Captain America: The Winter Soldier

Captain America: The Winter Soldier
Captain America: The Winter Soldier

Quei quattro disgraziati che hanno l'abitudine di visitare Cineraglio avranno fatto caso che a supereroi non stiamo messi benissimo, i post di questo blog si occupano più volentieri d'altro. Non sono un accanito consumatore né di fumetti né dei film da essi derivati, pur con delle eccezioni, che sono più da ricondursi ai miei giochi e giocattoli infantili o alle serie tv anni '70 e '80 con cui sono cresciuto. Se comunque qualcosina la vedevo volentieri, il colpo di grazia è stato l'avvento di Nolan, che ha portato con sé la nuova weltanshauung del mondo supereroistico: grandi turbe psicanalitiche, cupezza e nichilismo. Per questo mi sono abbastanza divertito con il primo Spiderman di Sam Raimi, con I Fantastici 4, con i Superman preistorici di Richard Donner, e persino con i Batman di Burton (per quanto Burton lo manderei a dare l'asfalto in autostrada ad agosto). Non mi dispiace l'umorismo di Iron Man, decisamente meno piagnisteo di molti suoi colleghi, non male pure Thor, così come ho assai apprezzato il Captain America di Joe Johnston, per tutta una serie di considerazioni che non ripeto qui e che ho già enucleato nel relativo post.

Era d'uopo dunque vedere anche il sequel. Sono affezionato a Steve Rogers, a me gli eroi americani tutti schiena dritta, rigore morale e patriottismo manicheo piacciono parecchio, altro che gorghi freudiani dell'Io (anzi, in questo caso del Super Io) di stampo nolaniano. I primi minuti di The Winter Soldier mi avevano messo di cattivo avviso, si nota da subito un'impennata della grandeur, unitamente ai complicati tentativi di ambientamento di Rogers nel XXI° secolo....e già mi prefiguravo sedute fiume dallo psicanalista. Fortunatamente col prosieguo della storia (che comunque non si esime dallo sforamento, oramai obbligatorio, delle due ore di durata) ho avuto modo di rivedere il presagio che mi attanagliava, rimanendo gradevolmente impressionato dal film. Su Capitan America la cura "Nolan" non può essere applicata più di tanto, il taglio del personaggio non si presta; pure Superman è il tipico eroe americano - direte voi - e guarda come l'hanno ridotto nel reboot di Zack Snyder, pare Kurt Cobain prima di spararsi un colpo in bocca. Vero, Rogers però è un soldato della seconda guerra mondiale e non un kryptoniano catapultato dal nulla. Scorza vecchio stampo, non ha super poteri, tranne un po' di muscolazzi alla Braccio di Ferro, è molto abile nel lancio dello scudo in vibranio ma alla fine tutto si risolve a scazzottate. L'approccio quindi deve essere giocoforza più concreto e prosaico, e meno pindarico (vivaddio).

Però, però.... note stonate ce ne sono: la prima si chiama Scarlett Johansson, insopportabile come sempre, sempre über mascellata ma stavolta rossiccia anziché biondo zoccola. La sua Natasha Romanoff è un pozzo di sentenze e sguardi da "vedova nera" (giust'appunto). Frasi scolpite nel marmo, umorismo da "ho le palle d'acciaio" e allure da "sono pur sempre Scarlett Johansson, quindi figherrima, inchinati al potere dell'ovaia". Poi c'è la storia del compagniuccio di merende di Rogers, Bucky Barnes, dal quale Cap accetta di farsi riempire di sganassoni in nome del puro sentimento dell'amicizia e della fratellanza... e lì stavamo prendendo una piega "Nolan". Per fortuna la scenetta commovente dura una manciata di secondi e finisce lì (facendo finta di non aver visto la conseguente caduta nell'oceano, in controluce, con la musichina strappacore minimal-ambient). Tutto il resto regge egregiamente, testosterone, un po' di sarcasmo, eroi tutti d'un pezzo senza cedimenti emotivi, addirittura viene rispolverata la tutina originale di Capitan America, che Rogers è costretto a trafugare al museo a lui dedicato. Divertente l'autoreferenzialità dello S.H.I.E.L.D. trasformato in covo di vipere, dove gli agenti si puntano le pistole l'uno contro l'altro. Paradossale vedere il povero Robert Redford, incartapecorito oltre ogni limite, ridotto a pronunciare la battuta "Heil Hitler". Redford come antagonista di Cap, il villain della situazione - spostato su un piano più politico che fumettoso - è al contempo un colpo di genio e la resa incondizionata di Redford come attore. Per tutto il film è costretto a recitare dialoghi in assoluta antitesi con tutta la sua carriera di liberal democratico. Il che, ad esser buoni, può essere vista come una provocazione buffa ma, a sapere come vanno le cose ad Hollywood, va forse più realisticamente inquadrata come una umiliazione dell'attore. Sentirlo dire che lui è uno di quelli che ha il fegato di sporcarsi le mani sovvertendo la democrazia, e mal sopporta tutti quei pifferai che tessono lodi alla pace e all'amore, è un mini shock.

Le scene d'azione del film sono superlative, l'incursione sulla Lemurian Star, tutta giocata in velocità, l'agguato a Nick Fury, il finalone esagerato con la battaglia ultrapirotecnica degli helicarrier nei cieli azzurri dello zio Sam, sono indubbiamente un livello superiore di cinema, perlomeno per quanto riguarda lo spettacolo visivo. E ringrazio i fratelli Russo per non aver massacrato il lavoro iniziato da Johnston a colpi di velleità autoriali e approfondimenti "maturi" e "adulti" del personaggio, che invece vogliamo cazzone, mastrolindo e big-jimmoso come è giusto che Capitan America sia. Senza prezzo la citazione di Wargames che fa la Johansson quando, assieme a Rogers, penetra in un quartier generale sotterraneo dello S.H.I.E.L.D. Trattasi del primo campo di addestramento del giovane Rogers, tutta la tecnologia è assai old fashioned, e quando la Romanoff avvia il pc, si aspetta che il sistema operativo le chieda se "vuole giocare". Citazione per citazione, come non cogliere quella a Pulp Fiction, materializzatasi nel salmo di Ezechiele che viene scolpito sulla tomba di Nick Fury/Samuel L. Jackson? Sui titoli di coda e oltre i titoli di coda abbiamo due rapide scene che preludono a ciò che vedremo in Avengers: Age Of Ultron, al quale parteciperà anche Capitan America, anche se il sequel vero e proprio di The Winter Soldier è previsto per il 2016.

Trailer ufficiale

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