Agente 007 – Si Vive Solo Due Volte

Agente 007 – Si Vive Solo Due Volte
Agente 007 – Si Vive Solo Due Volte

Quinto episodio del franchise, ancora con Sean Connery, che però comincia a stancarsi del ruolo e teme il "typecasting", l'essere identificato solo e soltanto con il personaggio di Bond (tant'è che si prenderà una pausa ed il successivo Al Servizio Segreto Di Sua Maestà avrà George Lazenby come protagonista (1969). Quello sarebbe anche dovuto essere il vero successore di Thunderball, ma la ricerca delle locatione e la fase di pre-produzione del film divennero così ingombranti e difficoltose che si optò per Si Vive Solo Due Volte. La sceneggiatura è basata sul romanzo di Fleming ma per la prima volta lo trascura molto generosamente, prendendosi in carico solo alcuni elementi chiave e per il resto creando materiale del tutto nuovo. L'autore è Roald Dahl, amico fraterno di Fleming ma pressoché neofita come sceneggiatore. Il solito Richard Maibaum era indisponibile per questo nuovo capitolo, allora si commissionò la scrittura ad Harold Jack Bloom, il quale seguì i produttori in un viaggio propedeutico in Giappone. La sua sceneggiatura venne scartata ma alcune idee invece vennero tenute (il funerale iniziale di Bond, l'attacco dei ninja). Al dunque, fu l'autore del GGG a scrivere l'avventura numero 5 del più grande agente segreto della Regina.

Contrariamente a quanto visto sin qui, durante le quasi due ore di pellicola non giriamo il globo da una location esotica all'altra, ci dobbiamo accontentare del solo Giappone, tutto avviene là. Certamente non un luogo mancante di fascino ed esotismo, tuttavia una sede unica, centrale come ambientazione di tutta la vicenda. Le Bond girls sono tre (oltre a Moneypenny naturalmente), Aki (Akiko Wakabayashi), agente del servizio segreto giapponese, Kissy (Mie Hama), altra agente dei servizi nipponici che rimpiazza Aki quando questa muore avvelenata, Helga (Karin Dor), segretaria personale del signor Osato (Teru Shimada), magnate criminale in combutta con la Spectre. Aki non esiste nelle pagine di Fleming, viene creata appositamente per il film ed è la Bond girl principale, con più spazio in scena; Kissy è la vera co-protagonista ideata da Fleming mentre nel film ha un ruolo assolutamente secondario e pleonastico, per oltre metà film non la si vede; Helga è poco più che un disimpegno europeo, una silhouette femminile che non fosse necessariamente giapponese, ma pure lei dura un battito di ciglia. Nessuna delle tre rimarrà nel pantheon delle più iconiche Bond girls della serie. Tra l'altro le due attrici nipponiche avrebbero dovuto recitare a ruoli invertiti ma poiché Mie Hama avrebbe avuto troppe battuta in inglese sapendolo parlare pochissimo, si decise per l'avvicendamento.

Per la prima volta vediamo Ernst Stavro Blofeld in faccia, è quella posticciamente deturpata di Donald Pleasance; pure lui terza o quarta scelta, dopo che i casting di attori precedenti si erano rivelati inappropriati in quanto non abbastanza "minacciosi". Tuttavia un vero villain antagonista nel film non c'è, poiché Blofeld arriva molto tardi al cospetto di Bond. Il covo segreto della Spectre è addirittura un vulcano; davvero faraoniche le scenografie. Rimane agli atti lo sforzo titanico a livello di budget (comunque ripagato dal botteghino), ma Si Vive Solo Due Volte va a sprazzi; bello l'inizio con la morte di Bond buttata subito in faccia agli spettatori, carina l'idea di fondo (la Spectre ed una super potenza orientale non meglio specificata.... forse la Cina, ingannano Usa e Urss facendo accusare reciprocamente i due Paesi di voler provocare la terza guerra mondiale), sempre solido il vecchio Bond conneriano, ottime le musiche, (il tema omonimo del film cantato da Nancy Sinatra è da pelle d'oca, anche se occorsero 25 tentativi per ottenerlo), idem i titoli di testa, e gradevole anche un certo (timido) tentativo di voler indagare il Giappone anche come paese, nelle sue usanze e tradizioni, oltre che come mero sfondo esotico per le imprese del guascone 007.

Gli effetti speciali sono molto molto appesantiti dal mezzo secolo trascorso, pochi i gadget tecnologici (eccezion fatta per la "piccola Nelly" che Bond pilota in una mise alquanto ridicola), pochi i personaggi davvero degni di interesse, se si esclude ovviamente il buon James. Anche Tigre Tanaka (Tetsurō Tamba) non è davvero questo gran magnetismo. Tutta la parentesi di film che si gioca nel quartier generale della Spectre pecca di staticità, prolissità e noia, un peccato mortale per un Bond movie. Si comincia ad avvertire già un po' di stanchezza nella serie. Il cambio dei connotati di Bond poi (si fa per dire....) è davvero imbarazzante. Al ritorno dai primi sopralluoghi in Giappone la troupe si attardò in aeroporto attratta dalla possibilità di vedere alcuni filmati riguardanti i guerrieri ninja, che si sarebbero rivelati proficui per l'attacco degli uomini di Tanaka al vulcano della Spectre. L'aereo che non venne preso ebbe un incidente che portò alla morte di tutti i passeggeri. Mi ha fatto più effetto questo che tutto il film.

Trailer ufficiale

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