
Remake di Distretto 13: Le Brigate della Morte, il cui titolo (anche per il mercato italiano) è proprio l'originale Assault On Precinct 13. Lo avevo già visto al cinema nel 2005 per la verità, e l'ho riguardato volentieri in dvd. Volentieri si, perché per quanto vi dicano che i remake facciano sempre e comunque cagare, non è così, ci sono remake e remake; e sebbene la grandezza dell'originale non venga praticamente mai raggiunta né eguagliata, ci si può comunque appassionare ad una buona rilettura dell'idea originale. Questo nuovo Distretto 13 ha pregi e difetti, ma nel complesso è una pellicola assai godibile. La trama è molto simile ma non identica, il che permette un po' di margine di manovra libera a Jean-François Richet, regista franzoso. Laurence Fishburne e Ethan Hawke sono due ottimi interpreti principali, altrettanto dicasi per i comprimari Maria Bello, Drea De Matteo, Brian Dennehy. Molto molto meno dicasi per i fastidiosi John Leguizamo e Ja Rule, e pure Gabriel Byrne fa il cattivo delle figurine. Colpa forse dello script, ma questi attori (vabbè, Ja Rule...) davvero non vengono fuori, rimanendo confinati nel cliché ritrito. E a tratti si rivelano assai stereotipati anche i dialoghi, molto "gangsta", che magari fanno presa negli States, ma qui da noi fanno sborone/ridicolo involontario. Le atmosfere però sono buone, claustrofobiche e asfissianti. Il dispiegamento di forze belliche dei cattivi è impressionante, e tanta abbondanza fa però risultare parodistico il fatto che gli assediati resistano indefessi, pare la battaglia di Davide contro Golia, e anche stavolta Davide vince. Super sexy le due bellone della trama, la Bello e la De Matteo, entrambe bionde (tinte), entrambe un po' latine, entrambe tipe toste, entrambe ci sono piaciute. Davvero molto suggestivi alcuni momenti, come la tempesta di neve iniziale, la battaglia finale nella boscaglia e, più in generale, i minuti più neri della clausura forzata. Le dinamiche tra i personaggi risentono tantissimo dei dialoghi "ovvi", e quindi alcuni comportamenti risultano sbrigativi e troppo faciloni. Comunque non è Heimat, è Assault On Precinct 13, quindi si può sopportare, visto che il ritmo c'è, la bella azione pure. Secondo me Carpenter è stato contento.