Agguato Alle Hawaii (aka Hard Ticket To Hawaii)

Agguato Alle Hawaii (aka Hard Ticket To Hawaii)
Agguato Alle Hawaii (aka Hard Ticket To Hawaii)

Nella seconda metà degli anni '80, subito dopo Malibù Express Andy Sidaris dirige Hard Ticket To Hawaii, circolato da noi come Agguato Alle Hawaii. Se pensate che nel 2014 il magazine americano Paste lo ha definito il miglior B movie mai realizzato potreste stupirvi. Soprattutto perché non lo è affatto. Certamente si tratta di un B movie, per altro nel tipico stile Sidaris (armi grosse, tette grosse, esplosioni grosse, dialoghi grossolani), ma onestamente mi sfugge il motivo per il quale dovrebbe aspirare alla medaglia d'oro di miglior titolo del filone cosiddetto "bis". Nell'ambito "so bad so good" ha il suo perché, non solo perché sfoggia come al solito tanta carnazza, sia maschile (muscoli e pettorali) che femminile (capelli cotonati e pettorali), ma perché ha un certo gusto kitsch parecchio accentuato che se non altro permette qualche risata soprattutto nella seconda metà. La vicenda vede due ragazzotte che sembrano uscite dalla hair metal band Vixen (Dona Speir e Hope Marie Carlton), praticamente identiche in tutto e per tutto, distinguibili tra di loro solo perché la Carlton ha una misura di seno in meno, pilote di Cessna alle Hawaii. Durante l'ennesimo viaggio turistico per una coppietta le due si fermano su di una spiaggia da sogno e qui si imbattono per caso in un modellino di elicottero che consegna dei diamanti. Quei diamanti non sono per loro ma lo intercettano e ci mettono le mani sopra. Da quel momento il boss locale le cerca per riprendersi il malloppo ed accopparle. Ma loro anziché chiedere scusa rilanciano, facendosi difendere da due bei virgulti come Ron Moss (proprio nel 1987 inizierà la sua carriera come Ridge in Beautiful) e Hardold Diamond, il sosia di Walter Nudo (il quale avrebbe seriamente potuto avere una carriera con Sidaris), e mettendoci pure del proprio, visto che padroneggiano shuriken e nunchaku, oltre che menare sodo e sparare con i pistoloni. Si ingaggia una lotta senza quartiere sull'isola tra gli sgherri del boss e i buoni, che nel frattempo oltre ad essere buoni amoreggiano ad ogni occasione possibile.

La ciliegina sulla torta di una storia così banale e prevedibile (che ovviamente si concluderà con la vittoria dei nostri eroi) ce la mette la sottotrama riguardante un velenosissimo serpente che le ragazze trasportavano inconsapevolmente nel loro primo viaggio turistico a bordo dell'aereo. La cassa con il bestione viene deposta in una rimessa ma durante una zuffa con i brutti ceffi della malavita la cassa viene rotta e il serpente prende a girare per l'isola mietendo vittime. Dove si troverà in coincidenza della fine del film? Bravi, a casa della Speir che sta per essere accoppata dal villain ma, dopo che il rettile sorge dal WC di casa in preda a mille effetti speciali (come fosse un alieno), la Speir furbescamente riesce a dirigerlo contro il suo assalitore; dopodiché, in un tripudio di non sense e ridicolo grottesco, irrompe Ron Moss in casa con la moto sfondando le pareti e disintegrando a colpi di bazooka la bestiaccia. Normale amministrazione in una pellicola di Sidaris, e non è nemmeno l'unica, bisognerebbe citare anche la bambola gonfiabile fatta esplodere sempre col bazooka dopo il tiro al piattello di un povero Cristo sullo skate, oppure il massacro della Speir ai danni di Rodrigo Obregón, il cattivo più impedito di sempre. Tutto è bene quel che finisce bene, le Hawaii sono salve, i tramonti continueranno a calare su splendide spiagge popolate di siliconatissime bellezze capaci di distruggere il buco dell'ozono a colpi di lacca per capelli e succinti costumi fluo realizzati con colori all'uranio impoverito. Agguato Alle Hawaii è il tipico film alla Andy Sidaris, né più né meno; probabilmente il regista preferito da ogni vero repubblicano d'America. Prima ancora di vederlo saprete benissimo perché vi piacerà o perché, al contrario, lo troverete una gran baracconata.

Trailer ufficiale

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