Alien – La Clonazione

Alien – La Clonazione
Alien – La Clonazione

E' uscito in questi giorni il nuovo capitolo cinematografico del franchise Alien, si tratta di Romulus diretto da Fede Álvarez, il film si colloca cronologicamente tra il primo Alien di Ridley Scott e Scontro Finale di Cameron. Come è noto poi arriva Alien³ ed infine questo Alien - La Clonazione (in originale Resurrection, come poi pare essere stato definitivamente battezzato), sebbene nel tempo reale di noi altri spettatori si collochino successivamente i due prequel Prometheus e Covenant di papà Ridley Scott. Al netto di come verrà ricevuto Romulus, è opinione comune che il quarto Alien sia probabilmente il più debole dell'intera saga. Quando lo vidi nel 1997 mi piacque abbastanza ed anche oggi, rivisto nuovamente (sia nella director's cut di allora che nella revisione del 2003 con incipit e finale modificati), devo dire che non lo disdegno affatto. E' un film con pregi e difetti, come del resto lo era anche il terzo Alien e forse mi pare invecchiato meglio di quello di Fincher, soprattutto da un punto di vista di effetti speciali. Erano gli anni in cui la clonazione impazzava su tutti i giornali ed ogni tre per due si paventava questa rivoluzione/involuzione scientifica. La saga degli xenomorfi ci salta sopra e lo sceneggiatore Joss Whedon ci scrive un copione per il regista francese Jean-Pierre Jeunet, che nel 1991 aveva esordito col grottesco Delicatessen e subito dopo Alien girerà Il Favoloso Mondo di Amélie, scelta evidentemente disintossicante. Avevamo lasciato la Weaver piuttosto annoiata dal franchise, tant'è che il terzo Alien lo girò controvoglia. Anche in questo caso puntò i piedi arrivando a chiedere 11 milioni di dollari come cachet (la paga del primo film era stata 30 mila dollari, per dire). Va considerato che l'incasso complessivo del film è stato stimato in 161 milioni, di fatto quasi il 10% è servito solo per ripagare il contratto della Weaver.

Come detto, a me la pellicola non dispiace affatto, non sarà un capolavoro ma ha una bella atmosfera, ha un ritmo notevolissimo e diverse buone trovate, intervallate da altre meno efficaci. Si fa prima a dire cosa non ho gradito. E' tutto legato agli xenomorfi, non mi piace che vengano quasi addomesticati come cagnolini, si veda la scena col dottore matto (Brad Dourif) che li comanda col pulsante a mo' di effetto Pavlov; non mi è piaciuta l'evoluzione supereroistica subacquea delle creature, da Alien a Lo Squalo è un attimo; e non mi è piaciuto il parto umano della regina, la creatura partorita è un vero sgorbio (da Alien a Godzilla è un altro attimo), troppo patetico, troppo poco spietato, troppe faccine tenere, come anche è incredibile sentire la regina madre che quasi fa le moine al piccolo, santo cielo è Alien mica sono i Minions! A Jeunet ogni tanto la cosa sfugge un po' di mano, ma al di là di singole porzioni di film da rivedere, tutto il resto fila che è una meraviglia. Altre scene sono davvero notevolissime, come ad esempio la partita di basket tra la Weaver e Ron Perlman, l'atroce passaggio nel laboratorio degli esperimenti uomo/xenomorfo, e il sacrificio (violentissimo) di Leland Orser. Le principali differenze nelle due versioni stanno in un inutilissimo inizio sui titoli di testa con un insetto alieno malamente generato con la CG (e giustamente espunto dal regista), e in un finale vagamente più cupo e apocalittico nel quale Winona Ryder e la Weaver non si limitano a vedere la Terra dall'alto, ma arrivano al suolo e scorgono in lontananza le rovine di una città devastata che, manco a dirlo, è Parigi, in omaggio al regista e a mezzo cast. Dopotutto questo è effettivamente un Alien a forte trazione francese, con tanto di effetti speciali realizzati dal mago transalpino Pitoff, pseudonimo di Jean-Christophe Comar, regista di Vidocq e del tanto discusso Catwoman con Halle Berry.

Whedon aveva scritto anche un sequel ambientato sulla Terra, un ipotetico Alien 5 ma stavolta la Weaver non ne volle più sapere (soprattutto perché pare che la storia non le piacesse affatto). Nel 2004 la pietra tombale arriva con la mini serie di Alien Vs Predator. Per La Clonazione prima di Jeunet vennero contattati Peter Boyle, Peter Jackson, Bryan Singer, quando tutti e tre rifiutarono venne il turno di Jeunet, che per la verità si stava già apprestando a girare Amélie. La cosa curiosa è che girò il film con un interprete sul set non spiccicando una parola di inglese. Il marchio del francese si vede in un'impronta vagamente umoristica sebbene sempre molto dark ed in un discreto rigurgito di violenza rispetto al monastico capitolo precedente. La Ryder ebbe grossi problemi d'ansia nel girare la scena subacquea avendo rischiato di annegare a 12 anni e non essendo più rientrata in acqua dopo quell'episodio. Si trattò per una controfigura ma temendo che non avrebbe funzionato la Ryder infine accettò coraggiosamente di girare la scena. Altra sequenza che merita una citazione è quella del canestro di spalle della Weaver. Jeunet voleva generarla artificialmente per non perdere troppo tempo ma la Weaver insistette per farla di persona, si allenò duramente e il giorno del ciak fece canestro al primo colpo, con Perlman scioccato che guarda diretto in camera ed esclama "oh my God!" H. R. Giger, notoriamente il creatore degli xenomorfi, ha sempre molto apprezzato il film, meno il non essere stato incluso nei credits.

Trailer ufficiale

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