
Buona Giornata dei Vanzina's è una commedia con la consueta infornata di comici e caratteristi televisivi e non, molti di questi comunque degli habituè dei Vanza bros. Film molto carino che sostanzialmente ha i soliti pregi ed i soliti difetti dei film della ditta: tanta carne al fuoco, troppa, che inevitabilmente è ben curata qui e un po' svaccata là, trivialità che all'inizio fa ridere e poi stroppia, battute eleganti sorprendentemente affiancate da gran pecorecciate, troppa attenzione al fenomenino televisivo del momento, finale tirato via. Per i puristi del "buon gusto", deposito agli atti che non si registrano facili ricorsi a balconate siliconiche e scociate in guepierre. Dove però Buona Giornata fa ridere, fa effettivamente ridere. Si narrano le vicende di diversi personaggi nell'arco di una loro giornata particolare, naturalmente spingendo sul tasto dei dialetti e delle "etnie" regionali (il criticame spocchiasnob sguazzerà nella bile!). Ecco così la hoppia fiorentina, il Benfi pugliàis, De Sica e Mattioli romanacci veraci, il notaio napoletano uè uè Salemme, la Mannino manager sicula che però si sente meneghina, etc. Si imbastisce tutto questo grande helzapoppin di storie che mai si intrecciano fra loro ma che scorrono parallele, per cui è un continuo prendere e lasciare. Ad alcuni episodi i Vanzina hanno voluto più bene, si vede, c'è più cura, più mano, più attenzione, altri sono abbandonati a loro stessi e procedono per inerzia, affidati al guizzo (se e quando c'è) dell'attore di turno.
Personalmente ho preferito i quadrettini del principe De Sica (ok, gigioneggia vistosamente, però lo sa fare come pochi), di Salemme inguaiato tra la moglie (l'acidissima Tosca D'Aquino) e una Svetlana tutta tana (che ci volete fare, oramai ho un debole per Salemme), naturalmente del mitico Banfi, politico inquisito alle prese coi colleghi che vanno a "trens" (pezzi di Bernarda negre che poi sotto sotto hanno il bernardo....). Non male anche quello di Abatantuono, che parte bene ma finisce insulso. Assolutamente inutile la mini storiella della coppia toscana, che segue in trasferta la Fiorentina, con Paolo Conticini pieno di superstizioni e la oramai onnipresente Chiara Francini arcistufa. Infine c'è Mattioli riccone evasore totale delle tasse, una roba fatta col pilota automatico, che regge solo per la consumata presenza scenica dell'attore. Nel complesso il film fa poggio e buche; quello che però lascia più delusi è che ad un certo punto pare che ai Vanzina sia finita la pellicola, perché è tutta una corsa a chiudere le storie (alcune non vengono proprio chiuse ma semplicemente interrotte, vedi Abatantuono o i fiorentini, ma in fondo pure quelle di De Sica e della Mannino). Ok, l'idea era solo narrare una loro giornata dall'alba all'alba del mattino dopo, tuttavia la sensazione di trama interruptas rimane, si chiude l'arco temporale della narrazione, ma non c'è compiutezza del racconto. Chiusa autoreferenziale e un po' abborracciata, come andava di moda nelle commedie corali degli anni '80, quando tutti i "vip" del cast si ritrovavano in una sorta di meta-scena finale dove giocherellavano tra di loro, quasi abbandonando i panni dei rispettivi personaggi ed interpretando loro stessi (con tanto di risate "vere" ed entrata di Carlo Vanzina in campo). Buona Giornata una serata allegra la garantisce, non dico di no, ma sembra che ai Vanzina sia precluso il riuscire a scrivere un lavoro completo al 100%, come se il pubblico, poco rispettato, dovesse accontentarsi del "come viene viene" (visto che le buone idee finiscono poco dopo la metà del film).