla professionalità ed il mestiere di Parenti c'è poco da dire, anzi niente, neppure una sbavatura. Lo stesso dicasi per De Sica, monumentale in un ruolo che oramai si è cucito addosso negli anni, e che recita praticamente col pilota automatico. Si potrebbe parlare di due mini-commedie romantiche, molto sbilanciate sul versante comico e trattenute quanto basta per non sbracare nel trash. Come vaghi riferimenti possibili, si citano Sister Act per l'episodio Il Prete (De Sica) e My Fair Lady, debitamente rivista e corretta per quello de L'Ambasciatore (Lillo e Greg). Colonna sonora (non memorabile) curata proprio da Greg (assieme ad Attilio di Giovanni), che almeno ha il pregio di non ammorbarci con la consueta hit dance del momento.