Wim Verstappen fonda nel 1967 la Scorpio Films assieme a Pim de la Parra, col quale dirige e produce film e assieme al quale lavora sin dal 1964 nella redazione del magazine Skoop. Il team si guadagna anche il nomignolo di Pim & Wim. Alla coppia, ed in particolar modo a Wim, qui regista, si deve il film Blue Movie, coproduzione olandese e tedesca (con fondi provenienti dal Liechtenstein), storicamente spartiacque nella cinematografia olandese. Fu il semaforo verde della rivoluzione sessuale su grande schermo, fu il primo film olandese nel quale si vide un'erezione esplicita, motivo per il quale venne comprensibilmente bocciato dalla censura in prima battuta, ma fu anche il film che sostanzialmente decretò la fine del cosiddetto "Dutch film rating system" per le pellicole riservate ad un pubblico adulto. Assieme a de la Parra, Verstappen ha contribuito alla dutch sex wave, quell'ondata di cinema erotico e sexploitation (ma dalle marcate connotazioni sociali) che invase l'Olanda nel primo lustro dei '70. Non si è trattato solo di sesso e carnazza, tant'è che nel '92 Verstappen è stato insignito di un riconoscimento ufficiale per il suo contributo all'industria del cinema olandese, e nel '95 ha vinto un premio alla carriera, assegnatogli dal prestigioso Netherlands Film Festival di Utrecht. Nel '69 Andy Warhol dirige il suo Blue Movie (il cui titolo derivò dal fatto che la luce naturale presente sul set - tutto di interni - aveva una dominante blu), nel '78 Alberto Cavallone gira il proprio Blue Movie (recensito su Cineraglio) e, più in generale, con quel termine si fa notoriamente riferimento al cinema per adulti (quello che da noi diventa a luci "rosse"); nel mezzo si situa Verstappen con il suo Blue Movie, anno 1971.
Siamo in periferia (il Bijlmermeer, ad Amsterdam), un casermone orrendo, una specie di alveare di centinaia di appartamenti di nuova costruzione, in una zona ancora spopolata e destinata ad altri casermoni che verosimilmente verranno eretti di lì a poco. In una di queste tane anonime viene confinato Michael (Hugo Metsers), appena uscito di galera, dove ha scontato cinque anni per un crimine "sociale" (essere andato a letto con una minorenne). Michael è tallonato a vista da Eddie (Helmert Woudenberg), una sorta di supervisore dell'ufficio che ha concesso la libertà a Michael e che può revocargliela in caso di comportamenti impropri. Dopo l'errore commesso deve trovarsi un lavoro ed avviare una vita socialmente accettabile. Per quanto Eddie si spenda, Michael non ha alcuna intenzione di darsi ad una ordinata vita borghese. Cerca anzi immediatamente conforto tra le braccia di ogni donna residente nel comprensorio, indifferentemente che questa sia libera o già sentimentalmente impegnata. Riceve risposte molto incoraggianti, al punto tale da mettere su un vero e proprio business basato sulla produzione e la divulgazione (all'interno delle sue mura domestiche) di filmetti a luci rosse e più in generale promuovendo attività sessuali promiscue e di gruppo. - SPOILER: il tutto fino a che un condomino dello stabile non commette suicidio. L'uomo si era rifiutato di sottoporsi ad una visita corporale preliminare che avrebbe consentito l'accesso alle feste ma che probabilmente ne avrebbe anche smascherato l'impotenza sessuale. Segnato da questa morte, Michael pare rimettere in discussione tutto il suo ambizioso e spregiudicato progetto di vita. Riviste le coordinate, punta dritto sull'unica ragazza che fino a quel momento gli si era sottratta, una dolce ragazza madre acqua e sapone (Ine Veen).
