Come Ammazzare Il Capo 2

Come Ammazzare Il Capo 2
Come Ammazzare Il Capo 2

E niente, ci sono ricascato, ma la colpa è tutta mia, perché se hai visto il primo e non ti è piaciuto è inutile che ti avventuri pure col sequel, ci sono forti probabilità che il risultato non cambi, anche se il regista nel frattempo invece è cambiato (ma cast e produzione sono rimasti identici). Di Horrible Bosses (con quel titolo idiota partorito da un distributore italiano sotto acido) abbiamo parlato, ed eccoci ora al numero due. I nostri personaggi li riprendiamo da dove li avevamo lasciati ma, a parte lo scorrere del tempo, tutto è rimasto cristallizzato, situazioni, umorismo, atteggiamenti. Praticamente è lo stesso film, solo che invece di tentare un omicidio i tre squinternati protagonisti (Jason Bateman / Jason Sudeikis / Charlie Day) stavolta devono vedersela con un rapimento. Adesso lavorano in proprio, ma si affidano alle persone sbagliate e così si ritrovano sul lastrico e beffati da un affarista senza scrupoli (Christopher Waltz) e dal suo malevolo figlio (Chris Pine). Anziché ammazzare un capo allora devono rifarsela su questo squalo della finanza che intende mandarli in bancarotta. L'improbabile soluzione viene individuata nel maldestro rapimento a scopo di riscatto del figlio. Il quale però è sin troppo furbo per il trio di sciroccati e li manipola mirando ai soldi del paparino. Nel mezzo si inserisce il jolly, la Aniston, solita dentista ninfomane con la parlata più sboccata del commissario Nico Giraldi. E il pubblico delle commedie hollywoodiane si sente autorizzato a slacciarsi la cintura dei pantaloni (o calarsi la sottana) per una sera. C'è l'alibi, se la Aniston parla di sesso orale, pissing e quant'altro (e non in termini esattamente scientifici), beh allora anche noialtri cinespettatori medi per una sera possiamo mollare i freni inibitori e immaginare di essere andati a vedere Moana E Cicciolina Mondiali anziché una patinata commedia made in Usa.

Esattamente come per il primo film, anche qui la comicità raggiunge momenti di notevole trivialità e sporcizia, con doppi e tripli sensi, sempre e soltanto a sfondo genitale, e con ammiccamenti, mossette e simulazioni sessuali degne di Pierino Medico Della Saub. La funzione della serie Horrible Bosses pare tutta lì, dare una scusa a chi lo va a vedere per sprofondare nella volgarità senza complessi di colpa. Tornare bambini, giocare con la pipì, la pupù, il pisellino e ridere come se non ci fosse un domani. Guardando il backstage del film si ha la netta impressione che si tratti di una pellicola che abbia fatto scompisciare più chi l'ha fatta anziché chi deve guardarla. Se la suonano e se la cantano insomma. Ok i tempi comici ad orologeria dei tre attori principali, ok la bellissima Aniston, la fidanzatina d'America che sciocca tutti con le sue uscite degne di una mignotta dei viali (ma il giochino funzionava di più la prima volta), ok il budget faraonico speso per girare e i premi Oscar impiegati in ruoli minori (Kevin Spacey, Jamie Foxx, Christoph Waltz), ma alla fine c'è più fumo che arrosto, il film è davvero poca cosa, fa ridere il giusto e, esattamente come il primo, finisce anzi con l'irritare perché le carte sono pure troppo scoperte e per chi è abituato a lustri e lustri di cinema di genere scorreggione, queste robe qua sono come acqua fresca. L'unico motivo di interesse peccaminoso continua a rimanere il vedere la Aniston fuori ruolo, generosamente dedita ad un personaggio che più antitetico della sua immagine perfettina non potrebbe essere (e quello è un ossimoro effettivamente comico, oltre che sensuale). In America il film ha subito il divieto ai minori di 18 anni per il linguaggio scurrile ed il forte (nonché unico) contenuto sessuale (...tutta pubblicità).

Trailer ufficiale

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