Carnage è tratto da una piece teatrale (Il Dio Del Massacro di Yasmina Reza, tradotto un po' in tutte le lingue, e interpretato in Italia da Silvio Orlando, Alessandro Boni, Anna Bonaiuto, Michela Cescon) che Polanski, coadiuvato dalla Reza, traduce per il grande schermo, conservandone però l'impianto teatrale, ovvero unità di spazio, tempo e luogo. 80 minuti di degenerazione borghese, che vedono due coppie (Jodie Foster/John C. Reilly vs Kate Winslet/Christoph Waltz) partire bene e finire molto male. I quattro sono genitori di due bambini di 11 anni, uno dei due ha pestato l'altro a bastonate e gli adulti si incontrano civilmente per dermiere la questione. Come è facile intuire, nonostante tutti i presunti buoni propositi, il confronto scivolerà rapidamente verso una battaglia sanguinaria a colpi di insulti e cattiverie. Eccellente la prova degli attori, chiamati a modellare le quattro differenti tipologie di personaggi, la precisina e pedante Jodie Foster, il cinico e immorale Christoph Waltz, la gran signora repressa Kate Winslet, il mediocre e cazzone John C. Reilly.
Le sfumature si contano a miliardi ed i rovesciamenti di fronte sono altrettanti, tant'è che le squadre si confondono continuamente. Dapprima si fronteggiano le due coppie, poi si alleano i mariti, poi le moglie, poi non ce n'è più per nessuno, è guerra totale e messa in discussione dei rispettivi matrimoni, della stima e del rispetto reciproco nutrito fino a quel momento. Il pericolo di un film del genere è quello rappresentato da tutte le ferree trasposizioni teatrali, eccesso di verbosità, staticità, noia. Tutto non pervenuto in Carnage, con un Polanski superlativo che infonde un ritmo forsennato, una cura del dettaglio e dei particolari strabiliante, ed un taglio quasi hitchcockiano alla narrazione. Altrettanto onore va agli attori, uno migliore dell'altro. Jodie Foster sa rendersi insopportabile quasi quanto nella vita vera, Kate Winslet è di una eleganza stratosferica, Reilly è un vero figlio di puttana proletario, e Waltz, beh, è il migliore di tutti, quello in cui ti identifichi, una merda però irresistibile, con quella faccia di gomma che si ritrova.
Delizioso anche il finale, che non svelo ma che dimostra quanto l'episodio che chiama in causa la riuonione, la rissa dei bambini, sia sostanzialmente un pretesto per i genitori per esternare le proprie insoddisfazioni e frustrazioni, una valvola di sfogo per liberare violenza e aggressività, tratto caratteristico della moderna società, delle famiglie upper class borghesi, perbeniste, moraliste, ipocrite. La cultura usata come grimaldello, avere anziché essere, terzomondismo un tanto al chilo, buone maniere di facciata, disinteresse, vuoto esistenziale, apatia, immaturità. Per quanto ci agghindiamo da esseri sociali evoluti ed elevati, rimaniamo delle bestie primitive e, nel posto giusto al momento giusto e con le persone giuste (e con una abbondante dose di alcol in corpo), il nostro istinto neanderthaliano torna fuori. Nonostante la musichetta da commedia brillante, Carnage è un film funereo come pochi. Un'altra bella mazzata di Polanski sul nostro amor proprio.