Angel Killer 2 – La Vendetta

Angel Killer 2 – La Vendetta
Angel Killer 2 – La Vendetta

Il primo Angel Killer fu un inaspettato successo commerciale della New World Pictures dei Roger Corman, così nella più classica delle logiche del cinema commerciale ed exploitation, nel 1985 era già nelle sale il suo sequel con un cast tuttavia conservato solo in parte. Il cambio più importante è quello della protagonista (Angel), il cui testimone passa da Donna Wilkes a Betsy Russell, rimangono i due comprimari, il vecchio pistolero Kit Carson (Roy Calhoun) e la lesbica Solly (Susan Tyrrell). Sparisce anche il personaggio del travestito che viene sostituito con un variopinto mago di strada, Johnny Glitter (Barry Pearl), che racconta favole e pare uscito da un adattamento western (dalla parte degli indiani) de Il Mago di Oz. Molly "Angel" Stewart non batte più le strade della California, si è oramai emancipata come giovane avvocatessa rampante ma quando riceve la notizia che il suo mentore, il tenente Andrews (Cliff Gorman nel primo film, qui Robert F. Lyons) che a suo tempo l'aiuto a salvarsi, è stato ucciso dalla mala di Hollywood, decide di scoprire i colpevoli ed assicurarli alla giustizia, glielo promette sulla tomba. Rispolverati i panni della squillo da marciapiede e rimesso insieme l'A-Team di un tempo (compreso un mimo, pure lui artista da strada, vestito alla maniera di Chaplin, Steven M. Porter), Molly inizia le indagini. Tutto è cambiato e niente è cambiato nel mondo della prostituzione e della malavita di Los Angeles, molti negozi hanno chiuso o cambiato proprietà, ci sono ancora ragazzine di 12 anni a battere la strada (esattamente come lei, qualche anno prima), e insomma il mondo è un gran brutto posto dove crescere senza qualcuno che ti copre le spalle e ci tiene alla tua pelle. Molly userà tutte le armi a sua disposizione, corpo e cervello, facendo valere anche le sue conoscenze legali per stringere il cappio attorno agli assassini del tenente Andrews e di una poliziotta infiltrata nel mondo delle prostitute. Grazie all'aiuto del Capitano di Polizia Moradian (Ossie Davis) - praticamente identico a Bernie Hamilton di Starsky & Hutch - uno dei pochi non corrotti in città, Molly riuscirà ovviamente a vendicare il vecchio amico.

La novità più sensazionale di questo sequel, ma anche l'unica, è il nuovo volto della protagonista. La Russell (fin lì eroina di teen comedies con collegiali infoiati e negli anni 2000 poi volto fisso della saga horror Saw) viene assunta perché a quanto si dice la Produzione si rifiutò di adeguare il cachet della Wilkes, che evidentemente voleva la sua parte nel seguito di un film che aveva senz'altro contribuito a fare incassare bene. Niente da fare, largo alla Russell la quale, se non altro, alza di parecchio il tasso estetico del franchise. Il film prende tutta via una piega diversa, pur non avendo forme particolarmente pronunciate, la Russell ha l'allure da valletta televisiva, un visino eccezionale su di un corpo longilineo, la ragazza del sabato sera che ogni americano avrebbe voluto poter esibire al proprio fianco. Non una bomba sexy da paginone centrale di Playboy ma certamente una bella figliola e con l'aria sbarazzina, meno ingrugnita della Wilkes, che tuttavia come baby prostituta un po' segnata da una vita difficile era più credibile. Non a caso l'intera atmosfera della pellicola si adegua, siamo ad un passo dalla commedia, i comprimari di Angel sono tutti un po' cartooneschi ed anche i malavitosi si fanno fregare peggio di Gambadilegno e Gatto Silvestro. Tutte le sequenze d'azione non sono affatto credibili e più in generale la messa in scena (dietro alla macchina da presa c'è sempre Robert Vincent O'Neill) continua a ricordare il tipico telefilm di Italia 1 della fine degli anni '80.

Nonostante la cornice sia quella della prostituzione, dei boss criminali e della polizia corrotta, non si spinge in alcun modo sul versante violento o sexy, anzi si edulcora il più possibile questi aspetti. Con un gioiellino come la Russell - che avrebbe indifferentemente potuto recitare in T.J. Hooker, Charlie's Angels o Supercar, facendo la primadonna della serie - anziché mostrare qualcosa di più o ammiccare in termini di maggior sensualità, si va nella direzione opposta. Quando indossa "l'uniforme da prostituta", più che sembrare "una di quelle" la Russell pare uscita da un videoclip glam dei Poison, a metà tra una segretaria di qualche yuppie rampante ed una modella. Capita di vedere fugacemente un seno al vento ma è quello di una comparsa (altra passeggiatrice) che entra ed esce di scena in un batter d'occhio. Gli incassi stavolta si rivelarono deludenti, non bissando affatto l'exploit del primo capitolo. Questo fece sì che per un terzo (senza né la RussellO'Neill) dovettero passare ben 3 anni e poi un lustro per il quarto ed ultimo.

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