Blue Movie è un film girato al 95% in interni, gli appartamenti del casermone. L'impronta marcatamente anni '70 dà un fascino incredibile al film, rivisto quasi mezzo secolo dopo. Chiarissimo l'intento erotico del film tuttavia è difficile ascriverlo semplicisticamente ad un genere finalizzato unicamente alla sfilata di nudità ed amplessi. C'è della sociologia dietro a ciò che accade, affatto banale o sommaria. I personaggi sono piuttosto complessi e sfaccettati. Partendo da Michael, arso da una voglia di riscatto fortissima, il quale usa la sessualità come ascensore sociale. Eddie insiste continuamente sul fatto che il mondo è cambiato rispetto a cinque anni prima, quando Michael è finito in prigione, oggi lui può riscattarsi. Michael realizza concretamente questo proposito sfruttando il cambiamento. Ad un certo punto mostra ad Eddie la sua nuova attività, portandolo letteralmente sul luogo dove avvengono gli incontri sessuali tra persone liberamente coinvolte, sia che si impegnino in prima persona in atti sessuali sia che intendano solo poterne godere lo spettacolo. "Questa è la nuova Olanda" dice Michael, come a battezzare ufficialmente l'avvento di una nuova era alla quale anche Eddie deve soccombere, facendosi da parte.
C'è poi l'ampia platea di compagne che giocano con Michael al grande gioco della vita libera da condizionamenti e dogmi sociali. Donne molto decise, nette, determinate, curiose; proiettate nella modernità di una condizione femminile che non conosce briglie e tentennamenti. Un mondo a parte se si pensa per esempio al sud Italia in quello stesso periodo storico. Il tutto è descritto con grande freddezza, un distacco critico, come avviene durante un esperimento in laboratorio, ed in effetti quegli appartamenti altro non sono che provette nelle quali liquidi corporei si mescolano generando nuove strutture ed architetture sociali ed umane. Non va affatto trascurata la figura del Professor Cohn (Kees Brusse), zoologo studioso delle scimmie, e di sua moglie Marianne (Ursula Blauth), una coppia molto ambigua e sfumata con la quale Michael deve confrontarsi, l'unica che mette in qualche misura in soggezione lo scafato ex galeotto. I continui exploit filosofico-antropologici del Professore, che ama mettere in parallelo i comportamenti dei primati con quelli umani, e il gran lavorìo psicologico che Marianne opera di contorno, creano sempre situazioni piuttosto sfuggenti e difficilmente interpretabili da parte di Michael. Si tratta di una sorta di doppia lettura in sovraimpressione dell'intero film. Assi significativo anche il fatto che Verstappen non indugi nel mostrare come Michael non riesca a raggiungere l'erezione proprio con l'unica donna di cui forse si innamora sinceramente, ovvero l'unico essere umano che non etichetta come oggetto o "mezzo" per ottenere dei vantaggi economici e sociali.
Complessivamente l'idea che Blue Movie restituisce del sesso è ambivalente, da una parte appare positiva e catartica, come se finalmente si stesse uscendo da un periodo di grande oscurantismo ed ipocrisia (ben incarnato dall'apparentemente goffo ed ingenuo Eddie, l'uomo del "sistema"), d'altro canto ben presto tanto sesso libero diventa quasi frustrante e spersonalizzante per i diretti protagonisti, tant'è che lo stesso Michael pare trarne una lezione. Rimane il fatto che la figura di Michael ricorda un po' quella di Alex DeLarge, con i dovuti distinguo. Anche se qui è lo stesso Michael ad essere artefice di se stesso ed a manipolare il mondo circostante (e non viceversa), ciò che egli sperimenta sulla propria pelle è a tutti gli effetti un esperimento sociale che incide nella realtà modificandola, ed altrettanto fa nel suo dna. Il tutto avviene in una cornice d'ambiente in divenire, molto ricettiva al cambiamento, anzi affamata al riguardo. Dopo tanti anni di indisponibilità e edizioni homevideo scarsissime, oggi è finalmente possibile vedere il film nella sua integrità ed in una qualità audio/video spettacolare grazie all'edizione Cult Epics (tanto in dvd quanto in bluray), corredata di un generoso comparto di extra e di sottotitoli in inglese (il film naturalmente ha la traccia audio in lingua originale). Un'esperienza visiva non da poco per addentrarsi in un clima ed in un segmento di storia del cinema altrimenti di difficile esperienza per chi non lo abbia vissuto direttamente, da olandese, nei primi anni '70. All'epoca il successo fu clamoroso. Tenendo conto che il film rischiò seriamente di non uscire mai al cinema per problemi censori, fa un certo effetto sapere che rese milionari i suoi produttori e si attestò tra i 5 film più "ricchi" della storia del cinema olandese.